di Gianluca Ginella
(foto di Fabio Falcioni)
Poesie d’ottobre per l’amico che se n’è andato. Lette in piazza, con gli occhi lucidi e un peso nel cuore. Un sole caldo che non pare essere d’autunno questo pomeriggio attraversava piazza Mazzini. Sul finire di questa, guardando da dove attaccano le scalette per salire nel punto più alto di Macerata, duecento persone si sono ritrovate davanti alla libreria Scaramouche, attraverso un tam tam di telefonino in telefonino e infine su Facebook. Lì Macerata ha ricordato Danni Antonello, il proprietario della libreria Scaramouche, «un cenacolo» la definisce qualcuno, dove si ritrovavano studiosi e intellettuali. Amici di Danni che condividevano in quell’angolo di Macerata qualcosa che va oltre lo spazio fisico. Un luogo unico, con la vetrina dalla cornice di legno e i libri in esposizione che magari non trovi sugli scaffali delle librerie commerciali. Un luogo che tanti sperano possa vivere ancora. Una commemorazione sulla piazza per dire addio a Danni, scomparso nella notte di sabato (leggi l’articolo) a causa di un arresto cardiaco che, stando all’autopsia svolta ieri, potrebbe essere legato all’assunzione di qualche sostanza (dovrà chiarirlo l’esame tossicologico). Ad ascoltare i ricordi la mamma del giovane libraio ed editore, seduta su di una sedia davanti all’ingresso della libreria. Gli altri in piedi, a formare un semicerchio di fronte a chi di volta in vola ha parlato del proprio ricordo o ha letto qualche poesia. Tra gli altri Manuel Orazi, della editrice Quodlibet, Guido Garufi, Maurizio Boldrini del Minimo teatro e il regista Andrea Fazzini.
Tutti amici del 39enne che hanno voluto ricordarlo. Alla fine sono state lette due poesie di Danni. La prima era una delle ultime che ha scritto, mentre la seconda una delle prime che risale al 2000. Il titolo: “Un’urna quale bara per la cenere dei poeti”. Poi gli abbracci, alla ex compagna di Danni, Silvia Compagnucci, con cui ha avuto una bimba, e alla mamma di Danni. «Stava raccogliendo delle poesie che aveva scritto negli anni, voleva farci un libro. Speriamo che si riescano a pubblicare», dice Andrea Fazzini. Così Macerata ha salutato Danni, venerdì il funerale, che però si celebrerà in Veneto, regione di cui è nato.
Dramma del giovane libraio, “Danni di una dolcezza raffinatissima”
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