C’è la location per l’ospedale unico (alla Pieve di Macerata), ma nel frattempo i servizi territoriali vanno riorganizzati, la sanità privata e quella pubblica non trovano una via d’accordo e i cittadini, nel mezzo, non trovano una voce in capitolo. Questo in sintesi quanto emerso dal convegno di stamattina, all’hotel San Crispino di Trodica dove l’associazione Cittadini in cammino ha convocato un’assemblea pubblica per parlare dei temi caldi della sanità in provincia. Presenti molti che in sanità lavorano, organizzazioni sindacali e associazioni locali. Punto di partenza del dibattito: l’ospedale unico. A moderare l’incontro il senatore del Pd Mario Morgoni. “Se è evidente la necessità di una riorganizzazione dei servizi sanitari nella nostra provincia, siamo partiti male – ha detto la responsabile Cisl Silvia Spinaci – in quanto il dibattito pubblico si è trascinato in modo asfittico per oltre un anno sulla localizzazione dell’ ospedale finendo poi per partorire il topolino dell’algoritmo che ha sancito la resa e la latitanza della politica. In realtà, nel mentre si parla di ospedale unico si assiste ad una crescente polverizzazione di strutture e servizi sul territorio in una logica più di competizione e di antagonismo che di integrazione e di complementarietà. Una logica che soddisfa appetiti localistici, ambizioni personali e interessi politici ma non migliora certo la qualità dei servizi ed è la negazione dell’obiettivo dell’ospedale unico, della specializzazione e dell’aggregazione”.
Tra gli interventi anche quello di Massimo Centioni, presidente della Croce verde di Morrovalle che ha lanciato l’allarme sul rischio che le associazioni di volontariato del soccorso non saranno più in grado di svolgere la loro preziosa attività alla luce delle penalizzanti disposizioni entrate in vigore. Altro tema cruciale affrontato quello del rapporto pubblico privato che ha visto un deciso pronunciamento dell’assemblea sulla necessità che la sanità pubblica ritrovi un ruolo centrale attraverso il rilancio e la qualificazione dell’offerta, realizzando una vera integrazione. Insomma, invertire la tendenza che vede nelle nelle Marche la progressiva privatizzazione dei servizi sanitari. Da ultimo forti critiche sono state rivolte ai vertici istituzionali della Regione che hanno disertato l’incontro in un momento in cui i cittadini chiedono di non essere relegati al ruolo di semplici spettatori di scelte su una materia che incide in modo significativo sulla loro vita quotidiana. “Da esponente del Pd – ha detto Morgoni – chiedo al partito di farsi promotore di un’iniziativa forte sul territorio. Per migliorare la sanità serve anche il coinvolgimento delle persone. Le resistenze di campanile si superano con la partecipazione”. Il presidente Luca Ceriscioli è stato invitato a promuovere iniziative pubbliche nel Maceratese per un confronto con la cittadinanza su questo tema. In tal senso si è fatto appello alla politica perché sappia ritrovare il valore del coinvolgimento, facendo della trasparenza piuttosto che della riservatezza, il punto di forza delle strategie pubbliche .
Pensano all'ospedale unico ed intanto la sanità è allo sfascio, ma se non hanno i soldi per il personale come pensano a rifare un ospedale?
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Morgoni, la sanità pubblica si può soltanto salvare mandando a casa il Pd e i suoi sostenitori al governo, strappare immediatamente la legge sulla riforma della sanità della Lorenzin, non tenere in Regione colui che si è avvalso del contributo di rappresentanti della sanità privata ossia Ceriscioli che oltretutto ha ancora la sfacciataggine di tenere per se l’assessorato alla sanità che adesso divide con un certo Volpini che nemmeno sa quali sono le Asur n.1,2 e 3 confondendole tra loro. Gli ospedali devono tornare ospedali, provvisti di posti letto così da evitare ulteriori sprechi per pagare le retta nelle cliniche della morte convenzionate , devono avere medici e infermieri capaci e in numero tale da soddisfare le esigenze dei ricoverati e di chi si presenta ai Pronto Soccorso che non possono essere isolati ed inutili perché non hanno dietro tutto l’apparato ospedaliero e questo significa riaprirli tutti, insieme ai reparti stupidamente tagliati.Se devo partorire con urgenza non posso andare in un Pronto Soccorso dove non c’è l’ostetrico/a e il reparto di ostetricia/ginecologia Se si vuole costruire un ospedale grande in Provincia, ben venga, unico è solo speculazione. Insomma tornare indietro, cacciando i politici dai posti di comando delle Asur o come si chiamano per evitare o almeno limitare la corruzione ( vero costo della sanità a cui non è stata ancora trovata una medicina per curarla ) e di pagare medicinali ( Vedi radio farmaco al doppio del prezzo e proprio qui da noi ) o strumentazioni varie superiori al loro costo effettivo o acquistate e tenute in cantina. Nella sanità non bisogna risparmiare ma spendere bene. L’unico consiglio che posso darvi e di non fare voi del Pd, convegni sulla sanità pubblica ma solo su quella privata. Anzi mi sembra che sia sostenere il privato la vostra occupazione da qualche anno. Vedi banche, vedi arti 18 vedi un po’ quello che ti pare ma non continuate a prendere per i fondelli chi ancora vota Pd perché l’ha sempre votato e da un bel pezzo non sa come vi siete ridotti. Certo, naturalmente chi prenderà il vostro posto deve esser migliore di voi. Essere peggio non è facile almeno che non si cerchi lo scontro diretto con il popolo, quello che non acquista l’ultimo modello di Suv, sempre più grasso e sempre più ingombrante.