Striscione della manifestazione
di Monia Orazi
Una lettera di diffida alla Regione Marche e per conoscenza alla Prefettura di Macerata per chiedere di non spostare gli sfollati dalle strutture ricettive di Porto Recanati, Porto Potenza e Porto Sant’Elpidio, è stata inviata dal comitato “La nostra terra trema, noi no”, che sta organizzando anche la grande manifestazione del primo aprile a Roma insieme al comitato di Amatrice, che avrà anche diversi punti di raccolta lungo i Comuni del cratere, per far partecipare alla protesta anche chi non vuole andare nella capitale. “Come comitato invitiamo tutti i Sindaci a partecipare alla manifestazione. Noi abbiamo chiesto di darvi più potere ora è il momento di difendere i diritti di tutti i vostri concittadini”, l’ultimo invito lanciato su Facebook dagli organizzatori. Per il caos sfollati potrebbero essere richieste dal comitato anche le dimissioni dell’assessore regionale al turismo Moreno Pieroni. “Complimenti alla Regione che per l’ennesima volta ci fa trovare nei guai, prima per non aver provveduto in tempo a parlare con gli albergatori per far rispettare il contratto visto che le “Sae” era matematico che non sarebbero state pronte – scrive sul suo profilo Facebook Diego Camillozzi, sfollato di Muccia e componente del comitato – come se non bastasse, ora vorrebbero provare ad incolparci di eventuali ripercussioni sulla disponibilità delle altre strutture ricettive, le stesse che se fino ad oggi erano vuote e non avevano prenotazioni”.
Camillozzi si rivolge direttamente all’assessore regionale al turismo Pieroni: “Il signor Pieroni invece di preoccuparsi di non far patire un ennesimo trasloco ad un popolo senza patria già provato di suo, si preoccupa che il precetto (cosa che lo Stato potrebbe chiedere per il solo fatto che siamo in stato di calamità) potrebbe non andare a buon fine, contraddicendo quanto affermato in nostra presenza e cioè che in tale situazione lui è la regione si sarebbero schierati al nostro fianco. Non siamo dei politici navigati, ma neanche degli sprovveduti. Sappiamo bene che a voi questo gioco fa gola, che per ogni famiglia che per l’esasperazione sceglie l’autonoma sistemazione, voi risparmiate dei gran soldi (4 mila euro al mese per una famiglia di quattro persone). Come se non bastasse ora lascereste la patata bollente ai sindaci di dire chi può e chi non può rimanere. Complimenti”. Sono mille e ottocento gli sfollati che rischiano di non avere più un posto dove stare dal primo maggio. All’alba di sabato partiranno dai paesi dell’entroterra e dalla costa dei pullman con i manifestanti che si ritroveranno alle 10 in piazza Montecitorio. Per chi volesse restare sul territorio i punti di protesta sono previsti a Torrita, Grisciano, Trisungo, Visso, Pieve Torina, Selvalagli di Gagliole, Tolentino, Porto Sant’Elpidio e L’Aquila. Ci saranno anche le Brigate di solidarietà attiva, con presidi a Visso, Gagliole, Pieve Torina e Porto Sant’Elpidio.
Ecco le richieste del comitato organizzatore della manifestazione alle istituzioni: cancellazione Imu fino a consegna casa; cronoprogramma smaltimento macerie (accelerazione tempi/ ricorso a maggiori risorse/ turni anche nei fine settimana ); sostegno immediato alle imprese con contributo mancato guadagno (60% fatturato) fino a ricostruzione avvenuta; accesso al microcredito per imprese zone cratere; zona franca fino a ricostruzione avvenuta; raddoppio contributo autonoma sistemazione (Cas) e suo mantenimento sino a ricostruzione avvenuta; sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro; possibilità per il cittadino di scegliere come utilizzare i fondi per Sae o casette (acquisto privato mantenendo le 1.075 euro/mq); annullamento vincoli zone cratere (paesaggistico in caso di costruzione casa su proprio giardino); realizzazione cronoprogramma consegna casette (24/8 entro 31 magggio – 26/30 ottobre entro 31 agosto); ripristino condizioni di lavoro per le imprese locali e creazione canali preferenziali per la vendita o l’export; definizione completa parametri ricostruzione; garanzia copertura fondi per ricostruzione ed accessibilità immediata; stanziamento immediato fondi necessari alla ricostruzione (almeno 5 miliardi per il 2017); blocco immediato spostamento terremotati fino a consegna casette; convocazione immediata Enel, Terna ,Telecom e Trenitalia per concordare investimenti e priorità su zone cratere; ripristino dei Com (centri operativi mobili) vicino ogni quadrante del cratere. La pagina Facebook dedicata alla manifestazione “Terremoto Centro Italia” in poche ore ha avuto oltre quattromila condivisioni, 81 mila visualizzazioni, 285 mila persone raggiunte. Gli striscioni e il logo della manifestazione del primo aprile sono arrivati a: Ponte San Pietro (Bg), Ponte Vico (Bs), Cologno Monzese (Mi),Magenta (Mi), Chiavenna (So), Monte San Giovanni campano (Fr), Caserta(Ce), Roma, Avezzano, Genzano, Torremaggiore (Fg) e in Toscana.
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