Il sisma svuota l’entroterra,
Cna: “Perdite fino a 10mila euro
per 300 imprenditori”

INTERVISTA - Il direttore Luciano Ramadori fa il punto sulla situazione delle imprese dopo gli incontri nelle zone colpite che proseguono domani alle 17 al polo Unicam: "Urgono risposte immediate sui 5mila euro alle partite Iva, delocalizzazioni temporanee e mancati guadagni a causa dell'esodo dai centri più colpiti"

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Il direttore della Cna provinciale Luciano Ramadori (foto Benfatto)

 

di Claudio Ricci

Uscire dalle nebbie della burocrazia per ripartire dopo il terremoto. Un compito non facile per gli imprenditori (circa 1000 le imprese coinvolte) delle zone colpite che si trovano alle prese con il nuovo decreto e i recenti aggiornamenti del Senato. Con una serie di appuntamenti nei centri, Cna sta incontrando gli artigiani per dare risposte su sospensione e adempimenti, tributi e contributi, gestione dei dipendenti, cassa integrazione, contributi degli enti bilaterali, prestiti e mutui assistenza sociale e previdenziale. ” Siamo sul territorio da subito dopo il sisma – spiega il direttore provinciale di Cna Luciano Ramadori – Abbiamo messo in campo una task force di specialisti per dare risposte su decreti e ordinanze alle imprese”. Prossimo appuntamento domani alle 17 al campus universitario di Camerino con “Interventi per la ricostruzione e rilancio delle zone colpite dal sisma” a cui prenderà parte il responsabile nazionale di Cna costruzioni Marco Turco. Venerdì sarà la volta di Castelsantangelo per un incontro con la cittadinanza. Delle 300 schede raccolte fino ad oggi emerge che gli imprenditori vogliono subito i famosi 5mila euro per partita iva. Servono indicazioni sulla delocalizzazione temporanea. Emergono anche difficoltà anche nella definizione degli standard dei container dove piazzare le attività. Occorre pensare a delle misure semplici ad esempio: quando è possibile attivare il prestito fino a 30mila euro.

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Uno degli incontri di Cna in un laboratorio a Pian di Pieca di San Ginesio

Sofferenze maggiori derivano oltre che dai danni alle strutture anche dal mancato guadagno per lo spopolamento post-sisma: “Il 40% ha riscontrato danni alle attività – specifica Ramadori – e chi è ancora attivo sta subendo un mancato guadagno a causa dello spopolamento tra i 5 e i 10mila euro a partire dal sisma del 24 agosto. Chiediamo che in tanto attesi 5mila euro attuali vengano portati per tutto il 2017 almeno a 18mila e che ci sia un sistema per integrare i guadagni che non ci saranno. Come detto dallo stesso capo della protezione civile prima di completare le schede Aedes ci vorrà con i tecnici attuali ancora un anno e mezzo. Con gli ulteriori 200 tecnici richiesti si può ridurre ad alcuni mesi. Le attività più colpite sono quelle di servizio del commercio, professionisti ed edilizia. A Pieve Torina 43 attività artigianali sono delocalizzate. E’ necessario sistemarle al più presto”.

 

La cartiera di Pioraco

I danni alle imprese dell’entroterra sono ingenti (foto d’archvio)

Misure fiscali e prestiti: “L’esenzione deve essere definita in un periodo più lungo e non di tre mesi, in tre mesi. Occorre rivedere anche proroga dei mutui. Oggi si fa un pratica fino al 31 dicembre noi ragioniamo con l’imprenditore per dargli almeno un anno di tempo. Da questo punto di vista bisogna fare però consulenza specifica. La nostra task force costituirà da responsabili dell’ufficio credito, dell’ ufficio fiscale degli affari generali e della contrattazione serve propria a questo. Altra questione è quella dei dipendenti. Non vogliamo disperdere manodopera verso la costa”. Tra le risposte date agli imprenditori anche la busta paga pesante prevista dal nuovo decreto e il controllo sugli affitti: “L’agenzia delle entrate ha tabellato prima del sisma le aree comunali. Sul sito si può vedere il minimo e il massimo dell’affitto consentito. Sollecitiamo un controllo su questo tipo di situazioni che hanno ricadute pesanti anche per magazzini e laboratori. Altro equivoco è quello sul finanziamento delle seconde case già finanziato nel 97 quando però finirono i soldi in anticipo. Il problema è che l’attuale decreto prevede fondi per il non finanziato dell’Aquila ma non per le seconde case in sospeso dal 97”. Tra le iniziative solidali di Cna “Vetrine Sibilline – Ci ritorniamo”. Promossa da Cna Marche Sud è volta a sponsorizzare l’acquisto di prodotti enogastronomici delle aziende colpite dal sisma. Una 15ina quelle aderenti fino ad oggi. Sui siti delle 3 Cna di Macerata Fermo e Ascoli è consultabile l’elenco delle aziende e dei prodotti. In vista del Natale sono stati predisposti due tipi di pacchi regalo. Le richieste sono già numerose grazie alla collaborazione con la rete nazionale di Cna

 



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