Casette, pugno duro della Regione:
“Troppi ritardi e pochi operai
ora al lavoro anche di notte”

SISMA - Servizio d'ordine da palazzo Raffaello per il Consorzio Arcale incaricato di realizzare le Sae: "Impegni contrattuali non rispettati". Penali in arrivo, al momento solo poco più del 9% delle strutture è stato consegnato

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Il cantiere dell’area sopra il campo sportivo di Visso

 

 

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di Federica Nardi

Troppo pochi operai al lavoro, tempi non rispettati, promesse non mantenute e ora arrivano controlli e penali per chi non ha ancora costruito le casette. Pugno di ferro della Regione contro il consorzio Stabile Arcale, incaricato di realizzare le Soluzioni abitative di emergenza e al lavoro in 74 aree per realizzare 1.264 casette. Adesso per recuperare i ritardi è arrivato da palazzo Raffaello un servizio d’ordine che impone alle ditte di lavorare non solo nei festivi, ma anche di notte. Perché a oggi le casette consegnate sono davvero poche (poco più del 9 percento, dicono i comitati dei terremotati), e basta farsi un giro per i cantieri del Maceratese per notare che in diversi casi i lavori sono in alto mare. Nell’area del campo sportivo di Visso le Sae dovevano essere consegnate entro 60 giorni dalla fine dell’urbanizzazione dell’area. Tempo scaduto da un po’. A Caldarola in teoria tutte le casette dovrebbero essere consegnate l’11 novembre ma anche qui i comitati hanno seri dubbi sull’avanzamento dei lavori. Il problema, dicono, è anche che le persone “pensando che le casette arrivassero ottobre (come inizialmente previsto, ndr), hanno iscritto i bambini a scuola a Caldarola, hanno disdetto gli affitti”. Disagio su disagio. Non solo per la popolazione terremotata, con la data di consegna delle casette rimandata di mese in mese, ma in alcuni casi anche per gli stessi operai. I sindacati parlano da tempo della necessità di procedure di controllo diverse, con il rischio di lavoro in nero altissimo (leggi l’articolo). L’appalto per le Sae è uno ma i subappalti sono decine. E inoltre gli operai al lavoro sarebbero molti meno di quelli che servono.

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Il cantiere delle Sae a Villa Sant’Antonio (Visso)

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Da sinistra Giorgio Gervasi insieme al governatore Luca Ceriscioli nell’area Le piane di Pieve Torina

Nel frattempo la Regione spiega: “Nonostante il Consorzio – si legge nel documento – abbia attestato la presenza di circa 325 operai in occasione dell’incontro in Regione e di circa 430 odierni a seguito delle sollecitazioni degli uffici, la situazione attuale è che, non solo non si rispetta l’impegno morale ad eseguire i lavori in 45 giorni, come pure Arcale si era impegnata a fare in numerosi incontri e videoconferenze con la Protezione civile nazionale per forniture minori di 20 Sae, ma in molti casi non si riesce a rispettare la scadenza dei sessanta giorni, così come prevede l’accordo quadro, in maniera piuttosto diffusa”. Accordo che prevede che “per il rispetto dei termini temporali indicati dal cronoprogramma l’amministratore potrà richiedere lo svolgimento delle attività inerenti la fornitura anche nei giorni festivi e con lavorazioni da svolgersi h24 organizzate su più turni, senza oneri aggiuntivi”.

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L’assessore regionale Angelo Sciapichetti

 

A rincarare la dose Angelo Sciapichetti: “Oltre alle violazioni contrattuali che doverosamente i nostri uffici hanno rilevato – ha aggiunto l’assessore regionale – alla giunta interessa dare risposte ai cittadini il prima possibile, rispettando l’impegno di consegnare il 90 per cento delle Sae entro il mese di dicembre. In queste settimane abbiamo fatto riunioni continue con le ditte proprio per chiedere l’aumento del personale, anche in vista dell’approssimarsi della stagione invernale e la notevole mole di Sae in corso di realizzazione e da ultimare nei prossimi mesi. Nonostante il consorzio si sia sempre impegnato a parole (leggi l’articolo), nei fatti, è stato constatato dai servizi competenti che il personale utilizzato per le attività di montaggio risulta assolutamente insufficiente”. L’ordine di servizio precisa inoltre che “è già stata applicata una prima penale riguardo al non rispetto del cronoprogramma per il cantiere Appennino del comune di Pieve Torina e se ne prevedono altre” proprio dovute al fatto che sui cantieri si registra “insufficienza di personale”.

 

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