Il taglio del nastro della nuova mensa con, da sinistra, la dirigente scolastica Laura Vecchioli, il presidente del consiglio comunale dei ragazzi Alessandro Tartarelli, Amado Luis della Federazione delle chiese evangeliche in Italia e il sindaco di Treia, Franco Capponi
L’entrata della nuova mensa
di Leonardo Giorgi
La scuola primaria di Passo di Treia torna ad avere la sua mensa. A cinque mesi dal sisma che ha devastato l’entroterra e che ha colpito duramente anche il territorio di Treia, è stato inaugurato questa mattina il nuovo modulo installato dietro l’istituto Arcobaleno che ospiterà gli spazi dove i bambini potranno mangiare nei giorni del rientro. Il container è stato donato dalla “Federazione delle Chiese evangeliche in Italia” che si è presa a cuore la situazione della scuola e del territorio. I precedenti locali della mensa scolastica erano rimasti inagibili nel corso del terremoto e l’attuale modulo sarà in funzione in modo provvisorio fino alla ristrutturazione dei locali o la costruzione di una nuova sede.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato bambini, genitori e insegnanti della scuola Arcobaleno, insieme al sindaco Franco Capponi, Amado Luis in rappresentanza della Federazione delle Chiese evangeliche, la dirigente scolastica Laura Vecchioli e i componenti del consiglio comunale dei ragazzi. Gli alunni dell’istituto hanno intonato l’inno d’Italia prima di procedere con il taglio del nastro e hanno lanciato un invito alla solidarietà. Invito che è stato rinnovato anche dal presidente del consiglio comunale dei ragazzi, Alessandro Tartarelli, studente di terza media. «La solidarietà deve essere contagiosa – ha sottolineato Alessandro -. Siamo chiamati noi stessi ad essere solidali. Dalla solidarietà nasce altra solidarietà. Solo così nascerà una società migliore dove presto noi saremo protagonisti». Il sindaco Capponi ha infine voluto ringraziare la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. «La loro offerta è stata una manna dal cielo – ricorda il primo cittadino -. Il ministero della Pubblica istruzione si era preso la responsabilità di aiutare le scuole, ma purtroppo è stato latitante con noi, quindi abbiamo dovuto vedercela da soli». Evidenziando come tante città d’Italia si stiano mobilitando e si siano già mobilitate per aiutare Treia mandando fondi e materiali, Capponi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dei suoi stessi concittadini. «Sento di dire che la maggior parte degli aiuti siano arrivati fuori da Treia – ammette il sindaco -. Nonostante l’apertura di raccolte fondi e conti correnti per le donazioni, sono state poche le offerte arrivate dai cittadini di Treia per le circa 300 famiglie in difficoltà del territorio. Vorrei invitare alla solidarietà quelle famiglie che non hanno avuto danni dal terremoto».
L’abbraccio tra il sindaco Capponi e Amado Luis
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