di Monia Orazi
Tra qualche giorno sarà pubblicato il decreto sulla ricostruzione pesante. Lo ha annunciato all’Urban fest di Belforte del Chienti, il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il quale ha anche specificato che la Regione varerà una serie di misure di sostegno economico ai territori colpiti dal sisma, in collaborazione con tutti gli assessorati della giunta regionale. La due giorni nel piccolo centro che due anni fa ha scommesso con successo sulla divulgazione dell’urbanistica e sulla riflessione collettiva della pianificazione territoriale, ha avuto grande partecipazione. Lo conferma l’architetto Pier Giuseppe Vissani, tra gli organizzatori, insieme al Comune e ad una serie di associazioni. “E’ stato un convegno in cui la gestione del futuro è stata in primo piano, abbiamo centrato l’obiettivo che ci eravamo prefissi rispetto alla ricostruzione delle comunità, del territorio e degli edifici – spiega Vissani – la ricostruzione dei fabbricati deve andare di pari passo con quella dei territori, perché altrimenti non si va da nessuna parte. Abbiamo chiesto di fare un tavolo di coordinamento, ma inizieremo a lavorare sin da subito su questioni urbanistiche, inerenti la ricostruzione dei centri storici, per dare dal nostro punto di vista, indicazioni sul recupero, anche dei borghi rurali”.
Positiva per Vissani la prossima pubblicazione dell’ordinanza sulla ricostruzione pesante: “Probabilmente alcune cose saranno da aggiustare, ma è il primo passo per ripartire. Dobbiamo pensare all’Appennino come a una città, la città dell’Appennino, un territorio vivo, come un luogo da non abbandonare. Se perdiamo il contesto montano, nel quadro di tutto il sistema complessivo del territorio, perdiamo il nostro futuro. Vanno valorizzate tutte le risorse e le peculiarità che questo territorio esprime, dall’enogastronomia, alle attività artigianali e di altro tipo, al paesaggio”. Anche per l’assessore Mario Antinori, del comune di Belforte, l’annuncio di Ceriscioli segna il via per partire con la ricostruzione: “Belforte ha avuto meno danni rispetto ad altri centri, c’è stato un aumento di popolazione da quantificare, tra le duecento e le trecento unità. Non è stato un dibattito soltanto su temi correnti della ricostruzione, che pure sono importanti. Sarebbe importante vedere in azione qualche gru, per dare un segnale di speranza e così come sarebbe importante iniziare a spostare qualche maceria, ma di pari passo a questo serve essere consapevoli che non basta progettare la ricostruzione delle case, se alla base non c’è un progetto per il futuro dei nostri paesi. Sono state date garanzie sulla disponibilità di risorse per la ricostruzione. Positiva l’approvazione dell’ordinanza per la riparazione dei danni di tipo E, secondo indiscrezioni siamo stati equiparati all’Emilia Romagna, dovremmo ricevere lo stesso livello di risarcimento del danno. Ora ci sono tutte le condizioni per ripartire. I Comuni potranno gestire l’urbanistica, prima oggetto della struttura commissariale”.
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Una città così grande per prima cosa ha bisogno della metropolitana, una stazione sotto ogni cucuzzolo.
Ecco dov’era finito. Aho so tre giorni che ce stamo a giocà a tressette col morto. E’ diventato imbattibile, torna presto che gli diamo una bella stroccolata e lo facciamo ricoverare in qualche ospedale se ce ne si lasciato quarcuno. A Cerescià lo morto s’è,scolato sei casse de virra, 28 bocciò de vì e sa bbevuto pure l’archemose. Vede de portacce un po de bumba. Ciao Ceré.