Gianluca Pesarini, presidente Confindustria Macerata
di Marco Ribechi
Ricostruzione post sisma, i tecnici scendono in campo e si confrontano sulle strategie da seguire. L’opportunità è quella offerta dal sisma bonus che permette di investire anche sulla prevenzione. Oltre 120 professionisti della ricostruzione si sono incontrati al Castello della Rancia per comprendere appieno le complesse normative che regolano la rinascita del territorio. L’incontro promosso da Confindustria Macerata con il patrocinio dell’Ance ha visto tra i relatori Gianluca Loffredo, Clara Cucco e Marco Zandonà, direttore dell’Ufficio fiscalità edilizia dell’Ance. “L’incontro vuole fare il punto su quanto sta pesando il terremoto e contemporaneamente essere un faro per comprendere le occasioni offerte dalla ricostruzione – ha detto Gianluca Pesarini presidente Confindustria Macerata – l’economia del territorio ha un fardello pesante in particolare per commercianti e artigiani. La ripartenza deve essere un’occasione per ridisegnare l’economia locale tenendo conto soprattutto degli insediamenti umani che sono il luogo del lavoro. Serve coesione e fiducia psicologica, se si muovono le imprese si muovono tutti”.
Carlo Resparambia
A pesare soprattutto la burocrazia come ha spiegato Carlo Resparambia, presidente Ance Macerata: “Le regole ancora si stanno definendo, ci sono state 34 ordinanze.L’assetto normativo è chiaro, quello burocratico ancora no. È necessario offrire un chiarimento a chi opera nel settore”. A guidare gli interventi la consapevolezza che, rispetto anche alle regioni limitrofe come l’Umbria, si è perso molto tempo ed è necessario uno sviluppo più attento delle aree colpite. La spinta è quella di puntare sulle imprese locali. A proposito il rilancio può partire dalle possibilità offerte dal sisma bonus. “Si tratta di un pacchetto di incentivi fiscali statali non solo dedicati alla ricostruzione ma alla prevenzione sismica in generale – ha specificato Marco Zandonà – sono interessati tutti gli edifici esistenti .Grazie a un 85% di contributo di defiscalizzazione delle spese. Il tetto massimo è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare e grazie alla possibilità di cedere a terzi adesso si rivolge sia ai soggetti con reddito ma anche a quelli che altrimenti non avrebbero soldi da investire nella ricostruzione. I progetti devono migliorare di 1 o 2 classi sismiche l’edificio. Si tratta di un’attività di rilancio edilizio che passa dal micro intervento a quello strutturale sugli interi edifici e può essere combinato con altri agevolazioni come ad esempio quelle energetiche. Una grande opportunità per tutte le imprese”.
Marco Zandonà
Gianluca Lofreddo
Paola Bara
Clara Cucco
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