La scuola media Tacchi Venturi
Ha raggiunto quota di mille firme la petizione contro le classi pollaio, promossa dai genitori di 110 bambini che si si sono iscritti alla prima media dell’istituto comprensivo “Tacchi Venturi” (leggi l’articolo), a San Severino. Domani (29 giugno) attendono la pronuncia dell’ufficio scolastico regionale, sul numero delle prime che potranno comporsi. I genitori premono per 5 ma i docenti a disposizione sono per 4. Quindi si rischia la formazione di classi numerose. «Con la chiusura del punto-nascita le mamme settempedane sono costrette ad andare a partorire lontano – scrivono i genitori – ora rischiamo anche di dover portare i figli a scuola fuori da San Severino». La quinta sezione per il momento non è stata concessa. La richiesta – sostenuta dalla raccolta di circa un migliaio di firme – è stata avanzata gli Uffici scolastici provinciale e regionale, ma dagli incontri avuti in questi giorni dalla delegazione di San Severino con i vertici della scuola pubblica non sono venute le rassicurazioni sperate. Se la decisione di domani dovesse essere negativa, i genitori preannunciano già un ricorso al Tar delle Marche sulla base di alcune sentenze dei giudici amministrativi pronunciate in altre regioni a tutela del diritto allo studio e dell’incolumità degli alunni. Il ricorso poggerebbe sul fatto che non vengono tenuti in considerazione i 6 alunni con disabilità (da inserire, per legge, in classi con 20 iscritti), né la presenza di alcuni bambini stranieri che sono giunti a San Severino dopo le preiscrizioni di febbraio (con evidenti difficoltà di lingua e inserimento), né l’inadeguatezza delle aule ad accogliere 28-27 alunni sia per problemi di spazio che di sicurezza. «La struttura scolastica delle medie – sottolineano i rappresentanti dei genitori – ha spazi omologati solo per la presenza in classe di 26 persone al massimo, inclusi i docenti. Pertanto, in caso di sezioni più numerose la responsabilità sulla sicurezza (ai fini di legge) ricadrà sull’ex Provveditorato. In ogni caso siamo decisi ad andare fino in fondo: stiamo preparando una lettera al ministro dell’Istruzione e prendendo contatti con l’Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) per difendere il diritto all’istruzione di tutti i nostri figli». «Del resto – proseguono i genitori – i dati parlano da soli: il Tacchi Venturi ha ottenuto, al momento, l’attivazione di 3 sezioni a tempo normale per 85 alunni (di cui 4 disabili), divenuti 88 dopo la scadenza delle preiscrizioni, e di una sezione a tempo pieno per 21 bambini (di cui 2 con disabilità), divenuti 22 dopo le preiscrizioni. Pertanto, se la situazione non dovesse cambiare, si avranno a tempo normale 2 classi da 29 alunni e una da 30. E ciascuna avrà almeno un bambino con sostegno».
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L’Ufficio scolastico regionale può far poco, se non ci sono soldi per pagare gli insegnanti. Riguardo alla capienza delle aule, circa 2 metri quadri a studente, l’ufficio scolastico provinciale non ha competenze, se mai l’USR ma anche lì, visto che solitamente le strutture sono di proprietà della Provincia che non c’è più o del Comune, dovrebbero pensarci loro a fare strutture idonee. Purtroppo se non si coinvolge il privato, come in tutto il mondo, la scuola diventerà sempre più scadente, perché di soldi non ce ne sono.
Mah, la risposta più intelligente del Ministro dell’Istruzione, sarà di tenere le finestre aperte!