I socialisti rilanciano:
“La zona franca nel dpef”

Approvato dal consiglio nazionale Psi un ordine del giorno con primo firmatario l'ex sindaco di Camerino Dario Conti

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La delegazione di Camerino a Montecitorio, al centro Dario Conti

 

Un ordine del giorno del consiglio nazionale del Partito Socialista con primo firmatario l’ex sindaco di Camerino Dario Conti  impegna il segretario Riccardo Nencini a promuovere in tutte le sedi competenti provvedimenti speciali per il dopo sisma: ” Non si può gestire l’emergenza con leggi ordinarie, – si legge nel testo – ci vogliono leggi speciali per gestire l’emergenza e iniziare la ricostruzione, piuttosto che aumentare i lacci ed i laccioli della burocrazia e dell’ordinarietà. Leggi straordinarie semplici, di facile lettura e non decreti od ordinanze complicate ed incomprensibili. L’emergenza finisce quando inizia la ricostruzione e non prima. L’economia soffre e se il governo non prevederà ad istituire una Zona franca urbana e una zona economica speciale, il rilancio dell’economia e dell’occupazione non ci sarà. Se poi il governo non provvederà a emanare subito provvedimenti in favore della finanza comunale i Comuni saranno costretti a chiudere i loro bilanci in rosso per la mancanza di introiti causa terremoto. I parlamentari socialisti Pastorelli, Locatelli e Buemi con il sostegno di Nencini hanno formalizzato in parlamento una proposta di legge per l’istituzione della zona franca urbana e zona economica speciale che è stata anche trasformata in emendamenti durante la conversione in legge del terzo decreto. Gli emendamenti Pastorelli non sono stati accolti dal governo e quindi tutti respinti in aula”.

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Flavio Corradini, Enrico Buemi e Oreste Pastorelli

La proposta socialista è di inserire i contenuti della pdl Pastorelli nel dpef o nel prossimo decreto. L’ordine del giorno chiede anche di  sollecitare i commissari a riscrivere decreti ed ordinanze più chiare e di semplice lettura e superare le difficoltà burocratiche causate anche da ordinanze complicate e di difficile interpretazione, rendere più rapidi i provvedimenti e superare gli attuali ritardi per istallare le circa 2500 casette e le 1400 stalle programmate, accelerare l’indennità di contributo una tantum per mancato guadagno. Molte attività sono ancora ferme alla data del sisma. E ancora: elargire i finanziamenti a tasso zero, per importi fino a mila euro per aiutare a ripartire quelle imprese commerciali e artigiane, che hanno subito danni alle proprie attività, non solo fisici, ma soprattutto legati ai fermi prolungati delle proprie attività in quanto nell’immediato futuro non sarà garantito lo stesso livello di lavoro, accelerare il rimborso per sulle spese sostenute per delocalizzazione delle attività commerciali, emanare subito provvedimenti in favore delle finanze comunali per non fare i comuni in dissesto finanziario causa il mancato introito di tributi sospesi per il terremoto. E infine convocare un incontro con i sindaci del cratere e con le associazioni nate per il terremoto onde fare il punto e un crono programma della ricostruzione.

 



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