di Laura Boccanera
(Foto e video di Federico De Marco)
Sette minuti di applausi per la Traviata di Civitanova all’opera. Per la prima volta dopo decenni è stata riaperta la buca d’orchestra del teatro principale della città per accogliere la lirica. Una rappresentazione apprezzata dal pubblico seppur con alcuni distinguo: i melomani sfegatati hanno storto il naso per l’acustica sacrificata dell’Orchestra, poco percepita e per gli allestimenti scarni, ma per Civitanova ieri sera la “prima” ha rappresentato sicuramente un evento. E anche il pubblico è stato quello delle grandi occasioni: presenti in grande spolvero tutta l’amministrazione comunale, il sindaco Ciarapica, il vice Troiani, gli assessori, i consiglieri comunali e amministratori delle aziende partecipate. Tanti anche gli imprenditori locali che non sono mancati all’appuntamento voluto dal Maestro Alfredo Sorichetti. In primissima fila Germano Ercoli e signora, entrambi affezionati della stagione lirica dello Sferisterio, ma anche l’ex presidente della civitanovese Umberto Antonelli, Sandro Paniccia della Ica e Giuseppe Giustozzi del Cosmopolitan.
L’atmosfera è quella elegante, si riflette nelle mise degli spettatori, l’attesa è tanta, specie dopo le polemiche che hanno accompagnato il debutto e relative a costi e atti della manifestazione. Ma ieri sera è stata la volta delle luci e dei cristalli, quelli dei lampadari proiettati sullo schermo del cinema, una quinta scenica che diventa ad ogni atto lo sfondo dell’Opera. Applauditissimi il baritono Gianpiero Ruggeri nei panni di Giorgio Germont e il tenore Valerio Borgioni nei panni di Alfredo Germont. E poi la protagonista Violetta, la voce del soprano Paola Antonucci. «Per Civitanova è una novità – ha detto il regista Fabrizio Angelini prima del debutto – un’edizione minimalista per scelta dove si è lavorato molto sulle emozioni, nel rispetto della partitura, sui personaggi e sui rapporti fra i personaggi». Una prima che è andata quasi verso il sold out. Prossimo appuntamento con Tosca sabato 21 aprile.
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