di Maurizio Verdenelli
E venne un Uomo. Nella Festa del Patrono d’Italia. Nel giorno di Francesco con Francesco. Ad Arquata arriva alle 14 in punto e in punta di piedi: “Non volevo disturbare, prego per voi”. Ed esplode la protesta quando, appena dopo mezz’ora se ne va -verso San Benedetto del Tronto verso altre vittime del sisma. La gente si getta quasi verso la golf blu scuro del Vaticano, dove c’è il papa in partenza. E se non ci fosse la Sicurezza aprirebbe certo le portiere dell’auto, quasi tirarlo fuori ed abbracciare con amore quel loro ‘santo’ in terra. Ad Arquata c’è una fede grande: “Crediamo in Lui, Lo vogliamo tutto per noi, c’è questo bisogno grande. Se ci tolgono Dio, è davvero finita: la gente della vallata mantiene una religiosità fortissima” dice la dirigente scolastica, Patrizia Palanca. Già, perché altra speranza pare non averne più il popolo degli sfollati: cento persone provenienti da Acquasanta terme, da Montegallo e da tutte le altre frazioni che non ci sono più come Pescara del Tronto. “Soldi in tasca non ne ho, ma lassù mi è rimasto Dio” (Io vagabondo, I Nomadi, 1981). Ed anche il coraggio oggi è sembrato tremare, nonostante l’orgoglioso slogan stampato sulla maglietta regalata al pontefice.
Ed è esplosa dunque la rabbia, non solo per non aver potuto abbracciare Francesco, toccarlo avere ognuno di loro (tutti qui hanno perduto qualcuno) uno sguardo da Lui, ma anche per aver constatato una volta di più come le promesse degli uomini abbiano le gambe corte. “Dateci questi container, trasferite gli uffici comunali trasferite nelle tende!” grida provocatoriamente al capo dell’ufficio tecnico comunale, Mauro Fiori (che inutilmente cerca di sedare gli animi: ‘Il Miur ha garantito…’, ‘Anch’io sono padre di famiglia’) una mamma in delegazione subito dopo la partenza del papa. “I nostri bambini hanno mal di testa, mal di pancia dopo le lezioni”. “Da lunedì ci sarà sciopero!”. “Non rimanderemo i nostri bambini sotto quelle tende”. Perché lunedì? “Era il giorno promesso dalla task force del Ministero e della Dicomac (la direzione di controllo e comando della Protezione Civile ndr): entro quella data le scuole elementari e media sarebbero state dotate di prefabbricati, e a gennaio era garantita una nuova struttura. Bisogna infatti tener conto che qui la sera è già fredda e a fine ottobre inizia a nevicare e non si potrà continuare a fare continuamente i ‘viaggi d’istruzione’ come il ministero raccomanda ” rivela la prof. Patrizia Palanca.
E invece? “C’è in effetti qualche ritardo: i moduli per la struttura (donati da una società lombarda ndr) ci sono e per la metà del mese di novembre si inizierà il montaggio” dichiara Fiori. Le madri sono però esasperate: non credono più a Roma, al Miur, al Palazzo e confermano lo ‘sciopero’, lunedì prossimo, il giorno dopo la messa solenne che celebrata dal vescovo di Ascoli Piceno, mons. D’Ercole, verrà trasmessa in diretta (su rete 4) dalle ore 10. “Hanno voluto a tutti i costi iniziare l’anno scolastico il 15 settembre come in tutta la regione, come se qui non fosse successo nulla (interloquisce allargando le braccia il sindaco: ‘Il ministro ha voluto così’ ndr), come se qui tutto fosse a posto e andasse secondo le previsioni della ricostruzione flash: invece no! Era molto meglio allora procrastinare questo inizio d’anno scolastico senza sacrificare i nostri figli” urla una delle madri in delegazione. Mentre il segretario generale del Comune, Maria Teresa Mita, quasi scappa via dicendo: ‘Un problema in più: e tanti altri aspettano soluzione”. La soluzione il vicesindaco Michele Franchi e le mamme, dopo la riunione nei container della società Quadrilatero che ha finito appena di costruire la superstrada Civitanova Marche- Foligno, sembrano averla trovata. Il prefabbricato in legno di 600 metri quadrati ‘nascerà’ su uno spazio dietro il palazzetto dello Sport, a pochi passi dalla media inagibile, a due passi dall’inizio della strada per Montegallo sulla cui inacessibilità vigilano soldati e soldatesse dell’Esercito.
“Rischiamo di perdere il nostro futuro, i nostri bambini. Su novanta, già se ne sono andati via una ventina, iscritti nelle scuole di Ascoli Piceno e di San Benedetto ed altri ‘minacciano’ di andarsene per avere un anno scolastico regolare” dice il sindaco Aleandro Petrucci. Che un po’ si commuove quando rivela che ‘qualche bambino tuttavia, preso da nostalgia, torna in paese con il pullman e va a sedersi con gli amichetti di appena ieri sui banchi sotto le tende’. Dove però si respira a fatica, dove l’aria manca. E dove oggi sulla lavagna della classe 5. ha trovato scritto ‘W il papa’, Francesco anch’egli accolto all’arrivo dai flauti della scuola di musica. ‘Si avvera un sogno a lungo accarezzato, avevamo bisogno del Suo paterno sguardo per seguitare a sperare’ ha detto a Francesco la prof. Palanca. E Lui: “Siete stati bravi, lei e i suoi ragazzi avete dimostrato tanta forza e coraggio. Ed è una cosa grande quella che avete fatto”’.
Al pontefice ragazzi hanno donato un ritratto ‘pitturato’ su travertino, la dura pietra dei monti, la pietra dell’ascolano, mentre i ragazzi di Arquata un disegno con il Gesù di Zeffirelli, un Francesco, tratto anche questo dalla tradizione cinematografica e lo stesso papa Bergoglio con uno sguardo verso il castello ‘percosso’ e il campo degli sfollati: ‘Nessuna notte è così lunga da impedire al Nostro Sole di Risorgere’ c’è scritto. ‘Le nostre mura dicono che è ora di rinascere’ era scritto invece sul al disegno regalato il 24 agosto alla presidente della Camera, Laura Boldrini che il 23 tornerà in zona per una messa solenne a 60 giorni dalla prima scossa. “Vogliamo che Francesco ritorni, vogliamo tornare ad abbracciarlo, a stringergli la mano, crediamo in Lui” dice la consigliera comunale Sabrina Sbernola. “Esperando da mucho”, si è così rivolta in spagnolo al papa, Sabrina che ha perso sotto il terremoto una zia ed una cugina di 20 anni. Abita a Trisungo da dieci anni dopo aver lasciato Roma. Ruvela: “Gli ho anche chiesto: Como estas?”. E Lui? Bien. “Era provato, stanco. Reduce dalle fatiche del viaggio in Azerbaigian: fin troppo chiaro. Ma io volevo avere da Lui qualcos’altro, attraverso quella mia domanda una risposta che mi rimandasse alla sua valutazione su quel deserto di dolore che aveva appena attraversato. Quel suo ‘Bien’ è stato fonte di speranza, di sprone ad andare avanti senza paura. Anche se, lo ammetto, è difficile per noi che abbiamo perduto: familiari e casa”.
“Soffro con voi che soffrite, coraggio sono sempre con voi” aveva detto qualche istante prima, Francesco al sindaco Petrucci prima di dedicarsi interamente ai ragazzi. Chiedendo informazioni classe per classe, elogiando i bambini (“Sono veramente bravi: hanno davvero tanto coraggio e forza”). Venti, trenta minuti volati via come un soffio, un sogno. Troppo presto. E dopo, ecco una nuova scossa, epicentro Castelsantangelo sul Nera, a far ripiombare nell’incubo quotidiano il popolo percosso che s’affaccia sul fiume Tronto lungo la Salaria, bloccata ieri pomeriggio da un incidente stradale per un autoarticolato abruzzese che finito su un guardrail allo svincolo per Norcia – Cascia ha rovesciato tutto il suo pesante carico di enormi rotoli bianchi di cellulosa sull’asfalto.
Ad Arquata ieri ci sono stati altri ospiti. Anche loro, senza disturbare, il tempo appena per donare e far sentire a chi soffre il senso profondo della solidarietà. Da Civitanova il sindaco Tommaso Claudio Corvatta. “I civitanovesi ci sono stati molto vicini –ha riconosciuto Petrucci- sono loro molto grato: non dimentichiamo i lauti pranzi di pesce il venerdì con il pescato e i cuochi civitanovesi ‘a domicilio’ che ci hanno portato un momento di felicità e condivisione”. Corvatta ha portato anche e soprattutto il frutto di una raccolta cittadina pari a ventimila euro e l’impegno di due calzaturifici di donare calzature per tutto il paese. L’incontro tra i due sindaci si è risolto con una decisione presa ed un’altra rinviata. Quest’ultima riguarda il denaro da impegnare secondo necessità che emergeranno volta per volta, mentre per le scarpe la scelta è caduta sul modello ‘trekking’, ideale per il lungo inverno.
E da Casamicciola, dall’isola di Ischia, sono arrivati Arnaldo Ferrandino e Maurizio Pirulli con un pullmino donato per la scuola media pieno di libri e materiale didattico. Esiste dal 2002 un forte gemellaggio tra il paese terremotato in provincia di Ascoli e il comune ischitano, dovuto anche e soprattutto alle radici materne di Pirulli. “Originaria di Spelonga –puntualizza Maurizio- un incontro che ha visto Casamicciola portare ogni estate da 14 anni da questi parti tanto pesce azzurro e Arquata, in autunno, a Casamicciola le sue meravigliose castagne. Non potevamo certo restare insensibili ai nostri fratelli che soffrono”. Poi Arnaldo e Maurizio ripartono per Ischia. Un lungo viaggio l’attende mentre ad Arquata, Montegallo, Acquasanta nonostante il sole splendente la temperatura è già quattro gradi sotto rispetto ad Ascoli Piceno, una manciata di chilometri più in basso. Tra le montagne la notte scende presto. La gente si sente ancora più sola anche se le tende sono riscaldate, ma oggi nel cuore quel dono immenso ed atteso della visita di Francesco nel giorno del Poverello d’Assisi, l’avrebbe voluto per sempre.
(In basso la galleria fotografica di Lucrezia Benfatto)
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Il Papa a sorpresa tra i terremotati, ad Arquata gli donano una maglietta: “Il coraggio non trema”
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Semplice: i finanziamenti alle scuole private dovrebbero essere donati alle scuole terremotate, pubbliche!
Non capisco perché per i primi tempi non si siano mandati i bambini a scuola ad Acquasanta. Impossibile, o c’era da far vedere che ad Arquata tutto riprendeva a funzionare? Del resto, la Boldrini ha detto che per i bambini andare a scuola nelle tende è come stare in vacanza…
Speriamo che il santo padre sia di esempio per tutta la Chiesa, il cui ‘vecchio corso’ fu magistralmente rappresentato da Fellini:
https://www.youtube.com/watch?v=uMnV_SMYy0A
Io vagabondo (che non sono altro) è una canzone scritta da Alberto Salerno per il testo e dal bassista Damiano Dattoli per la musica, portata al successo dal gruppo musicale italiano dei Nomadi, che la presentarono a Un disco per l’estate del 1972, classificandosi al tredicesimo posto.
Pregate pure,ma dovete avere fiducia nelle istituzioni.Francesco non può nulla,Matteo si(purtroppo).