(Foto di Lucrezia Benfatto)
La Liberazione, a 72 anni dal 25 aprile 1945 si ricorda la data di partenza del percorso democratico dell’Italia. “Un Italia prima di tutto Patria” ha voluto mettere l’accento su questa parola il prefetto Roberta Preziotti che dopo la deposizione della corona al monumento di via Cioci ha aperto le celebrazioni provinciali a Macerata. “Patria al di là delle istituzioni sono i nostri mari, i nostri monti, i nostri fiumi, i nostri laghi, le nostre case”. Case da ricostruire in una terra ferita, e come previsto l’eco del terremoto si è fatta sentire in tutti gli interventi di questa mattina in piazza Mazzini dove in corteo sono giunti i gonfaloni di tanti comuni della provincia e delle associazioni combattentistiche. Piena partecipazione di tutte le istituzioni e delle associazioni alla cerimonia, con la mancanza però del previsto intervento di un sindaco del cratere che aveva partecipato all’assemblea tenutasi a Montalto domenica scorsa (leggi) e che avrebbe dovuto relazionare sulla stessa. Nessuna comunicazione in questo senso è arrivata agli organizzatori dell’Anpi che ha deciso di tagliare la scaletta dei relatori seppure tra i partecipanti c’erano altri sindaci anche delle zone più colpite come Alessandro Gentilucci di Pieve Torina.
La dignità conquistata con la Resistenza – ha detto nel suo intervento il sindaco di Macerata Romano Carancini – ci fa camminare a testa alta in una terra sgretolata che comunque non si arrende e resiste aggrappandosi alle proprie radici. Si celebra oggi la liberazione dall’autoritarismo e dalla sopraffazione, noi resistiamo abbracciando i valori della Costituzione e siamo qui a raccontarli alle nuove generazioni”. Carancini conclude con questo appello “Non smettiamo di raccontare ai giovani il 25 Aprile, è un segno di responsabilità”.
Il prefetto rende omaggio al monumento alla Resistenza
Lo segue sul palco proprio un giovane amministratore, Alessandro Massi, delegato dal presidente Antonio Pettinari: “Un giorno di festa ma anche di riflessione sulle libertà che a volte sono interpretate in modo ipocrita. Dobbiamo stare vicini ai sindaci per la ricostruzione morale oltre che fisica. Noi giovani dobbiamo curiosare sul passato, sapere perchè i martiri di Montaldo sono andati a combattere e morire a 16 o 17 anni, i loro valori devono essere ben saldi nelle nostre menti”. Poi Silvia Spinaci in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil: “Ricordiamo un patrimonio di idee valori e passione civile, resistiamo contro chi umilia questo patrimonio con insofferenza infarcita di revisionismo. Un impegno quotidiano per affermare libertà, pace e giustizia in uno scenario globale che in ogni luogo vede fronti di guerra e minacce terroristiche. Gioiamo per la liberazione di Del Grande, vogliamo giustizia per Giulio Regeni. Ricordo il contributo del mondo del lavoro alla resistenza con scioperi che costarono deportazioni e morte per migliaia di operai. Il lavoro è condizione essenziale di libertà, oggi la nostra resistenza continua per costruire libertà nel lavoro e con il lavoro, nella volontà di rinascita delle nostre genti della montagna. Serve un impegno concreto corale di rigenerazione che come Cgil Cisl e Uil vogliamo sostenere (leggi)”.
Per L’Anpi parla il presidente provinciale Lorenzo Marconi e ricorda l’appello nazionale per la pace firmato da varie associazioni: “Basta con questo gioco alla guerra irresponsabile, mobilitiamoci per diffondere voci e iniziative di pace. Nel mondo e in Europa c’è che torna a riproporre esclusione, razzismo e xenofobia nei confronti di chi fugge dalle guerre, è necessario contrapporsi. In riferimento al nostro territorio abbiamo constatato che lo Stato e le altre istituzioni hanno affiancato i cittadini nel momento più duro del terremoto, ma sono trascorsi sei mesi e non si riesce capire come si intende porre mano alla ricostruzione. Serve la partecipazione dei cittadini in modo organizzato e trasparente in modo che tutti sappiano cosa sta accadendo e si possa intervenire quando si prendono le decisioni. Su questo la Costituzione è un punto di riferimento, ci siamo confrontati con il referendum e dopo il risultato come Anpi abbiamo chiesto che sia la Costituzione sia applicata. Con la partecipazione di tutti e anche con il conflitto se necessario, si può affrontare un momento difficile, per il terremoto e anche per la condizione economica e le condizioni internazionali”.
Dopo gli interventi, sulle note di “Bella ciao”la festa è proseguita in piazza con il pranzo condiviso e la presenza di stand di produttori locali. Poi nel pomeriggio lo sport con il muay thai e la boxe e in serata la musica con il concerto degli Statuto.
Alessandro Massi con la fascia della Provincia
Alessandro Massi
Silvia Spinaci
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Che je vole guarda’……se deve da na smossa invece de guarda’