Gli sfollati di Serrapetrona
vivono tutti in centro storico,
“Negozi aperti e pronti per i turisti”

I PASSI DOPO IL SISMA/2 - Seconda puntata del viaggio di CM nei piccoli comuni colpiti dal terremoto a sette mesi dalle scosse del 24 agosto. Il borgo della vernaccia e del ciauscolo si rialza e riparte dalla grinta del giovane sindaco Silvia Pinzi ("Fin da subito non abbiamo voluto mandare via nessuno") e la tenacia dei negozianti e i ristoratori che hanno riparato i danni e non hanno mai chiuso le loro attività "perché è essenziale far vedere alle persone che ci siamo"

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di Leonardo Giorgi

(Foto di Lucrezia Benfatto)

«Siamo aperti». E’ questo il messaggio lanciato dal giovane sindaco Silvia Pinzi, da ogni negoziante, da ogni ristoratore dalle rive del lago di Caccamo al centro storico del borgo. Sotto un cielo senza nuvole e nella brezza primaverile tipica della zona, Serrapetrona riparte a denti stretti e ci tiene a farlo sapere a tutta Italia. Un centro storico che, per assurdo, si è ripopolato dopo il sisma «anche grazie al primo cittadino – sottolinea Domenico Quadraroli, titolare del negozio di scarpe “Da Sira calzature” -. Siamo rimasti aperti anche dopo il terremoto, facendo i lavori e riparando i danni in modo autonomo». «Anche noi abbiamo fatto i lavori in autonomia e abbiamo riaperto il prima possibile – spiega Giovanni Natalini del ristorante Da Lorè -. E’ stato essenziale mostrare alle persone che i negozi erano aperti». «E se la gente è rimasta a Serrapetrona – aggiunge ancora Quadraroli – è merito del sindaco».

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Davanti il negozio di Pietro Migliorelli le persone del posto aspettano in fila con l’auto il commerciante che esce con la busta della spesa già pronta da consegnare, come una sorta di McDrive d’altri tempi

 

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Il sindaco di Serrapetrona, Silvia Pinzi

Il sindaco, che al primo mandato ha dovuto affrontare emergenza terremoto e neve («ma dopo questo non ci spaventa più niente» scherza), fin da subito non ha voluto fare troppe richieste di moduli abitativi e tensostrutture, preferendo sfruttare le case del centro storico, molte delle quali non lesionate e di proprietà di persone che arrivano in paese solo nella stagione estiva. «Il discorso che abbiamo fatto nelle prime ore dell’emergenza – racconta Silvia Pinzi – è stato quello di non mandare via le persone». Mentre i mille abitanti di Serrapetrona erano in strada, la squadra del Comune aveva già iniziato a fare le telefonate. «Abbiamo controllato il nostro patrimonio immobiliare – spiega – e abbiamo chiamato uno ad uno tutti i proprietari di una seconda casa. In questo modo, tante persone sono venute ad abitare in centro storico, la zona che ha subito meno danni dal terremoto».

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Piazza Santa Maria

E il centro storico infatti regala scene d’altri tempi fin dalle prime ore della giornata. Come davanti il negozio di Pietro Migliorelli, che vende i prodotti del suo allevamento di maiali che vanno avanti solo a orzo e granoturco, dove le persone del posto aspettano in fila con l’auto «come in America» – sorride Pietro – il commerciante che esce con la busta della spesa già pronta da consegnare al cliente. O sotto le logge di piazza Santa Maria, dove l’aperitivo da Sauro Amici Abbati non si fa con spritz e salatini, ma rigorosamente vernaccia e ciauscolo. Il tutto mentre un delizioso profumo di ragù accarezza i passanti davanti al bar ristorante La Cantinella, dove la titolare Roberta Bettucci è indaffarata a preparare i primi in cucina. «Stiamo andando avanti – racconta la cuoca – ma siamo spaventati per il futuro. Le persone prenotano e disdicono in continuazione perché hanno paura».

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Sauro Amici Abbati affetta il ciauscolo nel suo negozio “Le logge” in piazza

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Roberta Bettucci , titolare del ristorante “La cantinella”

 

Serrapetrona vuole rialzarsi, ma intanto ci sono priorità urgenti da risolvere. Nonostante il comune si sia piano piano risollevato ed è pronto ad accogliere i turisti grazie al lavoro continuo degli uffici amministrativi (con un tecnico per ogni ufficio), il sindaco Pinzi spiega come «ora dobbiamo riaprire completamente la strada provinciale Cingolana 502, chiusa al traffico per una casa pericolante sul tratto. Così potremo garantire il flusso continuo di veicoli tra il centro di Serrapetrona e Caccamo. Abbiamo messo in sicurezza da soli la maggior parte delle chiese e cimiteri. Ma c’è da dire che l’ultimo decreto non viene molto incontro a noi sindaci, abbiamo bisogno di più flessibilità nelle risorse». Per il futuro, l’amministrazione punterà al rinnovamento del patrimonio immobiliare (con dei lotti di terreno fuori dal centro storico che verranno probabilmente riconvertiti per ospitare strutture in legno) e soprattutto al turismo, fonte di guadagno principale di tutto l’entroterra maceratese. Ogni quarta domenica del mese e per ogni festività torneranno i mercatini dei “Prodotti del territorio per la solidarietà” organizzati da Comune, Coldiretti, Copagri e Cna: passeggiando a Caccamo si potranno acquistare tipicità dei territori colpiti dal sisma, così da poter gustare ricette dal sapore unico e contribuire alla ripartenza degli allevatori e i coltivatori della zona. Allo stesso tempo continueranno mostre ed eventi così da dare «un messaggio di positività», spiega Pinzi, «nonostante non sia stato facile le ore dopo il terremoto vedere gente che conosci da un vita mettersi a piangere davanti a te».  L’impegno dell’amministrazione nel cercare di far tornare Serrapetrona un centro fondamentale per tutta la provincia (o addirittura più importante di prima) e nella personale missione del sindaco di «evitare a tutti i costi lo spopolamento nonostante le lungaggini burocratiche» sembra essere stato riconosciuto anche ai piani alti. Grazie alla posizione strategica della frazione di Caccamo, con due uscite della superstrada, la zona è stata scelta per ospitare nei prossimi mesi l’Ufficio ricostruzione per la provincia di Macerata. Una struttura che, con più di un centinaio di tecnici e dipendenti, garantirebbe a Serrapetrona lo slancio definitivo per tornare ad accogliere turisti da tutta Europa con vernaccia e ciauscolo.

(2/continua)

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Domenico Quadraroli

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Giovanni Natalini

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