La Camera approva la conversione in legge della “Manovrina”. Ok anche alcuni interventi legati ai territori colpiti dal terremoto: tra questi confermato lo stanziamento di 3 miliardi, spalmati in tre anni per interventi post terremoto, e poi il conteggio dei rifiuti in discarica del 2015 anziché del 2016 per evitare il rischio di tasse salate, la ridefinizione di alcuni parametri per le imprese della Zona franca urbana, l’istituzione di un fondo per l’accelerazione delle attività di ricostruzione. Per dare una accelerata alla ricostruzione sono stati messi in dotazione 461 milioni nel 2017, 687 nel 2018, 669 nel 2019. Una parte delle risorse (50 milioni per il 2017 e 70 per il 2018 e per il 2019) sarà usata per l’acquisto e la manutenzione dei mezzi di soccorso su richiesta delle amministrazioni. Con la manovrina è stato approvato anche un emendamento «che ha modificato i criteri per individuare i destinatari delle agevolazioni fiscali e contributive connesse all’istituzione della Zona franca urbana (Zfu, ndr) nei comuni di Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo colpiti dagli eventi sismici che si sono susseguiti dal 24 agosto 2016 – spiega l’onorevole del Pd Piergiorgio Carrescia –. In particolare, si dispone che possono godere di tali benefici le imprese che hanno la sede principale o l’unità locale all’interno della Zfu e che hanno subìto, a causa dei predetti eventi, la riduzione del fatturato almeno pari al 25%, nel periodo dal primo settembre al 31 dicembre 2016, rispetto al corrispondente periodo del 2015», inoltre è stato accolto un ordine del giorno presentato da Carrescia, che impegna il governo a chiarire agli uffici competenti che ai benefici per la zona franca hanno diritto anche le imprese dei comuni di Macerata, Fabriano, Ascoli, a prescindere dal fatto che gli edifici dove svolgevano l’attività siano o meno stati dichiarati inagibili. Per quanto riguarda i rifiuti è stato aggiunto un articolo che accoglie un emendamento presentato da Carrescia ed elaborato con il senatore Mario Morgoni, che prevede «che il parametro di riferimento della raccolta differenziata per la determinazione dell’ammontare dovuto a titolo di tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica nei comuni colpiti dagli eventi sismici del 2016 è quello raggiunto nel 2015» spiega Carrescia. Il rischio era che arrivasse da pagare parecchio, visto che le percentuali di raccolta differenziata erano bassissime. «Senza una modifica normativa, avrebbero comportato, anche per i Comuni virtuosi, un sostanzioso pagamento del tributo e dell’addizionale – spiega Carrescia –. I Comuni del cratere potranno continuare a pagare un tributo inferiore, una minor spesa, in alcuni casi di diverse decine di migliaia di euro, che potrà incidere positivamente sulla Tari, a vantaggio di famiglie e imprese».
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Si va verso una ricostruzione più veloce della luce.