Neri Marcorè a Visso:
“Bloccati da troppi vincoli”
Il Papa: “Prima ricostruire i cuori”

SISMA - L'attore è stato protagonista di "Tutti agibili per un giorno". "Qui è il contrario dell'Aquila dove un interventismo troppo rapido è passato sulla testa delle persone. Speriamo la politica decida le priorità per agire subito". Messaggio del Pontefice da Castel Gandolfo: "Vi sono vicino. Non perdete mai la speranza". All'appuntamento hanno partecipato migliaia di persone

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Neri Marcorè a Visso

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di Monia Orazi

Una giornata baciata dal sole e da un fiume di gente, quella di oggi a Visso, dove è andato in scena “Tutti agibili per un giorno”, che ha visto protagonisti i produttori locali di Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera, con Neri Marcorè protagonista. “Qui vedo molti compaesani artisti – ha detto Marcorè salendo sul palco – sono qui perchè mi ha invitato l’amica Francesca Pedanesi, mi piaceva esserci perchè lei si è data molto da fare, come tanti altri, per la ripartenza di questa comunità, che ha bisogno dell’attenzione dei media e di meno burocrazia, che è il problema principale. E’ facile cavalcare la protesta e dire che è colpa della politica, ma ci sono troppe regole, troppa burocrazia. Si chiede alla politica di modificarle, qui è l’opposto dell’Aquila, dove c’è stato un interventismo troppo rapido, che ha avuto l’effetto di escludere le persone del luogo, le decisioni sono piovute dall’alto. Ora qui accade l’opposto. Ci sono troppi vincoli, che bloccano chi vorrebbe fare di più. Speriamo che la politica risolva questi problemi, decidendo le priorità, in modo da agire subito. Sono state portate via solo l’8 per cento delle macerie, anche per le casette, siamo a livelli molto bassi, se consideriamo che tra un po’ siamo ad un anno dalle scosse.

visso2-366x650Una giornata come questa testimonia la volontà di ripartire, che ha la gente con la propria forza, la voglia di esserci, di non essere esclusa dalle decisioni, che dice ai politici ‘potete contare su di noi perchè ci siamo rimboccati le maniche sin dal primo giorno”. La giornata è iniziata in modo traumatico con una scossa di magnitudo 3.5, con epicentro a Castelsantangelo, che ha ricordato ai presenti recenti paure e l’imprevedibilità del terremoto. In piazza Martiri Vissani, chiusa in piena zona rossa, si è sollevato un polverone, sono caduti dei calcinacci. Passata la paura una giornata di musica, rievocazione storica del torneo delle Gaite, concerto di campane, stand dei produttori, dei bar e dei ristoranti dei tre paesi, insieme ad imprenditori, professionisti ed esperti giunti da tutta Italia, per incontrarsi con chi in queste zone devastate dal sisma, vuole ripartire e vede la luce ancora lontana. Migliaia di persone non sono volute mancare, sotto al fresco dei giardini, con il laghetto vuoto trasformato in una grande arena. Non è mancato nemmeno l’incoraggiamento di Papa Francesco, per la parola del parroco di Castel Gandolfo, don Pietro Diletti che ha celebrato la messa leggendo un messaggio del Santo Padre: “Anche se non sono qui vi sono vicino, vanno ricostruiti prima i cuori poi le case, non perdete mai la speranza. L’attesa senza speranza, inaridisce il cuore”. “Una festa come questa è una delle tante risposte che cerchiamo di darci da soli, purtroppo mancano norme specifiche per comuni distrutti come il nostro – ha detto Giuliano Pazzaglini sindaco di Visso – bisogna distinguere tra comuni danneggiati e distrutti, per questi ultimi va previsto un intervento sistematico. Il nostro obiettivo è riuscire a far sopravvivere le attività economiche che sono fondamentali ed hanno una funzione sociale, altrimenti per noi la perdita di popolazione sarebbe mortale. Su 138 comuni, quelli distrutti sono al massimo una quindicina, necessitano di un intervento ed attenzione specifica”. Ad organizzare la festa, con il Comune, l’associazione Un aiuto concreto per Castelsantangelo sul Nera e Action Aid anche Copagri e Cia, con i presidenti regionali Giovanni Bernardini e Mirella Gattari, che hanno presentato lo studio di fattibilità per un piccolo lago a Monte Prata per aiutare gli agricoltori a trovare l’acqua da dare al bestiame, un progetto di valorizzazione della pecora sopravvissana, che ha il filato più pregiato d’Italia ed al quale è legato un progetto di raccolta fondi su internet.

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