La scossa dell’1,35 di questa notte ha terrorizzato Pievebovigliana dove i residenti rimasti sono già provati dalle notti trascorse fuori dalle loro case. Un anziano di 84 anni ha avuto un malore ed è stato ricoverato all’ospedale di Camerino. «Ha avuto una crisi cardiaca» dice il sindaco, Sandro Luciani. Nella cittadina a causa della scossa di questa notte ci sono stati «ulteriori crolli nel centro storico. Non solo, anche in località Monastero, a San Maroto. Sono crollate delle case. Inoltre è caduto un pezzo del campanile di San Francesco, una parte della chiesa di Frontillo di San Sebastiano» dice il sindaco. Questa mattina è atteso l’arrivo del container per il Comune che sarà portato nella zona dove ci sono gli impianti sportivi. Ma a Pievebovigliana le 200 persone rimaste attendono l’arrivo di altri container «appena ce li forniscono li sistemiamo lì. Poi l’obiettivo è far visionare subito le case che si suppongono ancora agibili, questo per far rientrare le persone» continua Luciani.
Al momento gli sfollati dormono alcuni in container di loro proprietà, altri – ed è il caso dell’anziano che ha avuto un malore questa notte –, nei garage che si trovano sufficientemente lontani dalle loro abitazioni, altri ancora, più scomodamente, nelle auto. Nel centro non c’è più nulla: restano un bar e un forno. Il resto è off limits: «Banca, farmacia, ambulatorio medico, il comune, il barbiere, due generi alimentari, due negozi di abbigliamenti, l’orefice, due negozi di mobili, un bar pizzeria, la macelleria, la merceria. Sono tutti chiusi. Abbiamo 12 zone rosse tra le frazioni e il centro. Chi vive qui è terrorizzato, ma c’è voglia andare a controllare le proprie case». Poi ci sono le scuole. 97 i bambini che le frequentano (materna, elementare e media): «Tra 1 settimana, 10 giorni al massimo, siamo operativi per riaprire la scuola. Al momento dovrebbe venire aperta al palazzetto in attesa dei moduli specifici» dice Luciani.
(Gian. Gin.)
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