Romano Carancini
Il terzo decreto terremoto approvato alla Camera non convince i sindaci che temono il peggio per i bilanci comunali. “E’ lacunoso e rischia di portare al dissesto i comuni del cratere: il Senato rimedi agli errori”, dicono in un documento a firma congiunta i primi cittadini di Macerata Romano Carancini, di Ascoli Guido Castelli, di Teramo Maurizio Brucchi e di Spoleto Fabrizio Cardarelli. Il problema è che “avevamo chiesto che ai Comuni del cratere fosse garantita una deroga all’obbligo del parere di bilancio per il triennio 2017-2019. Un intervento necessario, se si vogliono scongiurare effetti paradossali come l’impossibilità tecnica per i sindaci di spendere i soldi ricevuti con le donazioni”. E di prevedere anche per il 2017 ”un congruo effetto compensativo a fronte dello slittamento rateale del pagamento dei tributi comunali dell’anno in corso”.
E serve anche, dicono i sindaci, ”il ristoro integrale, o quantomeno parametrizzato, del minor gettito della tassa sui rifiuti”. Il decreto, approvato dalla Camera, sarà discusso in Senato dal 4 al 6 aprile.
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