di Federica Nardi
(foto di Fabio Falcioni)
Dieci chiavi per altrettante porte nell’area vista montagna di Polverina, vicino Fiastra e a poche curve dalla superstrada. Ognuna apre una casetta, le prime dal sisma del 24 agosto a essere consegnate in provincia. Tra il cemento e le aiuole brulle con le rose innaffiate con il contagocce “qui c’è una cosa che si chiama vita – dice Sabrina Simonelli, una delle occupanti -. Il 26 ottobre siamo usciti dalle macerie della nostra casa e oggi siamo tornati qui”. Emozioni contrastanti in una mattinata di festa per gli abitanti delle frazioni di San Lorenzo in Colpolina, San Marco, Collevecchio e Polverina che hanno ritrovato dopo il taglio del nastro quattro mura per riabbracciare la vista delle montagne. “Al mare siamo stati trattati bene, tornavamo qua ogni giorno. La casa è bella, è piccolina e solida. Un buon posto per ripartire”, dice Simonelli che oggi si è ritrasferita con il marito Roberto Ramadori.
Tiziana Giuseppucci e Pino Barchetta il 26 ottobre hanno evitato il crollo della casa per un soffio: “Eravamo andati a Perugia da nostra figlia nel pomeriggio – racconta Giuseppucci – e la frazione è venuta giù”. E a Perugia sono rimasti fino a oggi: “Bello tornare, la casa è molto carina”. Nella nuova abitazione anche Patrik Bresciani, originario di Roma ma che viveva da tempo della frazione di San Marco: “Ho fatto il nomade per otto mesi. Abitavo a San Marco e mi sono trasferito a Bolzano perché era venuto giù tutto. Qui ritroviamo la nostra piccola comunità. Ci sarà anche un centro polifunzionale vicino alle casette. Che dire, i marchigiani sono veramente forti”.
«Non sono casette, sono case vere e proprie. Grazie al consorzio, siamo qui come avevamo programmato con Errani». Il sindaco di Fiastra Claudio Castelletti stamattina ha vinto l’emozione di fronte alla consegna delle prime dieci casette. L’augurio è restare nell’area “per massimo 4 anni”, dice Castelletti, anche se la discussione sulle tempistiche non è stata la priorità in una mattina di festa per la piccola comunità ritrovata.
Presente anche il governatore Luca Ceriscioli che ha parlato di «un momento di speranza per i presenti e per chi sta ancora aspettando. Ma nei 78 cantieri si lavora, avanzano e andranno a buon fine. L’importante – ha rimarcato ai cittadini – è che voi presentate queste benedette pratiche per la ricostruzione perché i tempi sono maturi. Domani ricorderemo le 25 vittime del terremoto del 24 agosto. Per loro purtroppo non possiamo fare più nulla ma per la ricostruzione sì».
Il presidente della Provincia Antonio Pettinari ha ricordato le grandi difficoltà economiche in cui versa l’ente: «Se la Provincia non riesce a fare il bilancio per mancanza di risorse bisogna che si trasformino le parole sul potere agli enti locali in fatti concreti. La solidarietà deve essete anche segno della verità. La priorità sono servizi che vanno ripristinati. Ci sono strade che devono essere riaperte, sono situazioni diverse da quelle che vanno solo sistemate. Ci sono zone devastate che hanno la priorità. Treia non è uguale a Fiastra. La ricostruzione è fondamentale ma prima bisogna chiudere l’emergenza. Ci sono cose così scontate, come la situazione scuole, che non dovrebbero servire pressioni sul governo né che il governatore debba battere i pugni a Roma». Dopo la benedizione del parroco di Fiegni, don Oreste, le famiglie hanno ricevuto le chiavi per le nuove abitazioni. Presenti anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il segretario regionale del Pd Francesco Comi, molto legato a Fiastra, e l’ex sindaco di Serravalle Venanzo Ronchetti. Nei prossimi mesi l’area sarà servita anche da una struttura polivalente che dovrebbe ospitare alcuni servizi essenziali. Oggi verranno inaugurate anche le aree sae di Montecavallo e Pieve Torina.
Che bello
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