Gli studenti Unimc Leonardo De Bastiani, Giada Dalla Fiora, Martina Di Cesare, Lorenzo Di Tommaso e Mauro Spina da oggi iniziano uno sciopero della fame per sensibilizzare i vertici dell’Ente regionale per il diritto allo studio (Erdis) sui ritardi negli adempimenti che riguardano in particolare il contributo alloggio. Sono alcuni degli associati di Officina Universitaria che scelgono la forte protesta: «Per molti anni – scrivono – si è discusso dell’accentramento dei vari Ersu in un unico ente centralizzato. Mesi fa, anche in modo decisamente partecipativo per la componente studentesca, tale unificazione è avvenuta con la promessa di omogeneizzare le prestazioni erogate e di migliorare la situazione delle borse di studio e la relativa tutela del diritto allo studio. A tutt’oggi però le promesse non sono state mantenute e la componente studentesca è più esclusa che mai da ogni procedimento e parere. La situazione è indecente: dall’imbarazzante e limitante ritardo dell’amministrazione nel comunicare le dinamiche delle graduatorie Erdis che hanno costretto moltissimi studenti a rimanere in una condizione precaria e incerta, fino ad arrivare al completo abbandono degli aventi diritto al contributo alloggio. Questi, infatti, aspettano il suddetto contributo da ben 4 mesi, tra le continue e ridicole promesse dei responsabili e la preoccupazione di non riuscire ad essere in regola con l’affitto».
Gli studenti denunciano i disagi dei tanti che hanno sopperito cercando un lavoro o facendo i pendolari oppure gravando sulle proprie famiglie costrette a sacrifici: «Alcuni provenienti dalle isole, non hanno potuto permettersi di stipulare un contratto d’affitto e sono costretti ad essere pendolari (anche con l’aereo). Significa forse questo tutelare il diritto allo studio? Noi diciamo di no. Nonostante siano anni che cerchiamo un contatto con la Giunta regionale per discutere dell’Erdis e da molti mesi i nostri solleciti si siano fatti sempre più incalzanti, abbiamo solo trovato porte chiuse e false promesse. Ci auguriamo – concludono – che almeno questa volta, dopo mesi di prese in giro, finalmente la situazione torni all’ordine e si apra un canale di collaborazione stabile e responsabile con l’Erdis e la Giunta regionale. Se così non fosse, continuerete a trovarci in ogni piazza, in ogni ufficio e sempre al telefono a difendere quello che da sempre ci è più caro: il diritto allo studio»
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