Studio di fattibilità per un piccolo lago su Monte Prata
gli stand Cia e Copagri
di Monia Orazi
Voci e volti dal cuore del cratere, che per un giorno sorridono, nel caldo del sole d’estate, ritrovatisi per guardare avanti e per provare a ricostruire quella comunità che il terremoto ha spazzato. “Tutti agibili per un giorno”, la riuscitissima manifestazione è stata l’occasione in cui Copagri, Cia e l’associazione Fior Di Risorse hanno presentato alcuni progetti per aiutare lo sviluppo di queste terre, cercando di dare loro direttrici da seguire per riportare lavoro, opportunità e residenti. “Abbiamo subito sposato questo progetto sin dall’inizio – racconta Giovanni Bernardini, presidente regionale della Copagri – abbiamo voluto presentare in punta di piedi un progetto di sviluppo per l’area, uno riguardante la filiera della zootecnia, un altro per cercare di dare una soluzione alla carenza dell’acqua in montagna. In questo caso proponendo qualcosa che non ci compete, ma che riteniamo utile, un bacino artificiale, utile per l’approvigionamento e come possibile impianto di innevamento artificiale a Monte Prata, l’altro progetto della Cia a cui abbiamo aderito con entusiasmo, riguarda la filiera dei produttori, della carne e della lana, abbiamo lanciato l’idea di una bambola di peluche per la pecora sopravvissana”.
Ai tavoli c’è anche Stefania Zolotti, direttore di Senza Filtro, periodico di Fior Di Risorse, l’associazione impegnata sui temi del lavoro e delle risorse umane: “Abbiamo collaborato nell’organizzazione, portando aziende e professionisti, per dare un contributo alla gente che ha perso la propria attività o che fatica a far ripartire il proprio lavoro, con consulenti e diverse tipologie di professionisti, arrivati da Milano, Torino, Ferrara, Livorno e non solo dalle Marche, per farli rendere conto di persona della situazione e vedere come possono concretamente dare una mano”. L’obiettivo è quello di costruire una rete di solidarietà, sviluppando relazioni tra imprese ed attività, con altri eventi che si terranno in futuro.
stand del Parco dei Monti Sibillini
Entra nel dettaglio dei progetti Mirella Gattari, presidente regionale Cia: “Solidarietà è una parola bellissima, ma se non viene trasferita nei fatti è vuota e dannosa, il primo progetto mira a dare una risposta agli allevatori, poiché con le scosse a Monte Prata è rimasta attiva una sola fonte. Grazie al geologo Pierpaolo Rinaldelli, che ha lavorato in modo gratuito, abbiamo presentato uno studio di fattibilità per un bacino artificiale, che potrebbe servire anche come bacino antincendio ed impianto di innevamento artificiale. Il secondo progetto nasce dalla consapevolezza che siamo il risultato della nostra storia, si chiama ‘ripartiamo da un filo di lana’. Si tratta di un progetto di crowdfunding, per sostenere la rinascita della pecora sopravvisana, razza autoctona, che ha il migliore filato di lana in Italia”.
Il geologo Rinaldelli aggiunge: “Si tratta di un bacino artificiale di 12 mila metri cubi, che sfrutta una condotta di derivazione già esistente e la fonte, potrebbe dare una prima risposta alla carenza idrica degli allevatori ed essere un bacino di approvvigionamento antincendio. In inverno a costi contenuti dato che Monte Prata è a 1800 metri di quota e presenta le temperature ideali, potrebbe alimentare un impianto di innevamento artificiale per le vicine piste da sci, consentendo di ampliare la durata della stagione turistica”. Vivere qui e continuare ad allevare i propri animali è molto duro, come racconta l’allevatore Maurizio Sabbatini, che con la moglie e tre figli adolescenti, vive in roulotte nel piazzale davanti casa, sin da ottobre scorso: “Questa festa l’avrei intitolata ‘dove sta l’agibilità?’, dopo tanti mesi siamo ancora nelle stesse condizioni. Non siamo informati, alle difficoltà del terremoto si aggiungono quelle legate alla siccità, manca l’acqua per gli animali, per trasportarla sono impegnato tutta la giornata. Le autorità promettono e non fanno nulla, questa è un’emergenza sottovalutata e poco considerata, più che autorità li chiamerei ‘tori seduti’”.
stand progetto Recycle
La tenace resistenza della mezza età è incarnata dalle bellissime statue lignee di Angelo Cristiani, titolare di un bed e breakfast una vita intera vissuta a Castelsantangelo sul Nera: “Casa mia è stata danneggiata, ma queste terre sono bellissime, non si può mollare. Ussita, Visso e Castelsantangelo hanno la popolazione che si identifica in un unico territorio, è difficile fare differenze di identità ed appartenenza. Dovremo pensare ad unire i tre comuni, questa è l’unica possibilità di avere un futuro”. Continua a divulgare attraverso il web ed i social, come un giovane social media manager, le bellezze della sua terra, Sante Basilli, libero professionista di Ussita, che nel tempo libero promuove con l’associazione Alto Nera le cime e le bellezze naturalistiche ed architettoniche: “E’ molto bello tornare a rivedere pieni di gente questi posti, l’Alto Nera è un territorio che ha molte caratteristiche comuni, davvero penso che dovremmo lavorare per unirci, ci sarebbero anche maggiori risorse e sinergie”. Un giovane che continua a credere in questi territori e a portare gente è la guida escursionista Simone Gatto: “Nelle mappe del Parco si vede che gran parte dei sentieri sono aperti, ma le forze dell’ordine hanno ricevuto direttive dalla Questura e spesso non è facile arrivare da queste parti, a breve dovrebbe essere tolto il blocco militare a Visso e questo dovrebbe facilitare le cose. Noi programmiamo mano mano le nostre attività, anche a seconda dell’accessibilità delle zone. Per i nostri monti c’è molto interesse, ricevo richieste di escursioni da tante parti d’Italia, è molto importante poter ripristinare le strade, per superare i problemi di viabilità e far tornare le persone qui”. Visso è diventato un brand, con il simbolo del sole che tramonta dietro un monte, a cura di un gruppo di ragazzi del posto tra i quali Chiara Zanin, che di recente ha organizzato anche un flash mob a Roma, dal titolo “Balliamo e non crolliamo”, che mostra una bravissima ginnasta danzare su note di speranza, nei luoghi dell’entroterra più devastati dal terremoto. Piccoli frammenti di vita che ieri si sono ritrovati, insieme alla speranza ed alla volontà di chi vive questi posti, per poter sognare un nuovo futuro dopo la distruzione del sisma.
I tamburini del torneo delle Gaite
Figuranti in costume del torneo delle Gaite
Santa Messa, don Pietro Diletti legge il messaggio del Papa
Concerto di campane
Sante Basilli ed Angelo Cristiani
Simone Gatto
Chiara Zanin
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