Dante, Leopardi e la social catena:
da Norcia a Civitanova
la storia dello zafferano di Bosco Torto

EVENTO - Ottocento persone alla serata organizzata dall'associazione dantesca sul tema della paura e della rinascita. Toccante la testimonianza dell' imprenditore agricolo fortemente danneggiato dal sisma

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La serata dantesca a Civitanova

 

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Arianna Vercelli e Pietro Conversano

di Laura Boccanera

Ottocento persone in riva al mare per la serata dantesca. Ogni anno crescono gli estimatori dell’evento organizzato dall’associazione dantesca di Civitanova che promuove la conoscenza di Dante e della letteratura con una lettura scenica e musicale. Ma la serata di ieri sera è stata resa ancora più speciale dalla presenza di un ragazzo terremotato di Norcia che ha reso il tema della serata testimonianza viva. “Ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai” dice il Sommo poeta per spiegare come, pure nell’Inferno e nella paura è possibile trovare una luce di speranza e di positività. E la testimonianza di Lorenzo Battistini ha fatto commuovere e rabbrividire i presenti: 29 anni, imprenditore agricolo ha lasciato una vita tranquilla per tornare alla terra. Prima del terremoto aveva un’azienda agricola dal nome fiabesco, Bosco Torto, a san Pellegrino di Norcia, produceva zafferano. Il sisma ha distrutto ogni certezza: “sotto le macerie c’erano i nostri risparmi, i nostri debiti, i nostri sentimenti” – racconta. Insieme ad Ilaria hanno passato l’inverno gelido nel camper, mentre sotto la neve rimanevano le macerie e poi il caldo torrido e la siccità. Fino a quando, come un regalo dal cielo, arriva un imprenditore del nord che acquista tutta la loro produzione, si propone di rivenderla e di consegnare loro il profitto di quella vendita e poi di aiutarli nella ricostruzione dell’essiccatoio per far riprendere la produzione. “Non hanno voluto indietro nulla, solo la promessa di aiutare qualcun’altro nella nostra stessa condizione quando ci saremo ripresi”.

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Lorenzo Battistini e Ilaria Amici insieme a Francesco Sagripanti della associazione dantesca

E’ la famosa “social catena” della Ginestra di Leopardi che pure è stata declamata ieri sera proprio poco prima della toccante testimonianza. Il programma di sala, da alcuni anni, si è arricchito infatti di poeti del Novecento e non solo ad accompagnare Dante. Ieri sera recitati da Arianna Vercelli e Pietro Conversano che ha curato la regia dello spettacolo oltre all’Inferno, Paradiso e Vita Nova i testi di Leopardi, Montale, Il “Dialogo di Cristoforo Colombo e di Pietro Gutierrez” dalle Operette morali, Saba e Le stelle di Ungaretti con quello “scintillamento nuovo” a tempo di musica con l’accompagnamento musicale del pianista Davide Tura, e dell’ensemble composta da Caroline Drouin e Jacopo Pesaresi, Matilde Melucci Giacomo Bartolucci, Umberto Cevoli. Presente a fine serata anche il sindaco che ha salutato il pubblico intervenuto e incoraggiato l’associazione a continuare sul percorso intrapreso fino ad oggi.

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