L’abbraccio di Cremona a Camerino si è consumato in questo fine settimana, con il culmine raggiunto ieri sera al teatro Ponchielli, gremitissimo di pubblico. E’ stato rappresentato lo spettacolo “Come una carezza”, che racconta la storia di Santa Camilla Battista Varano, dalla compagnia camerte “Teatro in bilico”, diretta da Giulia Giontella, che sta andando in giro per l’Italia, per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione del monastero di Santa Chiara a Camerino. “E’ stato per noi un momento intenso e bellissimo – racconta il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui – siamo stati ospiti del vescovo di Cremona, nostro concittadino, monsignor Antonio Napolioni. Voglio ringraziare sua eccellenza, il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti e tutta la città per le tante opere di bene che stanno facendo per il nostro territorio e l’abbraccio che hanno voluto dare alla nostra comunità, stiamo pensando di fare un gemellaggio con loro. In questi giorni ci siamo sentiti a casa”. La serata è stata un ringraziamento anche a tutti i volontari, la Protezione civile e tutte le forze dell’ordine di Cremona che in questi mesi si sono impegnate a dare una mano alle zone terremotate. “Momenti come questo sono iniezioni di gioia, fiducia e amore, che ci aiutano ad avere speranza per la rinascita della nostra città, che non ha mai smesso di vivere”, le parole di Pasqui.
A lanciare l’idea è stato, in uno dei suoi recenti viaggi, monsignor Antonio Napolioni, il vescovo di Cremona di origine camerte, accompagnato nella visita alle zone colpite dal terremoto dal sindaco di Cremona Gianluca Galimberti. Lo spettacolo è stato voluto dalla diocesi di Cremona, in collaborazione con il Comune, tutto il ricavato sarà donato alla ricostruzione del monastero. Spiegano i componenti della compagnia camerte: “L’incasso verrà devoluto al monastero nella speranza che possa servire per ricostruire quello che è andato perso, per scongelare quel silenzio che si è abbattuto in un luogo così vivo. Santa Camilla in questo momento non può che essere per tutti noi un esempio di fede, di fiducia e di speranza nel futuro. Ci insegna a non cedere, a non crollare anche noi come macerie ma ad alzare la testa e il cuore in alto, trovare rifugio in Dio ma sapere anche trovare in lui la forza di ricominciare, di darsi da fare e di ripartire mattone su mattone e rimettere a posto quello che non funziona più. Ecco lo spettacolo vuole avere anche questo significato per noi che lo facciamo”. Per questo lo spettacolo che è andato in scena a Assisi il 21 gennaio scorso e andrà in scena, dopo Cremona a Pontedera (Pi) teatro Era sabato 22 aprile, Scandiano (Re) sabato 17 giugno ed è stato richiesto anche in altre città.
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