Camerino è perfettamente in grado di accogliere e dare un luogo sicuro in cui stare agli studenti universitari. Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui è contrario all’ipotesi di destinare l’ex albergo Agorà, alle porte di Matelica, a sede per alloggiare gli studenti universitari rimasti senza casa, come ipotizzato qualche giorno fa nel corso di una conferenza stampa, dal sindaco Alessandro Delpriori, insieme all’imprenditore di Fabriano Luciano Stopponi, che lo ha costruito.
“Ho scritto una lettera al rettore Flavio Corradini, al consiglio dell’Ersu ed al presidente della Regione Luca Ceriscioli per avere chiarimenti su questa vicenda – dice Pasqui -. Il sindaco di Matelica è distratto, altrimenti non si spiega che non sia a conoscenza del fatto che a Camerino sarà presto realizzato un campus da 400 posti per gli studenti, dono delle province di Trento e Bolzano, e saranno messi a disposizione dalla Protezione civile ulteriori seicento posti nei container, tutti per gli studenti universitari”. Pasqui ha poi precisato che “Camerino è uno dei centri più colpiti dalle scosse di ottobre, chi ha subito meno danni, in momenti come questo dovrebbe aiutare, lavorare per il territorio e non guardare soltanto ai confini della propria città, come fa Delpriori. Se il sindaco di Matelica vuole aiutare i comuni montani devastati dal sisma potrebbe chiedere di delocalizzare Veterinaria a Muccia, Visso, Castelsantangelo o Pieve Torina, luoghi che sono l’ambiente ideale per quel tipo di studi, con i loro immensi spazi verdi e le numerose attività agricole. La facoltà di veterinaria diventa indispensabile per l’entroterra ed inizierò a lavorare sull’ipotesi di farla rientrare in una di queste zone”.
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Il “famoso” triste incompiuta Agorà di Matelica. Porta “Sfiga” non lo nominiamo più, abbattiamolo il Monte San Vicino ci dirà grazie.
Mi pare che qui stiano perdendo il senso del concreto un po’ tutti. Il sindaco di Matelica potrà aver detto una scemenza, ma anche Pasqui poteva risparmiarselo l’ultimo commento. Delocalizzare tutta una facoltà universitaria in posti che non hanno neanche una stazione ferroviaria nel raggio di, boh, venticinque chilometri? ma per favore! Ho capito ripianificare territorio, ma ‘na calmata, ne hanno fin troppe da pensare senza queste provocazioni.
Meglio se non essere ferrovia, cavallo d’acciaio disturbare pascolo di Wakan Tanka, sacro bisonte bianco, augh!