Appartamenti per gli sfollati,
il Movimento 5 stelle denuncia:
«Gestione opaca e misteriosa»

TOLENTINO - I consiglieri comunali Mercorelli e Cicconetti elencano dubbi e sospetti sull'operazione: «Non si capisce con quale criterio siano stati scelti gli assegnatari»

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Gian Marco Mercorelli

 

«Tra gli assegnatari degli appartamenti, che dovranno versare al Comune 350 euro al mese più le utenze, solo uno risulterebbe essere in possesso dell’ordinanza di inagibilità (esito B) e quindi avrebbe diritto al cas. Ci sarebbe chi aveva trovato sistemazione nei container senza averne titolo e chi non risulterebbe nemmeno residente a Tolentino. Chissà con quale criterio sono stati scelti? Mistero». Sull’assegnazione dei sei appartamenti a Colle Redentore, Tolentino, calano i sospetti dei consiglieri del Movimento 5 stelle. Gian Mario Mercorelli e Martina Cicconetti firmano una nota di fuoco, accusando l’amministrazione, per l’ennesima volta, di poca trasparenza nella gestione del post terremoto e degli sfollati. I consiglieri ripercorrono le tappe che hanno portato alla ristrutturazione e assegnazione di sei appartamenti a Colle Redentore. «Il complesso – dicono Mercorelli e Cicconetti – è stato preso in affitto dal Comune che verserà alla Diocesi di Macerata 18mila euro all’anno e la ristrutturazione è costata alle casse comunali circa 115mila euro. Ma di solito non è il “padrone di casa” che si occupa di ristrutturare?».

CICCONETTI

Martina Cicconetti

I consiglieri aggiungono che «la ditta che ha eseguito i lavori è stata scelta per affidamento diretto, senza alcun bando pubblico, appellandosi alla somma urgenza. Ma ci risulta che la somma urgenza sia utilizzabile quando è necessario “rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica e privata incolumità”. Chi ci spiega quale pericolo per l’incolumità pubblica costituiva la struttura a Colle Redentore visto che non era stata danneggiata dal terremoto e la maggior parte della spesa ha riguardato gli impianti elettrici e termici?». Inoltre rispetto ai primAi provvedimenti «che parlavano di appartamenti da assegnare a “famiglie sfollate in seguito al terremoto”, i provvedimenti recenti parlano solo di soggetti svantaggiati. Il Comune – dicono Mercorelli e Cicconetti – ha fatto sapere ai cittadini che è necessario inoltrare una richiesta per ottenere gli alloggi, ma gli appartamenti, in realtà, erano già tutti assegnati».

Lo scorso aprile inoltre l’assise aveva votato una mozione dei 5 stelle per trovare magazzini per chi aveva casa inagibile dove riporre mobili e oggetti in attesa dei lavori. «L’intento era quello di evitare speculazioni creando dei centri comunali di raccolta. Beh, i nostri governanti sono riusciti, dopo un anno, in un’impresa quasi impossibile: far pagare i cittadini un box in un capannone quasi quanto un monolocale – spiegano i consiglieri -. Infatti, hanno scelto (tra quelli che alcuni i privati avevano offerto) degli spazi che ai cittadini costeranno 120 euro al mese ogni 30 m/q (4 euro al m/q, mentre la quotazione media per un capannone è intorno ai 2,5 euro al m/q). Incuriositi, abbiamo chiesto due preventivi per una soluzione simile: entrambi i soggetti interpellati hanno chiesto una cifra intorno ai 60 euro per gli stessi metri quadri. La metà. I soliti “miracoli” di questa amministrazione».



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