L’unicorno torna sui Sibillini,
“la cosa più strana che abbia mai visto”

VIDEO - Seconda apparizione per il capriolo che a causa di una menomazione assomiglia alla creatura leggendaria. A catturarne l'immagine di nuovo la foto-trappola di Giuseppe Chiavari: "Sono stato fortunatissimo"

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Le immagini immortalate dalla fototrappola di Giuseppe Chiavari

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di Federica Nardi

C’è Giuseppe Chiavari, un chimico a cui piace la fotografia e poi c’è lui, Girolamo, l’unicorno dei Sibillini. Una storia che sa di favola quella del capriolo (immortalato per la prima volta a maggio dall’occhio di una foto-trappola come raccontato da Cronache Maceratesi) che con la sua menomazione assomiglia così tanto alla creatura leggendaria con un corno solo. E che ora è tornato a mostrarsi sui monti che prendono il nome dalla leggendaria maga e veggente. Una storia che oggi è stata ripresa anche dalla stampa nazionale. 

Si possono passare ore a cercare un buon punto dove nascondere una foto-trappola per poi magari vedere poco o niente. Ma non è questo il caso dell’apparecchio di Chiavari, che ha collezionato ben due avvistamenti dello strano capriolo che abita i monti Sibillini. “In questo tipo di fotografia – racconta Chiavari – si posiziona la foto-trappola in un luogo dove presumibilmente passeranno gli animali. Ad esempio vicino a una fonte d’acqua, così che d’estate gli animali per bere passeranno davanti all’obiettivo. Ma se viene fuori un risultato sorprendente come questo è solo questione di fortuna. E io – ammette – sono stato fortunatissimo”.

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L’unicorno nella prima apparizione in notturna

Il primo video, di maggio, mostrava l’animale in notturna lottare giocosamente con i suoi simili con due corna. Mentre nella seconda apparizione è giorno e l’”unicorno” è solo. Chiavari ha raccolto immagini di molti animali come cervi e gatti selvatici che popolano i monti dell’entroterra. A spingerlo verso questo tipo di fotografia “la curiosità di conoscere cosa c’è in quella zona”. Ma questa “è la cosa più strana che abbia mai visto. Di caprioli se ne vedono moltissimi ma sono tutti animali con le classiche due corna sulla testa”. Ora l’unica preoccupazione per Girolamo, come lo ha ribattezzato Chiavari, è che qualche cacciatore si avventuri sui monti per portare a casa l’animale come trofeo. “È molto importante mantenere riserbo sulla posizione delle foto-trappole – spiega Chiavari – perché non sarebbe la prima volta che questi rari esemplari vengono braccati dai cacciatori dopo un avvistamento”.

https://www.cronachemaceratesi.it/junior/2017/05/16/lunicorno-sui-monti-della-sibilla/17603/



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