Il patron della Civitanovese Giuseppe Cerolini può tornare a Civitanova. Il Tribunale della libertà ha accolto la richiesta dei legali dell’imprenditore, che chiedevano ai giudici una modifica alla misura dell’obbligo di dimora fuori dal comune di Civitanova. Il tribunale del Riesame ha accolto parzialmente le richieste dei difensori di Cerolini che ora è sottoposto all’obbligo di firma. Cerolini era finito in manette nel luglio dello scorso anno su ordine di custodia cautelare spiccato dal gip del tribunale di Macerata in seguito alle indagini della procura. L’arresto, ai domiciliari, era stato disposto in seguito a indagini della Guardia di finanza che erano relative a presunte emissioni di fatture verso una azienda bulgara senza il pagamento dell’Iva. Per quei fatti era stato arrestato anche un collaboratore di Cerolini, Giovanni Aldo Mellino, in qualità di titolare dell’azienda bulgara.
A gennaio Cerolini era uscito dagli arresti domiciliari ed era stato sottoposto al divieto di dimora a Civitanova. Una misura contro cui hanno fatto ricorso gli avvocati Gabriele Cofanelli e Domenico Basile. In seguito alla decisione del Tribunale della libertà, Cerolini può tornare a Civitanova. Deve però rispettare l’obbligo di firma presentandosi alla caserma dei carabinieri di Civitanova. In queste settimane, non potendo rientrare a Civitanova, dove vive e dove lavora, ha vissuto tra Montegranaro e Monte San Giusto.
(Gian. Gin.)
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