“La mia stalla gratis,
ma nessuno la vuole”

TREIA - Marco Staffolani ha messo a disposizione una struttura per accogliere mille capi, ma non è mai stato contattato da nessun ente: "Preferiscono costruire tre tensostrutture in un'area a vincolo"

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Il crinale dove dovrebbero sorgere le tensostrutture per accogliere il bestiame a Treia

 

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L’allevatore Marco Staffolani

 

di Claudio Ricci

Ricostruzione, quando, come e a chi serve veramente? E’ giusto spendere soldi pubblici solo perché sono previsti da leggi e decreti e non utilizzare strutture a norma pronte ad essere utilizzate e c’è chi le mette a disposizione? E’ giusto costruire nuovi fabbricati con il rischio di danneggiare l’ambiente o siti storici di cui è ricca la provincia? Quesiti ricorrenti di questi tempi, che emergono ogni volta che cittadini o associazioni segnalano incongruenze e sprechi. A Treia, Marco Staffolani, titolare dell’omonima azienda, ha una stalla costruita nel 2008 e in grado di accogliere fino a mille capi oggi chiusa ma perfettamente agibile. L’allevatore ha messo a disposizione la struttura per ospitare il bestiame dei colleghi in difficoltà per via del terremoto. “La stalla ha tutti i requisiti di sicurezza e i servizi – spiega Staffolani – E’ di mia proprietà e la potrei mettere a disposizione della protezione civile o degli enti senza nessuna difficoltà. Il sindaco di Treia, Franco Capponi, ha trasmesso la mia istanza a tutti gli enti preposti ma ci fosse stato uno che ha preso in mano la questione. Se non altro semplicemente per spendere meno soldi pubblici ed ottenere lo stesso risultato”.

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Le stalle messe a disposizione da Staffolani

Il nodo si stringe intorno alla realizzazione di alcune tensostrutture per degli allevatori con stalle inagibili, in un’area di 500 metri a nord dell’azienda di Staffolani in località Scito di Treia. “La costruzione consiste in 3 moduli di tela di pvc (da 45mila euro ognuno), verrà realizzata in una zona a vincolo di crinale e in un’area con una visuale che va protetta e tutelata- dice Staffolani, ex vice presidente di Copagri provinciale -. Lì vicino, tra l’altro, sorge una bellissima villa appena restaurata. Secondo me anziché costruire nuove strutture dovrebbero essere utilizzate quelle esistenti e che vengono messe a disposizione si risparmierebbero soldi pubblici”.

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