Interessante e vivace il dibattito sul terremoto e sulla nostra terra, si fa per dire delle armonie, organizzato a Passo di Treia presso la sede della tradizionale impresa di confezioni Trea. Ospiti della serata, naturalmente i sindaci, del cratere: Mario Baroni, primo cittadino di Muccia; il soldato Ryan ovvero l’ex sindaco di Serravalle di Chienti, Venanzo Ronchetti che aveva superato ‘a pieni voti’ l’esame del terremoto del ’97,. e quindi ancora un sindaco ospite, ovvero ospitante, Franco Capponi di Treia. Da dire che Baroni, Ronchetti e Capponi erano, tutti tre, alla guida dei propri comuni anche vent’anni fa, all’epoca del sisma umbro-marchigiano, quello definito dalla ricostruzione ‘perfetta’. Presente anche l’onorevole Tullio Patassini eletto per la Lega, e a suo temo per due mandati (sindaco Santalucia) assessore treiese. Ha curato il dibattito Maurizio Verdenelli che di quei luoghi si era occupato sia come giornalista sia come autore con Luciano Magnalbò e con gli ‘inviati’ di Cronachemaceratesi di ‘Una tragedia dimenticata’ (Ilari editore 2017). A latere lo scrittore Guido Garufi, la professoressa Liana Maccari con un bel libro a metà tra giallo e politica sul caso Moro ed infine l’organizzatore dell’evento, il poeta Maurizio Angeletti con la sua ultima fatica, Oltre l’immagine (Simple service, 2018). Voce recitante: Cristiano Lambertucci.
Dibattito interessante perché i sindaci sono entrati apparentemente nel ‘tecnico’ ma hanno spiegato, prove alla mano, l’enorme ritardo della politica nella gestione di una catastrofe che può somigliare certamente a un bombardamento. La critica e il lamento, giustificata critica e giustificato lamento, sono stati unanimi. E’ assurdo, si è detto, che vi sia una centralizzazione statale quando solo i sindaci hanno il polso della pressione del proprio territorio, altrettanto assurdo è che la centralizzazione non faccia altro, in verità, che allungare i tempi delle nomine , dei progetti della realizzazione delle opere, e già siamo a due anni dalla catastrofe. Si assiste così ad un vero Esodo, in questo senso la metafora del bombardamento è ben precisa un esodo biblico dell’entroterra verso il mare. E’ vero -ha aggiunto Ronchetti- che non vi è stata nessuna morte fisica durante il terremoto, ma non si contano i morti di media età e anche anziani per lo stress post terremoto, da stati di debilitazione generale, a depressioni, a stati di allarme continuo per cui (questa è la nostra notizia) sono aumentate in questi due anni le prescrizioni di psicofarmaci in modo piramidale, più in particolare dei sedativi e benzodiazepine. Interessante il discorso che ha fatto Franco Capponi, che partendo comunque dalle ipotesi critiche dei propri colleghi, ha richiamato tutti alla costruzione di un piano diverso, quasi, questa è la sua idea di fondo, a voler utilizzare positivamente la catastrofe per stimolare la politica alla realizzazione di un piano più alto e integrato che riguardi l’insieme dei paesi montani, auspicando una sinergia tra tutti i sindaci all’interno di un progetto unico per l’intera montagna, ovvero per le zone più colpite, e nello stesso tempo ipotizzando un cambiamento delle leggi regionali e lo scioglimento dei lacci del labirinto e dei lacci delle leggi nazionali, leggi che intralciano l’avviamento non solo dell’emergenza ma anche della Ricostruzione. Patassini ha informato il pubblico circa una sua recente mozione, la prima in assoluto nella neo costituita Camera dei Deputati, di cui è primo firmatario (gli altri sono parlamentari delle zone colpite dal sisma) su una materia relativa appunto alle zone colpite da questa gravissima ferita. Insomma un incontro sostanziale, efficace, come non sono efficaci, però, i finanziamenti, gli stanziamenti, le leggi babeliche dello stato, e soprattutto il blocco burocratico che costituisce un secondo tappo, un secondo, blocco, un secondo terremoto dopo il primo.
Tullio Patassini ha lasciato l’incontro anzitempo avendo l’agenda di neodeputato chiaramente piena, tuttavia tenendo a precisare di avere a cuore la ‘sua’ Treia (presente naturalmente nel collegio elettorale). Assente il parlamentare, è intervenuto Capponi, che era sopraggiunto poco prima nel luogo del dibattito – benissimo approntato da Luca Raponi e da Trea sensibili ai problemi della cultura e del sociale. Chi si aspettava ad un contraddittorio a distanza tra i due massimi protagonisti politici cittadini è rimasto (lievemente) deluso. Postulando d’aver attentamente ascoltato l’on. Patassini, il sindaco si è limitato ad auspicare da parte di tutti i parlamentari del ‘cratere sismico’ impegnati nel cercare soluzioni ai problemi della ricostruzione ancora tutta d’affrontare, assidua partecipazione ed approfondimento di conoscenza riguardo alla complessità delle tematiche sul tavolo. Drastico e negativo il giudizio invece espresso sulla Regione. Trovando, Capponi, in Ronchetti un pronto referente nel ricordo della ricostruzione avviata due decenni fa: una ricetta che pare un po’ smarrita nei meandri della burocratizzazione. In questa direzione, Cristiano Lambertucci e Maurizio Angeletti hanno letto le ultime news di stampa riferite ad un gruppo nutrito di sindaci del maceratese richiedenti revisioni e snellezza di regola ed una diversa perimetrazione del cratere sismico in base a tre fasce di gravità.
(G.G.)
(foto di Genesio Medori e Luciano Carletti)
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