Le brandine nella chiesa dello Spirito Santo (foto Petinari)
La facciata lesionata della chiesa dei Sacconi, a Tolentino
A Tolentino sono rimaste due chiese agibili ed entrambe hanno aperto le porte agli sfollati. Quasi 10mila persone, secondo le stime del Comune, sono rimaste senza casa, e dal terremoto del 30 ottobre dormono nei punti di accoglienza su brandine o lettini da mare, in camper o hanno trovato una sistemazione autonoma. In centro invece «non è rimasta una chiesa agibile – dice il sindaco Giuseppe Pezzanesi – le uniche due ancora aperte sono quella della Santa famiglia e la chiesa dello Spirito Santo e ospitano i tolentinati». C’è la mensa, il dormitorio e le messe che scandiscono la giornata nelle parrocchie dormitorio. Piccole comunità nella periferia di Tolentino, città duramente colpita dal terremoto del 30 agosto e dove tutti sono al lavoro per riconquistare la normalità. Soprattutto i commercianti, già gravati dalla crisi economica. Per parlare con loro domani arriverà alle 11 alla multisala Giometti, nell’area commerciale di Tolentino, con i dirigenti del settore attività produttive della Regione Marche. «Affrontiamo questa situazione tutti insieme – dice Pezzanesi – I funzionari spiegheranno quali punti del nuovo decreto del governo possono essere di interesse e quali aiuti e interventi sono in programma per le attività commerciali». Artigiani e imprenditori che vogliano segnalare problemi hanno anche a disposizione lo Sportello unico per le attività produttive che si trova negli uffici comunali di piazzale Europa. Il Coc ha traslocato in piazza Peramezza, negli ex locali Linea casa, e resta aperto per chi ha bisogno di segnalare danni alle abitazioni o chiedere sopralluoghi.
(Fe. Nar.)
Via Accoramboni
La chiesa di San Francesco
La lapide spezzata della chiesa dei Sacconi
Chiesa della Carità
La chiesa dei Cappuccini
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