di Gianluca Ginella
E’ quasi un Peppina bis ciò che è avvenuto a Muccia nei giorni scorsi. La somiglianza dei due casi sta nel fatto che una casetta è stata edificata senza i necessari permessi dopo che la casa principale era stata danneggiata dal sisma e che per questa ragione la procura di Macerata ha chiesto e ottenuto dal gip il sequestro preventivo. La casetta, che era in fase di costruzione, si trova in località Massaprofoglio, a Muccia, nella zona dei piani di Colfiorito. La storia però diverge perché la casetta non era destinata a viverci, almeno da quanto emerge, ma a periodi di villeggiatura.
Sigilli ad una casetta in legno in località Massaprofoglio. La struttura era in corso di edificazione ma, da quanto emerge dai rilievi svolti dai carabinieri forestali, la proprietaria, una romana di 68 anni, non aveva i necessari permessi per costruirla. Inoltre la casetta violerebbe il vincolo paesaggistico che tutela i piani di Colfiorito. Si tratta di una casetta in legno di 48 metri quadrati che la proprietaria, da quanto emerge, aveva fatto costruire dopo che la sua casa, che usava per trascorrervi periodi di vacanza, era stata danneggiata dal terremoto ed ora è inagibile. Per sopperire a questo la proprietaria aveva deciso di edificare la nuova cassetta. Ma gli accertamenti dei carabinieri forestali sulla regolarità della documentazione presentata hanno fatto sì che la procura chiedesse, e ottenesse dal gip, il sequestro della struttura in legno. La vicenda richiama quella di Giuseppa Fattori, 95 anni, la cui casetta era stata posta sotto sequestro dal gip perché era stata edificata senza i necessari permessi. Un caso che aveva fatto il giro d’Italia sino ad arrivare in parlamento con il decreto legge, cosiddetto, Salva Peppina, che ha avuto il sì del Senato. Tra l’altro, proprio domani, è atteso l’arrivo del leader della Lega Matteo Salvini, che sarà a Fiastra per una visita all’anziana.
Non basta ancora? Lasciate in pace questa gente che ha resistito a tutto, peggio del terremoto la burocrazia..
Grazie CARABINIERI FORESTALI....tutti a costruire con la scusa del terremoto...
Casa abusiva per vacanza. Abbattere subito e basta furbetti.
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Sulla vera Peppina ci vuole il copyright.
Corpi sparsi cercano i propri compagni perduti in un cilindro con la temperatura che passa da -5° a 35° gradi Celsius non rapidamente. Ce ne sono tot e solo poche nicchie in cui rifugiarsi. Alcune nicchie sono collegate da gallerie di difficile percorrenza. Chi si cerca a volte è in relazione amorosa, alcuni sono anche sposati, ma non per questo è facile che si incontrino. In un’atmosfera di derivazione infernale o forse più legata al purgatorio (Divina Commedia), ci sono scale (ma sono vecchie scale a pioli, i cui gradini a volte vengono staccati e usati come armi), spinte, nessuna solidarietà, anche rari e fugaci amplessi, condizioni di disumanità, scontro tra ideali diversi. (Samuel Beckett: lo spopolatore)
Chi ha la seconda casa dovrebbe avere diritto di poterne usufruire in qualche modo, anche perchè contribuiscono al ritorno alla normalità di questi luoghi che ne hanno beneficiato da sempre. Si parla che la ricostruzione non avverrà nel breve periodo, quindi questi cosa dovrebbero fare? Rinunciare ad una casa per “sempre”?