Operai della GI&E del gruppo Ghergo in sciopero. Le maestranze da stamattina hanno iniziato otto ore di protesta contro le risposte ritenute troppo fumose date dalla proprietà riguardo al futuro dell’azienda.
Da una parte infatti la GI&E è stata messa in liquidazione, dall’altra la Gfl turbine ha affittato un solo ramo d’azienda. Alla guida c’è Lorenzo Ghergo, figlio di Luciano Ghergo, amministratore della GI&E. Sindacati e lavoratori da una parte chiedono certezze sull’avvio del nuovo ramo d’azienda, dall’altra sono preoccupati per quel che ne sarà del resto. Ad oggi in cassa integrazione ci sono 162 operai e non tutti rientrerebbero nell’affitto del ramo d’azienda. Nel “pacchetto” infatti è prevista anche un importante riduzione dell’impiego di maestranze. «Al lavoro rimarrebbero soltanto 71 operai – spiega Carlo Cesca della Fiom-Cgil, che segue la vertenza insieme a Rocco Gravina della Fim-Cisl e Boris Basti della Uilm-Uil – domani torniamo in fabbrica, ma già da venerdì potremmo scendere di nuovo in sciopero. Non abbiamo garanzie e questo affitto d’azienda non ci convince». Le rappresentanze sindacali hanno intenzione di chieder un incontro formale con il sindaco Roberto Mozzicafreddo.
Ghergo, 160 famiglie a rischio: i lavoratori incrociano le braccia
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Tasse troppo alte e leggi sempre contro chi lavora. Se non cambierà qualcosa in meglio, l’Italia non avrà futuro.