(Foto di Federico De Marco)
Una lectio magistralis intensa che ha lasciato il pubblico in attento silenzio per un’ora. Futura parte con il piede giusto con l’anteprima di ieri sera che ha portato Massimo Cacciari a Civitanova Alta, a parlare di Enea eroe pietoso del Mediterraneo di ieri e di oggi. Piazza della Libertà piena con numerose persone sedute anche a terra per ascoltare l’intervento dell’accademico veneziano sul poema epico latino. “Cosa caratterizza l’eroe in Virgilio? – si domanda Cacciari -. Il suo fare, i termini che ricorrono nell’Eneide sono quelli relativi alla cura, al prendersi cura. Enea non si dissocia dal suo destino, anche se non è quello che avrebbe voluto: lo fa suo, lo sceglie, lo ama”. Per il filosofo, Enea è un eroe triste, è il vinto di Troia che sarebbe voluto rimanere nella città a piangere i suoi cari, invece parte perché il destino ha scelto un’altra storia per lui. “Nella guerra, i pueri muoiono prima del tempo e questo per Virgilio è iniquo: la vita del giovane se ne va senza che la sua dignità sia stata rispettata. E nell’Eneide c’è anche un’altra figura che è straordinaria: quella della donna. La donna che si ribella al suo destino, che vive e che soffre il fato ancora più crudelmente dei pueri che muoiono”.
Con l’intervento di Cacciari ha preso anche il via il contest #caromio, che omaggia lo scrittore e poeta civitanovese del Cinquecento che ha curato la traduzione dell’Eneide. Tutti possono partecipare per decidere la parola più “cara” da una selezione di 20 termini presenti nei 12 libri tradotti da Annibal Caro, che oggi non vengono quasi più utilizzati. L’iniziativa si pone l’obiettivo non solo di celebrare il personaggio, ma soprattutto di infondere nuova linfa alle sue parole. Essendo infatti Vita Nova il tema di questa quarta edizione del Festival, gli ospiti cercheranno di aggiornarne il significato in contesti contemporanei. Futura, diretto da Gino Troli, torna il 22 luglio con una grande giornata dedicata alla scienza. Il genetista Edoardo Boncinelli dibatte con il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti e il filosofo della scienza Corrado Sinigaglia su La mente umana comprenderà se stessa? Neuroscienze, neuroni specchio, biologia del cervello. A seguire il presidente del comitato internazionale Onde Gravitazionali, Eugenio Coccia, discute con il presidente dell’Istituto Nazionale Fisica Nucleare, Fernando Ferroni, e la ricercatrice dello Science Institute e laboratori del Gran Sasso, Karoline Schaeffner, su L’universo non è più quello di una volta. Onde gravitazionali, materia oscura e nuove particelle.
Futura Festival è organizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale, assessorato Cultura e Turismo, l’Azienda dei Teatri, con il sostegno della Regione Marche e il patrocinio della Provincia di Macerata e della Camera di Commercio. Il Cuore Adriatico è main sponsor, la BCC di Civitanova Marche e Montecosaro è sponsor. Partner tecnici sono Qn, Miramare, Fontezoppa, Pellegrini Garden, Arredamenti Maurizi, Varnelli, Auto 90 Srl e Adriatica Pubblicità. I partner culturali sono Unicam, Festa di Scienza e Filosofia di Foligno, Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto Nazionale Fisica Nucleare. Per info www.futurafestival.it.
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No, i Mille – tanti quanti quelli con cui Garibaldi conquistò l’unità d’Italia – non erano in piazza sabato scorso a Civitanova Alta ad ascoltare il filosofo Cacciari. Il numero mille non corrisponde, come vedremo, all’indice di gradimento e nemmeno alle presenze, poichè non erano in giro per piazza altrettanti spettatori di quelli seduti. Fino a mezz’ora dall’inizio della lectio magistralis era facile trovare sedie libere, si può parlare di ritorno economico solo per gli esercizi commerciali di piazza e non per tutta la Città Alta, come avveniva in passati e più affollati eventi. L’incontro era dedicato ad Annibal Caro, di cui è stato istallato su un balcone un manichino (un “pupazzo”, definito da qualcuno) meccanizzato, che non risolve il problema di CIvitanova, patria del letterato, priva di un monumento in suo onore. Cacciari, però, nel suo intervento ha citato il Caro una sola volta, prima della lezione, quando su invito ha scelto tre lemmi da conservare. Per il resto massima attenzione al testo virgiliano pre-traduzione cariana (“bella e indele”, definita dalla critica) con numerose citazioni latine, in relazione alla figura di Enea e al “suo tempo”: Sono mancati i riferimenti al contemporaneo (migrazioni, sbarchi), presenti nel programma, annunciati nella presentazione e addirittura dal direttore di Futura – di cui l’intervento di Cacciari, superimpegnato in festivals estivi, era l’anteprima – in avvio di incontro. Una spettatrice in una domanda tardiva , di una serata che Cacciari aveva dato per chiusa, ha richiamato al programma e al mancato riferimento all’attualità. Il relatore, però, ha precisato di essersi voluto attenere al testo di Virgilio. L’accaduto fa emergere una vistosa “falla organizzativa”, tanto da far chiedere se la direzione del festival fosse a conoscenza del tipo di intervento che Cacciari avrebbe proposto. Vi sono altre iniziative nel programma di Futura riservate alle celebrazioni cariane, ma si ha l’impressione che esse “girino intorno” alla figura del letterato, senza proporre riferimenti diretti. Sulla scia dell’intervento di Cacciari si pone la relazione sul III canto dell’Eneide (anche qui nulla a che fare con la traduzione del Caro) di Bettini. Sarà ricordata attraverso la figura di Ronconi, regista dell’evento, la rappresentazione de “Gli Straccioni” a Civitanova Alta nel 1966: con la presenza dell’attrice Benedetti, che tenne il prologo della commedia. Nessuna messa in scena ex-novo dell’opera cariana, affidata ad una compagnia di prosa nazionale. Il festival proporrà una mostra su Annibal Caro, vedremo di cosa si tratta, sperando non sia al livello di quella “parziale” allestita nel 2007. Nulla si sa del convegno di studi da tenersi in novembre a conclusione delle celebrazioni pei il 450° del Caro. Al momento l’unico evento di spessore effettivamente riferito al Caro è stato l’intervento di Ferroni – maggiore studioso del letterato civitanovese – sul complesso della sua opera. Infelice la scelta della data, il giorno della nascita del Caro, mentre le celebrazioni riguardano la sua morte! Resta il mistero del perchè non venga presentata a Civitanova (l’iniziativa finora si è tenuta all’Università di Macerata) la raccolta di tutti gli scritti di Ferroni su Annibal Caro (alcuni inediti), che coprono un arco di oltre 40 anni.