Palazzo Toffee: via libera alla demolizione. Ora la palla passa al sindaco, opposizione in pressing. L’ufficio ricostruzione della Regione Marche ha risposto al comune di Camerino fornendo il nulla-osta alla demolizione del palazzo condominiale di via Seneca 30, dopo il terremoto noto come “palazzo Toffee”. “Sembra quindi di essere giunti all’epilogo di questa annosa – e per certi versi gravissima – questione che si trascinava già da diversi mesi tra l’incredulità di tutti – esordisce Marco Fanelli, consigliere di Comunità e Territorio _. Il comune infatti, con un’ordinanza a firma del sindaco, aveva disposto la messa in sicurezza del palazzo, che tuttavia presentava livelli di danno talmente elevati che avrebbe reso più conveniente l’abbattimento. Spendere all’incirca 100.000 euro per la messa in sicurezza di un palazzo che poi si sarebbe dovuto abbattere era illogico e inaccettabile. I condomini non avevano accolto la decisione palesemente sbagliata del comune e, pagando di tasca propria un tecnico di fiducia, avevano fatto eseguire una perizia alla luce della quale chiedevano al sindaco di tornare indietro rispetto alla propria decisione. Il Comune, non pago del primo errore, richiedeva un’ulteriore perizia al proprio tecnico, a conclusione della quale, tuttavia, l’ordinanza di messa in sicurezza non è stata revocata”.
Gianluca Pasqui
Così i condomini sono stati costretti ad attendere il parere dell’ufficio ricostruzione della Regione. In teoria la storia potrebbe chiudersi qui, ma in pratica ancora non lo è. “Se infatti il sindaco – aggiunge Fanelli – non si affretta a revocare l’ordinanza di messa in sicurezza del palazzo prima che scadano i tempi per il ricorso giurisdizionale, i condomini si troveranno costretti, nonostante la risposta dell’ufficio ricostruzione, a depositare il ricorso al Tar, con aggravio dei costi a loro carico che si andranno a sommare a quelli già sostenuti per la perizia tecnica di parte. La questione è grave perché il Comune ha perso mesi preziosi durante i quali molti cittadini residenti in immobili agibili vicini al palazzo da demolire sarebbero potuti rientrare a casa e perché non è giusto che chi ha casa distrutta debba anche difendersi da questo atteggiamento incomprensibilmente vessatorio. Da troppo tempo questo palazzo tiene in ostaggio un intero quartiere – conclude il consigliere -. Sindaco, i termini per il ricorso scadono a metà settembre: una settimana è più che sufficiente per far risparmiare soldi e tempo ai condomini e per consentire il rientro a casa di molte famiglie in tempi brevi. Si sbrighi”.
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LA RICOSTRUZIONE DI CAMERINO
Nell’ambito di un quadro unitario la ricostruzione è fatta di singole scelte progettuali.Ogni scelta è espressione di una sintesi tra dati tecnici e pluralità di aspetti culturali. Il tutto si traduce in decisioni di governo del territorio e della città (progettuali) che richiedono la massima ottimizzazione del fattore tempo (no perdite di tempo).
Non conosco nel dettaglio lo stato di Palazzo “Toffee” ma emerge dall’articolo una situazione limite che poteva esser dedotta sin dai giorni successivi alle scosse sismiche attraverso gli opportuni sopralluoghi speditivi.Certamente in primo luogo vi è stata la necessità di salvaguardare la incolumità fisica degli inquilini e degli abitanti all’intorno; e questo mi sembra sia stato fatto. Le situazioni di estrema criticità sono state affrontate immediatamente ed efficacemente dai Vigili del Fuoco. Rispetto alle ulteriori situazioni critiche poste nell’ambito dell’edilizia moderna dove preponderante è il parametro costi il Sindaco avrebbe dovuto richiedere sollecitamente la pronuncia dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione che con altrettanta tempestività avrebbe dovuto pronunciarsi rispetto all’abbattimento o alla messa in sicurezza in vista del ripristino. Diverso è il caso per l’edilizia ed i monumenti del centro storico dove il peso dei valori storico-artistici ha valenza preminente per cui la demolizione rappresenta sempre l’estrema ratio.
Dall’articolo si può dedurre che i danni del palazzo “Toffee” non investono la struttura portante in cemento armato ma pittosto il sistema dei muri di tamponamento unitamente alle finiture interne.Sono danni riparabili tecnicamente che però alla luce di una stima speditiva evidenziano la non convenienza economica di un tale intervento. Tale conclusione necessita di esser confermata dall’Ufficio Speciale della Ricostruzione per procedere alla demolizione.Gli ingenti danni causati dal sisma a Camerino richiedono di esser affrontati prendendo preventivamente le giuste misure per procedere ad una corretta ricostruzione la quale si attua affrontando le diverse criticità che implicano sempre scelte di carattere complessivo (progettuale) non risolvibili correttamente con il solo parametro tecnico.Il dato tecnico infatti richiede di esser interpretato e contemperato con gli altri fattori in gioco. Per questo è auspicabile che nello staff del Sindaco ci siano le giuste competenze in grado di fornire un effettivo e decisivo contributo rispetto alle scelte di indirizzo che riguardano la ricostruzione.Scelte che richiedono capacità e visione progettuale (sintesi di conoscenze) anche e sopratutto quando devono esser prese tempestivamente. Saper fornire le giuste risposte (progettuali) significa anche avere gli argomenti per sostenerle di fronte alle critiche che comunque verranno avanzate.Senza solidi argomenti si resta in silenzio o si risponde in modo improprio ai pungoli che provengono dalle opposizioni;le quali fanno il loro mestiere. Sono gli stessi argomenti poi che servono per affrontare le diverse forme della partecipazione popolare dove si parte sempre da questioni concrete espressione dei problemi dei cittadini sottoposti non di rado in queste situazioni a forti disagi.
Esperti delle procedure del diritto amministrativo il Comune ce li ha; i diversi temi della ricostruzione richiedono ora competenze capaci di coniugare la molteplicità dei dati tecnici con tutte le istanze in campo, poichè scegliere (decidere) è questioneineludibile.Indirizzare,prefigurare,programmare,progettare deve costituirsi dunque operazione quanto più corretta possibile, risposta qualificata nella capacità di governare la complessità.Il caso di S.ta Maria in Via,quello della scuola Betti,ora palazzo “Toffee” ed altri sono tutti segnali che indicano di quali competenze l’Amministrazione Comunale ha urgentemente bisogno.E’ fondamentale però che il Sindaco e l’intera Amministrazione escano dal provincialismo e sappiano riconoscere le capacità dove ci sono.
Claudio Mecozzi