La deputata Irene Manzi
in visita al carcere di Camerino:
“Interventi per migliorare la vivibilità”

LE CRITICITA' - La parlamentare del Pd ha potuto constatare le difficoltà (dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria) di cui si è già fatto portavoce l’arcivescovo Brugnaro: "I problemi ci sono, verificherò la possibilità di avere fondi per assicurare una prospettiva alla detenzione, la pena deve essere certa, ma anche giusta ed umana, tendendo alla rieducazione”

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La deputata Irene Manzi con la direttrice della casa circondariale di Camerino Eleonora Consoli e il comandante della polizia penitenziaria della struttura Gerardo D’Errico

La deputata Irene Manzi con la direttrice della casa circondariale di Camerino Eleonora Consoli e il comandante della polizia penitenziaria della struttura Gerardo D’Errico

 

Pochi agenti di polizia penitenziaria, necessità di interventi per migliorare le condizioni di vivibilità dell’antico carcere di Camerino, possibilità di avere un medico del Sert, reperibile anche il fine settimana, per gestire eventuali emergenze sanitarie da parte di tossicodipedenti. Sono queste le criticità rilevate dall’onorevole Irene Manzi, che questa mattina ha fatto visita al carcere di Camerino, per rendersi personalmente conto della situazione della casa circondariale di Camerino, ospitata in un antico convento del Quattrocento. All’interno ci sono una cinquantina di detenuti, tutti in attesa di giudizio definitivo, destinati ad altre strutture, per gran parte stranieri, con sette donne nella sezione femminile. Gli spazi pensati nel Medioevo per la vita in preghiera, presentano alcune difficoltà per la vita di reclusione attuale.

manzi visita carcere camerino“Ho ricevuto sollecitazioni sia dai consiglieri comunali del Pd che vivono la città che dall’arcivescovo Brugnaro, cappellano del carcere, sempre molto attivo e partecipe nella vita carceraria – spiega Irene Manzi –  Ho già incontrato l’arcivescovo e come parlamentare, che ha la possibilità ed il dovere di entrare nelle carceri, ho voluto rendermi conto di persona della situazione, apprezzo gli sforzi e la dedizione del personale”. Accompagnata dalla direttrice della casa circondariale di Camerino Eleonora Consoli e dal comandante della polizia penitenziaria della struttura Gerardo D’Errico, la deputata ha visitato la sezione maschile e quella femminile, gli spazi comuni, tra cui la biblioteca con duemila volumi e la sala polifunzionale che viene adattata a seconda delle necessità. “Ci sono spazi limitati, specie per le attività da svolgere in comune, dovuti all’antichità e alla struttura architettonica del carcere, aspetto di cui risentono anche le celle che ospitano dei detenuti – ha continuato Manzi – Si possono pensare dei progetti per migliorare la vivibilità, a costi contenuti. Su questo ho già avuto un incontro con il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria a Roma (Santi Consolo ndr), la sua attenzione e disponibilità su Camerino c’è, conosce la situazione, anche con i dati emersi dall’incontro di oggi, lo incontrerò di nuovo a settembre”.

Delle difficoltà dei detenuti all’interno del carcere, si è già fatto portavoce l’arcivescovo Brugnaro, con cui l’onorevole Manzi ha avuto di recente un incontro. Attualmente sono 34 gli agenti di polizia penitenziaria, ne servirebbero 44, l’intervento del medico del Sert nella struttura è garantito soltanto nei giorni feriali: “La presenza del personale è una necessità concreta, servirebbe la reperibilità del medico nel fine settimana, presto andrò in visita anche al carcere di Fermo”. Irene Manzi verificherà anche la possibilità di avere dei fondi, che quest’anno mancano, per la legge regionale che stanzia denaro per le attività collaterali in carcere: “Servono per assicurare una prospettiva alla detenzione, la pena deve essere certa, ma anche giusta ed umana, tendendo alla rieducazione”.

(redazione Cm)



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