Dramma del giovane libraio,
“Danni di una dolcezza raffinatissima”

MACERATA - Il ricordo del 39enne scomparso sabato notte. Un intellettuale dalla grande umanità. "Sempre attento all'uomo, in particolare agli ultimi. Era una persona d'altri tempi"

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Danni Antonello

 

 

di Gianluca Ginella

È in piazza Mazzini, il più bel salotto di Macerata, che Danni Antonello aveva deciso di aprire una libreria. Anzi, come lui la chiamava, una bottega. Qualcosa per chi amava la letteratura, ma in modo più profondo che non fosse un semplice sfogliare pagine e seguire il racconto di storie. Qualcosa che aveva a che fare con l’arte, con i pensieri profondi, con l’esistere. Danni Antonello lì in piazza Mazzini aveva creato un mondo fatto di libri, una boccata d’ossigeno, insieme alla casa editrice che più di recente aveva fondato insieme a Gino Giometti, in un mondo d’autori di plastica. È lì che è morto, intorno alle 23 di sabato notte (leggi l’articolo). Il motivo dovrà accertarlo domani (ma ci vorranno sicuramente almeno 60 giorni per aver la certezza), l’autopsia disposta dal pm Claudio Rastrelli. Da chiarire se il 39enne sia morto per una overdose, ipotesi emersa dai primi accertamenti, o per un malore. In quel piccolo mondo antico di piazza Mazzini, volendo rimanere in tema letterario, dove i bambini giocano a palla in estate e dove sorgono tanti negozietti preziosi, la morte di Antonello ha destato clamore. Non solo lì ma in tutto il mondo della cultura maceratese e su fino in Veneto, regione dove il 39enne libraio ed editore era nato. A Macerata era arrivato per via di un suo amico, Andrea Ponso, che prima di lui era venuto a fare il dottorato nella nostra università. Lo stesso ha fatto Antonello che a Unimc ha fatto il dottorato in letterature comparate e dopo si è fermato e ha avuto una bambina.

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La “bottega” di Danni Antonello

Un intellettuale, sì ma «non era un paludato, era un uomo dalla sensibilità a fior di pelle, molto vicino agli ultimi, molto premuroso con tutti, persona di grande delicatezza di una dolcezza raffinatissima. Questo amore per la cultura era l’amore per l’uomo che attraverso i libri gli ha consentito di accostare l’umano in dimensioni più profonde – racconta Filippo Davoli, amico di Antonello sin dal suo arrivo a Macerata –. Ha dedicato la vita a letteratura e libri. Era un grande traduttore dal francese, un uomo dalla cultura mostruosa. Sempre di una umanità a fior di pelle, di una umiltà sana. Sempre attento all’uomo, a qualunque uomo, in particolare gli ultimi, ai poveri. Una persona meravigliosa da questo punto di vista, mai dato sfoggio della sua cultura ed erudizione. Era un uomo di altri tempi. Aveva una grandissima umanità, aveva l’occhio magico per cogliere l’arte e aveva una attenzione delicatissima e premurosissima verso gli altri». La sua libreria, Scaramouche, come il romanzo storico di Rafael Sabatini, era anche una occasione di incontro, un salotto letterario. «Con Danni ci lascia una persona gentile, raffinata, a volte ironica. Insieme al professor Gino Giometti aveva realizzata una “avventura incredibile”, la nascita di una editoria di qualità, rara, efficace per il lettore colto e curioso – è il ricordo di Guido Garufi –. Ed anche la sua libreria, di fascino sabiano, dove con lui molte volte mi incontravo, parlando di libri e segnalando qualcosa che mi sembrasse ancora poco conosciuto. Ma lui sapeva tutto, sapeva e conosceva i più interessanti passaggi della Biblioteca di Borges. Mi chiedo come mai, a tanta forza inventiva e intellettuale, faccia seguito un dramma di questo tipo. Lui, trovato all’interno dei suoi libri, della sua Biblioteca. Ci era nato con i libri nella testa e nel cuore, non era un semplice lettore era colto, e questo non si può dire di tutti». Del dramma di Antonello oggi ha parlato anche Radio 3 che poco tempo fa aveva parlato della casa editrice del 39enne, la Giometti-Antonello (G&A), che sta ottenendo un buon successo anche grazie all’ultimo testo edito, Lsd, un carteggio tra il filosofo Ernst Jünger e il chimico Albert Hofmann.

 

Dramma in piazza Mazzini: 39enne muore in libreria



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