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(In alto la gallery, foto di Andrea Del Brutto)
di Claudio Ricci
Una stima al ribasso di circa 40mila presenze. Il numero, fornito a caldo dall’assessore Federica Curzi, fotografa il successo della Festa dell’Europa appena archiviata a Macerata. Una 4 giorni da record che ha visto i locali del centro invasi per gli Aperitivi Europei. Ieri sera il boom con almeno 15mila visitatori in base alla media degli aperitivi serviti dai vari locali. Non sono mancate però le polemiche da parte dei gestori raggiunti, nella serata di venerdì, dalle sanzioni della Polizia Municipale per aver sforato l’orario massimo per la musica, fissato a mezzanotte nei giorni feriali e all’una per la serata di ieri.
L’assessore Federica Curzi con l’artista Stefano Calisti durante la presentazione dell’11esima Festa dell’Europa
“Capiamo le lamentele – ha detto l’assessore alle Politiche Europee Federica Curzi – ma gli orari rimarranno questi. I vigili su indicazione condivisa con l’amministrazione hanno svolto un egregio lavoro anche di avvertimento. In un’ottica di prevenzione sono passati più volte nei locali. Durante il pomeriggio con una copia dell’ordinanza hanno spiegato gli orari dicendo che sarebbero ripassati per il controllo a mezzanotte. Hanno constatato che quasi tutti i locali avevano eseguito l’ordinanza. Gli orari rimarranno questi perché non siamo d’accordo con chi dice che è troppo presto. Quando c’è una festa più grande del normale il locale non deve tirare la corda, anche perché già dal tardo pomeriggio c’erano molte persone in giro. Non è una sagra, né una movida più grande. E’ e rimane la Festa dell’Europa”.
Una festa talmente “in crescita” per cui, spiega l’assessore alcuni aspetti vanno gestiti meglio: “Soprattutto quelli inerenti le attività musicali. Già da ottobre inizieremo l’organizzazione 2018 e faremo incontri per concordare questo tema con i gestori”. A far discutere, quest’anno, anche il duello tra il fronte dei “Non siamo contenti”, con la critica dei commercianti di via Garibaldi che hanno appeso i volantini contro la pedonalizzazione (leggi l’articolo) e del “Noi siamo contenti” motto social usato da Curzi per celebrare il risultato di una festa senza precedenti in termini di numeri e ritorno per la città . “Noi siamo contenti – commenta Curzi – i servizi hanno funzionato bene e il parcheggio Centro Storico è stato riempito sia venerdì che sabato. L’amministrazione è contenta anche della sperimentazione fatta quest’anno con la chiusura di corso Cairoli e di corso Cavour nella serata di sabato. Una scelta coraggiosa che i commercianti ci chiedevano da tempo e che effettivamente è stata premiata”.
“NOI NON SIAMO CONTENTI”, il cartello di protesta contro la pedonalizzazione affisso dai commercianti sui negozi di via Garibaldi
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Bravissima Federica. Ha fatto il centro con questa iniziativa, pluripremiata dal pubblico che ha animato il centro storico. Trovo giustissimo poi mettere mano, dalla prossima edizione, al discorso musicale: ogni Paese, infatti, dev’essere rappresentato in tutte le sue sfaccettature; e la musica, indubbiamente, è una di quelle portanti, insieme al cibo e agli allestimenti dei locali.
io vorrei essere contenta tutto l’anno non solo 3 giorni………..
In verità, in verità vi dico, non fatelo sapere all’assessore al turismo di Civitanova. 40.000 persone per un aperitivo. Che ci mette a fare uno/due conti, tre è pretendere troppo. 40.000 per un aperitvo, 40.000 per vino durante i pasti,20.000 per il caffè corretto,40.000 per torta raffigurante il Varco al Mare e champagne uhhmmmm, spumante, 40.000 per il digestivo, 20.000 varie bevute ed eventuali, totale 200.000. Una occasione così non se la lascia certo sfuggire. Se poi chiama pure Gigione&Figlio sarà un apoteosi. Zitti per carità, silenzio verbale e silenzio stampa. Se interrompete i Silenzi son guai.
Basta che si mangia, poi non ci ho trovato nulla di interessante.
Anzi molte attività vendevano da mangiare all’aria aperta senza nessuna protezione con la gente che passava a pochi centrimenti dal cibo. Vergognoso.
Una curiosità: chi ha fatto l’aperitivo alle 24 o all’una a che ora ha fatto cena???…. o é passato alla fase di sborniopoli?
Un’europa fondata sugli aperitivi
Nessuno contesterebbe il fatto che, per 3 giorni, le vie e le piazze siano staste piene di una fiumana di gente (forse il calcolo dei 40.000 è un poco esagerato, ma soprassediamo).
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Ed è ovvio che l’Amministrazione sia contenta, ci mancherebbe altro!!!
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Però il punto su cui focalizzare l’attenzione dovrebbe essere un altro.
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Anche il più sperduto paesello, sul cocuzzolo della montagna, se organizza delle serate in cui si mangia e si beve avrà quasi certamente il pienone, la fiumana di gente…
Ci sono mille feste “goderecce” (in tutta la Provincia e la Regione) che richiamano folle oceaniche (soprattutto se l’alcool scorre a fiumi).
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Però dovrebbe essere chiaro a tutti (ma a tutti chiaro sembra non essere!!) che questi appuntamenti NON sono affatto culturali, NON hanno nulla a che spartire con la cultura, sono agli opposti della cultura…
Ed anche se si cerca di imbellettarle (con nomi pseudoculturali) restano quello che sono (e che sono sempre state): sagre di paese.
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E qui si apre un altro fronte di discussione: nei casi come gli aperitivi/sagre gli esercenti di pub, bar e ristoranti si fregano le mani (probabilmente, in 3 giorni, incassano quello che normalmente incasserebero in alcune settimane: speriamo abbiano fatto tutti gli scontrini) ma, sostanzialmente, alla stragrande maggioranza dei commercianti (che non hanno mescita ne salsicce da vendere) e alla città questa fiumana di persone NON porta poi molti affari.
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Coloro che sono saliti a Macerata, per gli aperitivi europei, hanno avuto una propensione alla spesa altissima verso la roba da mangiare (e da bere!!), mentre per altri “articoli” (vestiti, borse, fiori, prodotti casa, ecc. ecc. ecc.e cc.) questa propensione alla spesa era praticamente del tutto assente.
Ed è logico: vengo a Macerata per bere e mangiare, quindi spenderò per bere e mangiare… Stop.
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E qui si apre un altro argomento/discorso: ci sono o si possono realizzare altre iniziative (sponsorizzate dall’Amministrazione) che potrebbero essere dirette (se non a tutti) alla stragrande maggioranza dei commercianti (e non solo a chi vende da mangiare e da bere) e della popolazione???
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Mi viene in mente la Notte dell’Opera, almeno all’inizio…
Perchè poi anche questa iniziativa, almeno parzialmente culturale, si è trasformata nell’ennessima occasione di mangiare/bere e, quello che doveva essere il “soggetto principale” (cioè l’Opera), è diventasto solo un orpello alla sagra dell’ennesima occaasione per mangiare e bere…
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Forse, in parte, c’è rimasto san Giuliano.
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In effetti non è facile porre in essere un processo virtuoso di iniziative (culturali, non slo magna&bevi) che possa essere di ampio respiro e coinvolgere più persone/commercianti possibili…
Sempre iniziative parziali (oggi accontentiamo questi, domani accontentiamo quella via, dopodomani facciamo un piacere agli amici…)
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E qui si apre l’ultmo argomento di riflessione.
E possibile dialogare con questa Amministrazione che, spesso, decide in solitaria?
Certo ma devono sussistere dei requisiti fondamentali.
Innanztutto si deve portare consenso elettorale, poi bisogna sempre dare ragione a questa amministrazione (anche quando non l’azzecca come sul park Si o sulle Piscine), per ultimo si deve riconoscere (almeno ad alcuni soggetti) che sono culturalmeeeeeeente elevati ed inteligeeeeeeentissimi (e che, di rimando, noi siamo cafoni e stupidi)… E qui cade l’asino