“Uno scenario che non ci aspettavamo. Solo il 42% dei 211 edifici esaminati è risultato agibile. Fino ad oggi credevamo che il terremoto avesse risparmiato il centro storico ma le verifiche ci stanno dicendo l’esatto contrario”. Così il sindaco di San Severino Rosa Piermattei dopo 3 giorni di verifiche a tappetto con le squadre di protezione civile e dei tecnici volontari giunte in città per la compilazione di schede Fast e Aedes. Le prime zone della città interessate dai sopralluoghi sono state quelle del centro storico, del rione Di Contro e nelle ultime ore del quartiere Settempeda. Seguiranno l’area del Glorioso e il quartiere Scaloni. Intanto si è già all’opera per pianificare le verifiche nelle frazioni. “Al Comune sono state presentate quasi 4mila domande di verifica di agibilità – continua Piermattei – Grazie all’aiuto che ci è stato messo a disposizione dal servizio nazionale di protezione civile, con l’invio di un supporto tecnico e logistico dalla Regione Emilia Romagna e dalla Regione Marche, siamo riusciti ad organizzare un lavoro che è realmente immane. Dopo lo svolgimento di questa prima ricognizione andranno raccolti i risultati e poi dovranno essere pianificate le azioni per la messa in sicurezza degli edifici. A queste seguirà, ovviamente, la ricostruzione vera e propria”. Il Comune comunica infine che a breve verranno elaborate le prime dichiarazioni di agibilità degli edifici. I richiedenti saranno contattati da personale tecnico e di segreteria e invitati a ritirare le stesse presso l’ufficio della Polizia Municipale.
Due le fasi dell’organizzazione: la prima mira a certificare gli edifici agibili, la seconda ad approfondire lo studio delle strutture non agibili e a rilevare il grado di danno per avviare, poi, le misure conseguenti. “Per i fabbricati che risultano non agibili, l’ultima fase – spiega il coordinatore delle attitività tecniche Enrico Altran – si conclude con l’emissione di un’ordinanza da parte del sindaco. Spesso si tratta di un’ordinanza di sgombero o, se vi è necessità, anche di immediata messa in sicurezza dell’edificio. Questa è una tappa fondamentale per i rimborsi ma anche per avviare tutto il sistema degli aiuti, a partire dai contributi per l’autonoma sistemazione o l’accoglienza in alberghi e in altre strutture”.
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