“Operato dopo la caduta in motorino,
ora è costretto sulla sedia a rotelle:
l’Asur lo deve risarcire”

POTENZA PICENA - Raffaele Lucisi, 51 anni, aveva avuto un incidente nel 2014. L'avvocato Sandro Giustozzi: "Si era rotto un piede, in ospedale ha preso l'infezione che gli ha causato una osteomielite. Ora non può più lavorare e rischia l'amputazione di una gamba"

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di Gianluca Ginella

Cade in motorino, si frattura un piede e comincia il calvario per un 51enne a causa di una osteomielite che sarebbe insorta in seguito ad un intervento chirurgico. «Vive una situazione disperata» racconta il suo legale che ha presentato istanza di mediazione e sta preparando una causa civile per chiedere un risarcimento del danno all’Asur Marche.

Lucisi, operaio, sposato e con un figlio, nel gennaio del 2014 era caduto mentre si trovava in sella al suo motorino e si era fratturato un piede. A quel punto era stato operato. Però, «in seguito all’intervento, è insorta una osteomielite, su questo non c’è contestazione da parte dell’Asur – dice l’avvocato Sandro Giustozzi, che assiste il 51enne –. Lucisi ha iniziato ad accusare i sintomi di una grave malattia infettiva che colpisce l’apparato scheletrico, l’osteomielite. Questa grave patologia consiste in un processo infettivo delle ossa e del midollo osseo che provoca la corrosione interna degli stessi e, nei casi più gravi, induce all’amputazione di parti del corpo. L’infezione è avvenuta all’interno dell’ospedale in conseguenza dell’intervento – ribadisce il legale –. A causa dell’osteomielite Lucisi è stato ricoverato a Cortina d’Ampezzo per molti mesi, poi all’ospedale di Jesi. L’infiammazione aveva aggredito la gamba destra e la malattia ha causato anche la necrosi della testa del femore ad entrambe le gambe, nonché la frantumazione della rotula del ginocchio sinistro».

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L’avvocato Sandro Giustozzi

Lucisi è stato costretto a impiantare due protesi a entrambi i femori «e dovrà fare un delicatissimo intervento al ginocchio con il rischio concreto dell’amputazione della gamba sinistra – dice il legale –. Una persona sana è stata ridotta a vivere sulla sedia a rotelle da un’infezione contratta all’interno dell’ospedale». L’avvocato Giustozzi ha chiesto il risarcimento dei danni all’Asur che «si è presentata in sede di mediazione senza peraltro contestare la responsabilità, ma fino ad oggi, nonostante varie richieste non ha corrisposto neanche un acconto – continua Giustozzi –. Il danno sarà sicuramente superiore a un milione di euro e Lucisi versa ora in gravissime condizioni economiche a causa della malattia indotta dalla struttura ospedaliera. Ha necessità di assistenza continua e di tantissima riabilitazione. La capacità lavorativa è da considerare azzerata e per una persona di soli cinquant’anni è una vera tragedia. Di fronte all’inerzia della struttura sanitaria di consentire al danneggiato di potersi adeguatamente curare ed avere assistenza non vi è altra soluzione che ricorrere al giudice e sarà dato corso a una richiesta di risarcimento danni. Lucisi è disperato in quanto non riesce a farsi una ragione del suo calvario».



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