L’assemblea tra amministrazione, genitori e personale della scuola oggi pomeriggio al teatro Don Bosco
Romano Carancini e Rita Emiliozzi
di Federica Nardi
“La scuola Fratelli Cervi è sicura?”, questa la domanda che premeva di più ai genitori dei bambini che frequentano il plesso. La risposta del Comune, nel corso del dibattito di oggi pomeriggio al teatro Don Bosco, è stata: «Sì è sicura, ma come tutte le altre scuole di Macerata non è antisismica». L’incontro si è svolto in vista del rientro in classe, previsto il 23 settembre per gli alunni della Fratelli Cervi. Da un lato, in platea, genitori e insegnanti, con i primi preoccupati soprattutto dalla tenuta strutturale della scuola che ha il secondo piano inagibile dopo il sisma del 24 agosto. Dall’altro lato il sindaco Romano Carancini con il vice Stefania Monteverde, il responsabile dei Servizi tecnici del comune Tristano Luchetti e la dirigente della scuola Rita Emiliozzi che hanno spiegato a lungo la situazione: «Le fessure nel solaio – dice Luchetti – c’erano anche prima e le abbiamo sempre monitorate. Il sisma le ha aggravate». La causa dipende «dal metodo di costruzione che si usava negli anni ’70 – dice Carancini – per questo abbiamo scelto di rifare il solaio». Una struttura comunque già leggera e che «non mette a rischio gli altri piani, perfettamente agibili», ribadisce più volte la preside Emiliozzi. «Il collaudo vero – aggiunge Luchetti – lo fa la natura. Sono strutture che hanno già sostenuto terremoti importanti». Tempi dei lavori ancora da decidere.
A sinistra Silvia Marinozzi
Capitolo a parte il problema annoso dell’antisismica. «Nessuna scuola, da noi, è antisismica», dice Luchetti, che spiega: «Le scuole da noi sono state fatte negli anni ’70 o sono più antiche. La prima normativa antisismica risale al 1983 e l’ultimo aggiornamento è del 2008». E i soldi, dice Carancini: «dipendono dal Governo e da quanto ha intenzione di dare per l’edilizia scolastica. Anche in caso di avanzo nel bilancio non potremmo spenderlo a causa dei vincoli imposti ai Comuni». Oltre la paura c’è il problema di alcuni genitori che, se hanno più figli a scuola, dovranno accompagnarli in due strutture distanti e dove è difficile parcheggiare, dato che quarte e quinte saranno spostate fino a data da destinarsi nella scuola Dante Alighieri. La portavoce dei genitori delle quarte, Silvia Marinozzi, propone «una navetta tra le due scuole, dato che davanti alla Dante Alighieri è impossibile parcheggiare e chi ha figli da portare anche all’asilo poi magari non riesce ad arrivare in tempo per le 8 a lavoro». Proposta subito bocciata dal vicesindaco Monteverde che rilancia con il progetto Pedibus, che prevede un percorso accompagnato a piedi per i bimbi verso scuola, da un punto di ritrovo che potrebbe essere individuato nella zona di Santa Croce.
Semi inagibile l’elementare Fratelli Cervi, il primo giorno slitta al 23
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Non sono antisismiche ma sono sicure,un piano agibile e uno no,solaio traballante che ha sostenuto diversi terremoti e allora bimbi tutti a scuola.Poi ci si arrabbia se qualcuno fa delle vignette irriverenti.PS “L’operazione è riuscita ma il paziente è morto”.
Bisognerebbe sapere, posto pari a 100 il voto di un ipotetico immobile antisismico, qual è il voto per un immobile ‘solo’ sicuro: 90? 80? Altro?
@ Alberto Poloni / @ Aldo Iacobini
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Nella Grande Involuzione Cuturale non vi è spazio per i disfattismi.
Perchè volete esser così contro-involuzionari e finire in qualche lager per il recupero dei soggetti pericolosi per la società??
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Se l’operazione è riuscita è ininfluente (ai fini statistici) se il paziente poi (incidentalmente) è morto, visto che si considerava solo l’operazione e non l’eventuale decorso positivo.
Se un immobile antisismico (per ipotesi) è uguale a 100 è conseguente e logico e chiaro che, uno NON antisismico, avrà un valore inferiore a 100.
Non interessa poi sapere se il NON antisismico ha valore 80 oppure 50 o magari 30….
Chissà, magari a suon di querele ai vignettisti gl’italici edifici diventeranno tutti quanti più antisismici.