di Monia Orazi
Gestione post terremoto, il sindaco Gianluca Pasqui si toglie i sassolini dalle scarpe e risponde alle opposizioni che hanno rilevato criticità nella gestione attuale dei primi passi verso la ricostruzione. Il primo cittadino di Camerino comincia dalla questione delle scuole. Riguardo alla Betti, dice: “Ribadisco l’obbligatorietà della scelta di un’area pubblica, quella era l’unica scelta possibile, a meno di non voler uscire dalla prima ordinanza. Non era scontato che Camerino rientrasse nelle prime ventuno scuole ricostruite nel cratere, per fare chiarezza abbiamo convocato per lunedì 19 giugno alle 18, un consiglio comunale al quale interverrà il presidente della Regione Luca Ceriscioli ed il progettista, che spiegheranno la situazione. Noi andremo avanti con il progetto per dare ai nostri figli una nuova scuola, cercheremo di fare di tutto per evitare i doppi turni. Inoltre aggiungo, ma ne do notizia al 99 per cento perchè manca la firma della convenzione, che la Fondazione Merloni donerà un’altra scuola a Camerino”.
SANTA MARIA IN VIA – Pasqui interviene anche sulla chiesa simbolo del sisma a Camerino, già danneggiata dalla scossa del 24 agosto, mai messa in sicurezza sino ad ottobre tanto che la sera del 26 il campanile è crollato e solo per un miracolo nessuno è morto. Probabilmente sarà costruito un tunnel di accesso in centro, tra la chiesa ed il palazzo di fronte, perchè sono in corso i lavori di messa in sicurezza. Il sindaco mostra l’ultima lettera inviata dall’amministrazione comunale al Ministero per i Beni e le attività culturali, in cui precisa le possibilità di intervento dell’amministrazione sull’edificio, la cui messa in sicurezza è ormai iniziata ed è responsabilità della stesso Mibact e Soprintendenza ai beni culturali. Pasqui nella lettera si riferisce all’invito da parte del Mibact, a nome dell’architetto Antonia Pasqua Recchia al sindaco per realizzare immediatamente un tunnel per l’accesso al centro e di rimuovere le macerie dalla pubblica via. Nella risposta del Comune si afferma che l’ingegnere Marco Orioli, dipendente del comune di Camerino sin dal 7 aprile si è sentito con gli incaricati del Mibact e della messa in sicurezza della chiesa, “per discutere circa tempi e modalità di intervento. In tale ambito inoltre si prendeva atto delle precarie condizioni statiche delle porzioni danneggiate, di notevole mole, poste a circa 15 metri da terra, e quindi dell’impossibilità tecnica, per mancanza delle condizioni minime di sicurezza, nel procedere con l’ipotesi della copertura provvisoria senza aver prima risolto la problematica della messa in sicurezza della chiesa”. L’affidamento dei lavori di messa in sicurezza di Santa Maria in via è stato fatto il 25 maggio scorso, ormai i lavori sono iniziati. Il Comune ha dato incarico alla stessa ditta che metterà in sicurezza la chiesa di mettere in sicurezza anche l’edificio di fronte alla chiesa in via Pieragostini, sulla rimozione delle macerie il Comune afferma che il soggetto attuatore è la Regione e l’addetto alla rimozione il Cosmari. “Non si potevano predisporre interventi di nessun tipo prima della messa in sicurezza, perchè la chiesa è un edificio che rischia di crollare”, conclude Pasqui.
NUOVE STRUTTURE INTORNO A CAMERINO E GIUDICE DI PACE – “Prendo l’impegno a fare una serie di cose, da qui ad un anno e mezzo, che saranno realizzate con gradualità e permetteranno di riprendere piccoli pezzi di normalità – spiega Pasqui – partiamo dal campus universitario in corso di realizzazione, le scuole, le persone entreranno nelle Sae, le casette in legno, il centro storico sarà tutto puntellato almeno nelle vie principali. Entro un anno e mezzo sarà sicuramente pronta anche la struttura socio sanitaria donata dalla Croce Rossa, i commercianti avranno il loro posto in un bellissimo progetto che ho visto in anteprima e che spero presto potranno vedere anche loro. Ho qualche dubbio che sia pronto per Natale, si tratta di un investimento importante di due milioni e mezzo di euro, io e l’amministrazione comunale stiamo lavorando molto e stiamo portando a casa grandissimi risultati. Per agosto tornerà l’ufficio del giudice di pace, sarà posto in una struttura prefabbricata dietro l’Ipsia alle Conce, sul carcere non mi pronuncio, ma stiamo lavorando anche per quello”.
NO ALL’IMMOBILISMO – “Non siamo affatto fermi, come qualcuno può pensare – prosegue il primo cittadino di Camerino – stiamo lavorando sulle cose essenziali per far andare avanti la comunità, riguardo alle perimetrazioni l’architetto Mattei sta consegnando le zone individuate, non è vero che siamo in ritardo. Sulle demolizioni ci siamo confrontati insieme all’ingegner Orioli anche con l’ufficio tecnico di San Severino, ripeto che non si possono fare se non c’è il gruppo tecnico di supporto che lo stabilisce e non si registra un determinato livello di danno, riguardo alla demolizione delle case private, il Comune non c’entra”.
VIGILI DEL FUOCO – Dopo l’ordinanza del 12 giugno sono iniziati a diminuire i vigili del fuoco nel cratere, attualmente nella zona dell’entroterra camerinese, sino a Visso sono circa ventidue quelli in servizio per l’emergenza sisma. A Camerino resta la postazione mobile dei vigili davanti al Contram, a loro i cittadini si potranno continuare a rivolgere per il recupero beni e l’assistenza alla popolazione. Pasqui ha espresso il timore, che data la vastità dei danni e la mole di lavoro da fare, questo si ripercuota sulla gestione del post terremoto.
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