Sanità, Gelli a Tolentino:
“L’emergenza terremoto
per ripensare il modello”

SISMA - Il responsabile nazionale della Sanità per il Partito democratico ha visitato l'ospedale messo a dura prova dalle ultime scosse. il segretario del Pd Comi ha sottolineato il ruolo importante in questa fase del punto di primo intervento, il sindaco Pezzanesi rilancia sul progetto dell'ospedale unico

- caricamento letture

Federico Gelli con Alessandro Maccioni, Giuseppe Pezzanesi e Francesco Comi

Federico Gelli con Alessandro Maccioni, Giuseppe Pezzanesi e Francesco Comi

 

gelli_pezzanesi_tolentino-3

 

di Monia Orazi

Federico Gelli, responsabile nazionale della Sanità per il Partito democratico, promuove la riforma sanitaria regionale, in sua presenza Francesco Comi sottolinea il ruolo importante del punto di primo intervento nell’emergenza terremoto ed il sindaco Giuseppe Pezzanesi rilancia sul progetto di Tolentino come ospedale unico, sia per lo spazio di 44 ettari messo a disposizione, sia per la logistica ed il trasporto, con la vicinanza della superstrada, che altre realtà non sono in grado di garantire.
L’onorevole è giunto oggi nel tardo pomeriggio in visita a Tolentino, dove al piano terra dell’ospedale, insieme al segretario regionale del Partito Democratico Francesco Comi, ha incontrato gli operatori sanitari, il direttore dell’Area vasta 3 Alessandro Maccioni, il sindaco Giuseppe Pezzanesi, alla presenza anche della consigliera comunale Loredana Riccio. A presentare la situazione attuale del presidio ospedaliero di Tolentino, parzialmente inagibile a causa del sisma, con il punto di primo intervento che da domani passerà dal container esterno alla struttura al piano terra, nella zona occupata dagli uffici del distretto, è stato Francesco Comi: “Con il terremoto questa struttura, iniziata negli anni Sessanta ed ampliata sino agli anni Duemila, ha subito un trauma notevole, il corpo centrale è inagibile, è un danno difficile da recuperare, dovremo ragionare su cosa fare, se demolire o ricostruire. In una settimana con uno sforzo straordinario sono stati recuperati tutti i servizi, purtroppo i pazienti dei cinquanta posti letto di lungodegenza-cure intermedie, sono stati trasferiti altrove. La trasformazione in ospedale di comunità richiederà tempi e costi, ma in questo momento di emergenza c’è una domanda forte di servizi sanitari, il punto di primo intervento è un punto di riferimento, per fortuna avevamo a disposizione ospedali di comunità, che hanno permesso di evitare disagi, offrendo spazi per i servizi sanitari, penso a tutte le case di riposo, alla situazione degli anziani e dei non autosufficienti, questo all’esterno è visto come il terremoto di Norcia, ma il 70 per cento dei danni sono nelle Marche e di questi il 90 per cento in provincia di Macerata”.
gelli_pezzanesi_tolentino-1Pezzanesi ha rilanciato sulla possibilità di fare di Tolentino sede dell’ospedale unico provinciale, invitando ad accelerare i tempi sul progetto: “Maccioni è quasi sulla via della redenzione, in un momento come questo abbiamo la possibilità di ragionare, risorse permettendo, su una diversa possibilità per la logistica in sanità, aspetto che Macerata non riesce a garantire, per via della struttura, non certo del personale. Continuiamo ad attaccare reparti a Macerata, che ha limiti logistici, ormai l’ospedale unico provinciale è necessario. Abbiamo presentato per questo un progetto competitivo, con 44 ettari a disposizione, ben oltre i 22 minimi richiesti, abbiamo la vicinanza alla superstrada. In un momento come questo si deve valorizzare quello che resta, Tolentino è di supporto a Macerata. Siamo gente di estrema compostezza, ma non vorremmo essere, per il nostro silenzio, ridotti alle sembianze di un cadavere. Le scelte sanitarie spettano alla Regione, ma vorremmo con l’intervento dell’onorevole Gelli, sollecitare il progetto dell’ospedale unico, che non venga tenuto in salamoia due anni come le olive”.
Alessandro Maccioni ha esposto la situazione dal punto di vista tecnico: “Siamo riusciti a ricollocare i servizi proprio grazie alla grande collaborazione che c’è stata, entro metà gennaio contiamo che sia completata la ristrutturazione del pronto soccorso di Macerata. Al momento nella struttura di Tolentino non si può pensare di collocare i cinquanta posti letto di cure intermedie perchè la parte è inagibile, di fatto non c’è più un ospedale di comunità, restano attivi la dialisi, tutti gli ambulatori, il punto di primo intervento, oltre al distretto, gran parte degli strumenti di diagnostica si trovano nella parte inagibile, dovremo portarli via. In questa situazione di estrema tensione io ed i miei collaboratori abbiamo pensato che il punto di primo intervento, destinato ad essere chiuso entro il 31 dicembre, sia la prima cosa più giusta da mantenere a Tolentino, dalla Valle d’Aosta ci è giunto il modulo, non è mai stato chiuso un solo giorno, è un aspetto psicologico importante per i cittadini sapere che c’è, vedremo per i prossimi sei, sette mesi, come si normalizza la situazione. E’ stato importante il supporto di ospedali come Recanati e Matelica, che hanno accolto pazienti e servizi da rsa e case di riposo inagibili”.

L'ospedale di Tolentino

L’ospedale di Tolentino

A concludere ci ha pensato l’onorevole Federico Gelli: “La Toscana è una delle regioni di riferimento a livello sanitario, per la riforma portata avanti, vi invito a coglierne gli elementi di innovazione e calarli nel vostro territorio. La riorganizzazione ospedaliera è un tema delicato, l’atteggiamento naturale dei cittadini è quello di tenere molto all’ospedale più vicino, noi abbiamo ridotto in 25 anni da 83 a 41 ospedali, senza ridurre la qualità dei servizi. L’ospedale unico è un ottimo obiettivo che vi siete posti, con le migliori tecnologie, al quale il cittadino deve rivolgersi in caso di effettivo bisogno, a cui implementare l’assistenza territoriale con l’offerta più ampia possibile. Nelle Marche siete perfettamente in linea con ciò che si sta facendo a livello nazionale, l’emergenza terremoto, con la necessità di offrire risposte nel territorio, può aiutarvi a ripensare il modello, anche se le scelte sulla sanità competono alla Regione. In programmazione sanitaria, si deve avere un respiro di almeno vent’anni, un ospedale va progettato tenendo conto che servirà per i prossimi 50, 60 anni”.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X