Fiastra, l’ultimo epicentro

SISMA SENZA TREGUA - Le poche persone rimaste nel piccolo comune sono state svegliate questa mattina da una scossa di magnitudo 4,8. Montate nel pomeriggio delle tensostrutture per accogliere chi non vuole lasciare la zona. Circa 200 i cittadini che si sono spostati negli alberghi della costa

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Abitazione sventrata lungo la strada provinciale 98 che porta a Fiastra

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Crolli nel centro di Fiastra, dichiarato zona rossa

 

di Leonardo Giorgi

Un paesino svuotato in cui rimangono meno di 50 persone. Le altre 450 circa si sono spostate sulla costa o si sono appoggiate da amici e parenti, lontani dai monti Sibillini. Si presenta così oggi Fiastra, epicentro dell’ultima forte scossa di magnitudo 4.8 di questa mattina alle 8,56. Così come per il vicino comune di Acquacanina, il territorio di Fiastra era già stato fortemente lesionato dallo sciame sismico degli ultimi giorni. La scossa di oggi ha però moltiplicato i crolli e il centro storico, scampato in parte al doppio sisma del 26 ottobre, è ormai diventato quasi completamente zona rossa. Quella che fino a qualche giorno fa era una delle cittadine più suggestive degli Appennini è ormai popolata in maniera prevalente da volontari della Croce rossa, tecnici della Protezione civile, carabinieri e polizia. La situazione è ancora peggiore nelle frazioni del comune, dove alcune case sono rimaste letteralmente sventrate in seguito al terremoto di questa mattina. Località come San Marco e Polverina sono completamente inagibili. Come già anticipato dal sindaco Claudio Castelletti (leggi l’articolo), oggi è stata allestita una tensostruttura per accogliere i pochi che non hanno intenzione di lasciare Fiastra. Le tende sono state installate in una piazzetta in centro e hanno una portata di circa 50 posti letto.

Tensostruttura in piazza Dario Conti

Tensostruttura in piazza Dario Conti


Molti altri invece sono costretti a prendere diversi pullman al giorno per tornare la mattina paese e ritornare in tarda serata su uno degli alberghi della costa messi a disposizione dalla Regione. Uno di questi è il proprietario di un’impresa edile in località San Lorenzo in Colpolina, che chiede di non comparire con nome e cognome. «Ero tornato questa mattina a Fiastra – racconta l’imprenditore, che da mercoledì dorme in un hotel a Civitanova con la famiglia – per recuperare alcuni oggetti dal mio garage e sbrigare alcune pratiche. Però in paese siamo rimasti molto indietro ed è impossibile tornare in casa per prendere l’indispensabile. Fiastra ormai è un disastro».
Stessa sorte anche per molte altre persone che oltre a vivere con la paura di altre forti scosse, non possono entrare nelle proprie case, anche in quelle che stanno ancora in piedi. «Questa mattina in pochi erano in casa a Fiastra durante il terremoto. Io ero a Loreto perché mi hanno spostato lì – racconta una donna – ma sono tornata per prendere alcune medicine particolari. I vestiti e le altre cose posso ricomprarle senza problemi, non voglio entrare per recuperare delle frivolezze. Però le richieste di questo tipo sono tante e i vigili del fuoco non sempre riescono ad accompagnare tutti. Anche perché qui a Fiastra c’è una scossa ogni dieci minuti, sembra di stare sopra una pentola a pressione». Già, la terra tra Fiastra e Acquacanina (i primi due comuni della Regione che saranno accorpati) continua a tremare. E la giornata che è iniziata con una nuova scossa ed un nuovo epicentro si conclude allo stesso modo. Sono quasi le 18 e in centro passa uno dei pullman destinati a riportare sulla costa gli abitanti del posto.

La frazione di San Lorenzo in Colpolina

La frazione di San Lorenzo in Colpolina

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