Odissea ricostruzione:
“Ci vorranno almeno 15 anni”

BELFORTE - Incontro organizzato dal Pd con gli amministratori locali. L'assessore regionale Sciapichetti: "Riporteremo i cittadini vicino ai paesi d'origine entro l'inverno, ma l'emergenza non è affatto finita". Il segretario regionale del Partito democratico, Francesco Comi: "Rispetto al 1997 i numeri di questo terremoto sono imponenti"

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Sciapichetti, Comi, Manzi e Morgoni con gli amministratori locali a Belforte

 

di Monia Orazi

“Sulla ricostruzione non prendiamoci in giro, ci vorranno dai 15 ai venti anni”. Sono le parole dell’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, che ieri sera a Belforte, ha partecipato all’incontro che i vertici regionali e provinciali del Pd hanno organizzato con gli amministratori locali, per parlare di ricostruzione pesante. Sciapichetti ha assicurato che “i soldi ci sono”, sottolineando l’impegno della Regione a riportare vicino ai paesi di origine, “il grosso della popolazione prima del prossimo inverno. Faremo presto un altro bando per acquistare immobili invenduti, la legge adesso permette criteri più larghi”. Per gli immobili invenduti, da destinare poi a patrimonio Erap (ente dell’edilizia residenziale pubblica) sinora sono arrivate offerte per 140 buste relative a circa seicento appartamenti. La Regione ha anticipato ai Comuni 9 milioni e 890 mila euro per opere provvisionali e di messa in sicurezza urgente. Le Marche presentano il 64% dei danni totali, la provincia di Macerata è la più colpita: su 26mila e 196 persone in autonoma sistemazione, 19mila sono residenti della provincia di Macerata e su 4.328 sfollati alloggiati negli alberghi, quelli della provincia maceratese sono 3.465. Per l’autonoma sistemazione sono stati pagati 34 milioni di euro. “L’emergenza non è affatto finita, non è possibile avviare la ricostruzione a cinque mesi da un terremoto di magnitudo 6.5, dopo il 24 agosto facevamo cagnara con i sindaci per la configurazione del cratere – ha detto Sciapichetti – il vero terremoto lo abbiamo noi qui fino a quando la gente non rientrerà nei territori di origine, dovremo gestire l’emergenza”. Riguardo alle casette in legno Sciapichetti ha spiegato: “Abbiamo già ordinato 1.200 casette circa, c’è un ritardo anche legato alla difficoltà di individuare aree idonee nei comuni. Non sarà facile riaprire la Valnerina, è venuta giù la montagna e dove c’era la sede stradale c’è un metro e mezzo d’acqua, se va bene riaprirà a settembre per poche ore al giorno. Non si può parlare di ricostruzione quando ancora ci sono le scosse di terremoto, non si può mettere a rischio chi deve lavorare. La vera sfida sarà la ricostruzione economica e sociale, dobbiamo puntare su un progetto di rilancio del territorio”. Il segretario regionale del Pd Francesco Comi ha fatto il punto della situazione.

incontroBelforte2-650x366 “Rispetto al 1997 – ha aggiunto –  i numeri di questo terremoto sono imponenti, allora c’erano 7mila sfollati, oggi 26mila, le segnalazioni di danno erano 30mila contro le 260mila di oggi. Le competenze sono state spostate con gradualità dalle istituzioni nazionali a quelle locali, dal 24 agosto i comuni nel cratere sono passati da una decina ad oltre 150. L’ultimo decreto a firma Errani del 12 aprile, completa la disciplina della ricostruzione edilizia privata con cui parte di fatto il processo per la ricostruzione, ma siamo preoccupati per la complessità e i tempi lunghi”. Comi ha annunciato anche che dalla conferenza Stato-Regioni è arrivato il via libera allo stanziamento di 300 milioni per le zone del cratere, pari al tre per cento dei fondi del piano di sviluppo rurale. “Nell’elaborazione dei testi delle ordinanze c’è una concertazione di livello nazionale – ha aggiunto Comi – si ascoltano i rappresentanti degli ordini professionali nazionali e locali, che spesso hanno interessi differenti, c’è un evidente problema di rappresentanza degli ordini, è una continua vertenza”. Sono state illustrate le novità della riduzione delle bollette, da parte di un dipendente dell’Ato. “E’ un aiuto concreto e reale a chi vive su questo territorio, anche alle utenze produttive per un valore complessivo di 300, 400 milioni circa all’anno e circa 1.200 euro annuali ad utenza – ha detto il dipendente Ato – le agevolazioni sono automatiche, soltanto chi ha cambiato residenza deve fare istanza di parte, all’azienda che gestisce il gas o l’energia elettrica. Le bollette del servizio idrico non si pagheranno, per l’energia elettrica è stimato uno sconto del 50 per cento e del 40 per cento per il gas, per i prossimi tre anni”.

incontroBelforte3-650x366Tra i problemi evidenziati da alcuni interventi in platea la distanza delle popolazioni dai paesi di origine, problemi di interpretazione delle diverse ordinanze o mancanza di norme attuative specifiche che impediscono la delocalizzazione commerciale, la difficoltà a far partire la ricostruzione cosiddetta leggera con la riparazione dei danni di tipo B. Un tecnico dal pubblico ha evidenziato come il sistema prenda a riferimento l’inagibilità e non il danno, così si verifica il caso di condomini parzialmente danneggiati, in cui alcuni non possono rientrare, fino a quando non partiranno i lavori, che a volte sono ostacolati dal fatto che banche locali non conoscono le procedure per i conti di appoggio alla ricostruzione. Sempre secondo il tecnico poi, la scadenza del 31 dicembre  per le pratiche relative alla ricostruzione pesante non potrà essere rispettata, perché non c’è una struttura che permetta di affrontare tutto questo. Un artigiano ha lamentato di non essere stato pagato dopo lavori di urgenza fatti. Gli onori di casa sono stati fatti dal sindaco di Belforte Roberto Paoloni, il lavoro fatto in parlamento è stato illustrato dalla deputata Irene Manzi e dal senatore Mario Morgoni, poi ha portato il suo saluto il consigliere regionale Francesco Micucci.



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