Sfratto Hotel 77,
rimpallo di responsabilità:
«siamo esasperati, non si sa chi decide»

TOLENTINO - Gli ospiti della struttura, a cui ieri è arrivato l'ultimatum di andarsene mercoledì, stanno cercando abitazioni in città «ma pare che non ci sia più una casa disponibile». Nel frattempo la Regione sta correndo ai ripari insieme al Comune. Gli ex titolari: «Il nuovo proprietario ha detto che non gli importa nulla dei terremotati, inoltre non è vero che chiudiamo il 29 novembre»

- caricamento letture

hotel-77-325x244

L’Hotel 77 di Tolentino

 

di Federica Nardi

«Colpa del nuovo proprietario a cui non importa nulla dei terremotati», dicono i gestori dell’Hotel 77. «Mancanza della Regione che non ha pensato agli strumenti del post emergenza», dicono i legali dello studio Alterego fabbrica dei diritti, che sta seguendo il caso. «Questione tra privati», dice l’amministrazione. «Il sindaco Pezzanesi lo sapeva che la scadenza era il 29 novembre», dice il consigliere dem Gianni Corvatta. Insomma, di chi sia la responsabilità di uno sfratto così improvviso per 84 sfollati ospiti dell’Hotel 77 di Tolentino, non si sa.

area-container-tolentino

L’area container di Tolentino

Quel che è certo però è che questo cambio di prospettive per è stato un fulmine a ciel sereno. Si parlava di un trasferimento entro gennaio o febbraio e ora bisogna andarsene mercoledì. Anche con la minaccia, dicono i presenti alla riunione, che chi non vuole andarsene sarà portato via dalle forze dell’ordine. Il problema nasce perché l’hotel 77 è stato venduto all’asta e il nuovo proprietario, un imprenditore di Camerino, non ha contattato la Protezione civile per prendere accordi sull’ospitalità dei terremotati. Secondo alcuni non avrebbe i requisiti per continuare a ospitare gli sfollati. Secondo altri non sarebbe proprio interessato alla questione.  Come dice anche uno dei titolari, Daniele Mari: «avevamo proposto al proprietario un affitto e lui ha preferito cacciare via tutti quanti rispondendo che non gli importava niente dei terremotati e di quello che succedeva». E che inoltre «non è vero che chiude mercoledì – dice Mari – ci sarà solo riunione per prendere accordi in modo da portare via gli arredi della struttura». Del resto anche la Regione, che si è detta informata tardivamente del caso, oggi si riserva di «acquisire tutti i dati», forse in vista di una possibile azione legale. La Regione, interpellata da Corvatta, ha risposto che quella del 29 novembre è la terza proroga e che il sindaco lo sapeva.

aranit

Mataj Aranit

«Ci cacciano via con il preavviso di una settimana dopo averci assicurato che la scadenza era a gennaio o a febbraio – dice Mataj Aranit, anche lui sfrattato dall’hotel dopo un anno di permanenza -. Hanno proposto soluzioni fuori mano. Oppure i container dove ci sono 4 bagni per 80 persone. È da stamattina che siamo in giro a cercare una soluzione». Aranit ha anche un altro problema: «Abbiamo chiesto la casetta ma la nostra casa ha un’inagibilità di tipo B e non ne abbiamo diritto. Solo che non possiamo ripararla perché è una casa popolare dell’Erap e l’ente dice che non ha i progetti e i soldi per sistemarla». Un’altra ospite dell’hotel, Maria Teresa Orizi, parla di «una situazione disperata. C’è un clima di esasperazione e non si capisce chi decide. Secondo alcuni la Protezione civile doveva essere presente alla riunione. Ora molti sono in giro per cercare stanze, ma pare che a Tolentino non ci sia più una casa disponibile». La riunione, che c’è stata ieri sera, è stata convocata con un cartello appeso all’ingresso dell’hotel martedì pomeriggio. Le soluzioni proposte effettivamente sono tutte fuori città, da Pollenza a Passo di Treia, fino a Loreto. Per restare in zona ci sono una 30ina di posti nei container, in un’area vicina alla zona industriale che ora è segnata anche per Google maps è diventata l’“Area container di Tolentino”. Ma quasi nessuno vuole andarci.  Nello Sbriccoli ha sei persone da trasferire: la moglie, il padre e quattro figli che vanno a scuola a Tolentino. «Stiamo andando a Macerata – dice Sbriccoli – torneremo qua ogni giorno. Ho chiesto la casetta ma va a finire tra un anno e mezzo. Al container non possiamo andare con i bambini».

Marina-Benadduci-e-Gianni-Corvatta

Marina Benadduci e Gianni Corvatta questo pomeriggio in visita all’area container

Quella dell’hotel sarebbe quindi solo la punta dell’iceberg di una situazione che in città rischia di arrivare a saturazione. Sul fronte Sae (le casette) il Comune non ha voluto chiederle, quindi anche chi ha casa inagibile con scheda E o F non può contare su una casetta in tempi brevi. L’alternativa scelta è stata quella degli appartamenti. Solo che, dice il consigliere del Pd Gianni Corvatta: «A oggi solo 23 appartamenti sono quasi pronti. E in totale di sono 118 famiglie con schede E o F e un’altra 40ina di domande da valutare. Per gli altri appartamenti c’è da aspettare almeno un anno. Per il palazzone acquistato vicino al castello della Rancia (dove si vogliono realizzare quasi 50 appartamenti, ndr), da quando iniziano le procedure sarà consegnato in 22 mesi, cioè due anni».

martina-cicconetti

Martina Cicconetti

Dal Movimento 5 stelle Martina Cicconetti segnala invece che i pochi appartamenti assegnati si trovano in strutture da completare, come «l’ex Ospedaletto e l’ex scuola a Paterno. Per farci i lavoro servono minimo uno o due anni. Inoltre sembra che alcuni abbiano casa agibile ma non ricevono l’ordinanza che lo dimostra». Il comitato dei terremotati di Tolentino, che sta cercando una soluzione in tempi brevi, ora chiede «un’operazione verità». Marina Benadduci, della lista civica Tolentino in comune invece ha chiesto al sindaco un incontro urgente, invitando le opposizioni ad agire uniti per difendere i diritti dei cittadini.

panni-appesi-area-container-tolentino

Panni appesi fuori dall’area container di Tolentino

Sfratto Hotel 77, via gli sfollati entro mercoledì «Non lasceremo nessuno senza un tetto»

 



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X