Il corridoio al primo piano della scuola, riempito da ragazzi, genitori e insegnanti che hanno assistito alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede
L’ENTRATA dell’ex convento delle Visitandine, ora sede della scuola secondaria di primo grado
di Leonardo Giorgi
(foto di Lucrezia Benfatto)
L’albero della vita rappresentato in un mosaico realizzato dagli studenti. È il simbolo della nuova sede della scuola media dell’istituto comprensivo Egisto Paladini, a Treia. Oggi l’inaugurazione, nell’ex convento delle suore Visitandine, in un clima festoso, da ultimo giorno di scuola (o quasi). A tagliare il nastro il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, Alessandro Tartarelli, con al suo fianco il primo cittadino di Treia, Franco Capponi, e il presidente della Provincia, Antonio Pettinari. Poi è stato svelato il mosaico realizzato dai ragazzi. Un simbolo di rinascita e resilienza per una comunità che, nelle parole del sindaco, «dopo il terremoto si è compattata ancora di più». La scuola era stata spostata prima nell’oratorio e poi a Passo di Treia per via degli eventi sismici dello scorso anno. Grazie al lavoro dell’amministrazione comunale, della Protezione civile e delle offerte arrivate da tutta Italia, i ragazzi hanno finalmente un ambiente pienamente adatto a svolgere le lezioni.
IL MOSAICO “Albero della vita” realizzato dai ragazzi della scuola e presentato dal primo cittadino di Treia, Franco Capponi, e dal sindaco dei ragazzi, Alessandro Tartarelli
«Ci dispiace lasciare i nostri amici di Passo di Treia, ma qui si sta benissimo e a ricreazione possiamo andare anche in cortile», ha raccontato durante l’inaugurazione la studentessa del terzo anno, Chiara Coppari. E in effetti quello che colpisce dell’ex convento è la grande presenza di spazi aperti e il notevole numero di stanze spaziose tipico dei monasteri. Allo stesso tempo, gli antichi locali sono stati ristrutturati (per una spesa di circa 400mila euro) e impreziositi da laboratori e strumenti per un apprendimento all’avanguardia. Grazie anche alla generosità romagnola dell’associazione Radio club Mistral, del comune di Ravenna e dall’associazione ravennate spedizionieri internazionali (Arsi), le aule sono tutte dotate delle lavagne interattive multimediali (Lim). Un gesto che, ricordando l’opera che ora accoglie gli studenti all’entrata della scuola, il sindaco dei ragazzi Tartarelli ha descritto come «il tassello di un mosaico che in questo momento sta aiutando i nostri tasselli treiesi a ricomporsi dopo il terremoto».
Una delle nuove aule
Tanta l’emozione nel corridoio del primo piano dell’istituto dove il sindaco Capponi, la direttrice Laura Vecchioli, il vescovo Nazzareno Marconi, il presidente della Provincia, Pettinari, gli insegnanti, i ragazzi e i loro genitori hanno voluto essere protagonisti di quello che è il primo giorno ufficiale di una struttura destinata a ospitare, almeno per qualche anno (in attesa della costruzione di un nuovo istituto scolastico), otto classi e un totale di quattro laboratori. «La solidarietà è stata un invito educativo – ha sottolineato la preside Vecchioli -. Il nostro istituto ha ricevuto molte attenzioni, anche gli studenti di altri istituti ci hanno aiutato nella gestione della nuova quotidianità. Anche all’interno della nostra scuola la solidarietà si è rafforzata e ha aiutato a superare le difficoltà e la mancanza di spazi». “Solidarietà” evidenziata anche nelle parole del primo cittadino. «Sono 300 le famiglie a Treia che hanno perso la casa nel terremoto. Ma grazie a chi aveva una seconda casa o disponibilità ad ospitare altre persone, nessuno ha dovuto lasciare la città. E questo – ha ribadito Capponi – la dice lunga sulla generosità dei treiesi».
Il taglio del nastro da parte del sindaco dei ragazzi, Alessandro Tartarelli. A sinistra, il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari. A destra, il primo cittadino di Treia, Franco Capponi
Al centro, la direttrice dell’istituto Laura Vecchioli
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