La cartiere di Fabriano
La società Fedrigoni è ora, per la sua quasi totalità, di proprietà del fondo americano di private equity Bain Capital. Le cartiere di Pioraco e Fabriano passano dunque di mano. Il preliminare di vendita è stato firmato ieri. La fase cosiddetta “di closing” dovrebbe avvenire entro i primi sei mesi del 2018. La famiglia Fedrigoni manterrà una partecipazione di minoranza nel capitale sociale. Era il 2002, quando acquistò le cartiere Miliani di Fabriano, con lo stabilimento di Pioraco, recentemente ristrutturato dopo il sisma (leggi l’articolo). Rumors di interessamenti prima, e trattative poi, si erano moltiplicati negli ultimi mesi, fino all’epilogo di venerdì. Preoccupazione da parte delle segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil che promettono «massima attenzione agli sviluppi e all’evoluzione della trattativa in corso. A tal fine chiediamo all’azienda – aggiungono i sindacati – informazioni precise e tempestive sugli sviluppi dell’operazione in corso, e di essere coinvolti il prima possibile affinché la tutela dei livelli occupazionali e l’integrità dell’intero perimetro del gruppo siano già previsti all’interno dell’accordo di cessione». Parti sociali e proprietà si erano infatti aggiornate a fine gennaio per discutere della crisi delle commesse che aveva colpito il gruppo Fedrigoni in queste settimane e che aveva portato al blocco di una linea produttiva a Fabriano e una a Bollate. A rassicurare i dipendenti ci ha pensato il presidente in persona Alessandro Fedrigoni. «Questa scelta, di cui vi ho informato di persona durante gli auguri nelle scorse settimane, – il messaggio del presidente – è dunque più vicina al suo completamento, che avverrà nei prossimi mesi dopo il nulla-osta da parte delle Autorità preposte. Come sapete, il nostro gruppo in 130 anni di vita ha affrontato sfide, attraversato e superato momenti di crisi e raggiunto grandi successi, dimostrando rilevanti capacità di sviluppo sui mercati internazionali. Ora il gruppo avrà un nuovo azionista proprio per affrontare al meglio le sfide future. La famiglia Fedrigoni, come unico azionista, ha accompagnato il gruppo fin qui, portandolo a raggiungere le dimensioni attuali, un posizionamento è una presenza internazionale che necessitano di risorse per accompagnare la crescita verso nuovi e più ambiziosi traguardi. Oggi la famiglia ha trovato in Bain Capital un interlocutore affine per solidità, approccio e conoscenza industriale, che siamo certi saprà guidare il percorso della crescita futura. A riprova di quanto crede nelle nuove prospettive di sviluppo, parte della famiglia Fedrigoni reinvestirà nel capitale della Società con una quota di minoranza. In questi prossimi mesi gestirò il Gruppo con la massima cura per fare in modo che il passaggio del testimone avvenga in maniera efficiente e proficua».
Un altro pezzo di Italia che se ne va....gli puoi dare il nome di sinergia....aiuto....supporter....o qualsiasi altro nome....il concetto non cambia.... Qui da noi i maggiori azionisti non hanno portato il meglio promesso.... auguro di cuore che vada diversamente
Un augurio al gruppo e a tutti i suoi lavoratori. Augurio che i nuovi proprietari intendano proseguire una storia quasi millenaria, in cui i Fedrigoni avevano creduto. E la rinnovata meraviglia dell'assenza di investitori italiani in questa come in altre imprese.
Non solo, "lor signori" si sono appropriati, DA DECENNI, del valore nominale "scritto" sulla carta moneta,...(per inciso ad un costo nullo e da restituire con valori reali di pari importo -scritto- creati con il lavoro/schiavitù ....www. Giacinto Auriti ......... più molti altri), "lor signori", per il tramite di Bain Capital, si sono appropriate anche della carta su cui stampare moneta/denaro ....!!!! Sapete con quali soldi-denaro-moneta si sono appropriati ??!!! Con moneta debito usurai, falsa, ........ originariamente di proprietà privata (BCE O GIURIDICAMENTE, forse, DEL SEBC ) !!!!! AD MAIORA ..
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Ormai i “vecchi” imprenditori come Fedrigoni sono sempre più rari in Italia e man mano che si fanno da parte, per motivi di età o familiari, non c’è più nessuno in Italia invogliato da uno Stato ,che si dimostra solo oppressivo e assetato di tasse, che può rimpiazzarli.
I politici attuali hanno svenduto la nostra sovranità anche nel campo industriale ,speriamo di svendere loro quanto prima anche se è già troppo tardi.