Stefania Monteverde, Giorgio Pietrani, Romano Carancini e Mirco Calcinari tracciano il bilancio di “Macerata Racconta”
di Maurizio Verdenelli
Macerata Racconta come il Leicester. La carica dei dodicimila come quella delle ‘Foxes’. Il primato italiano sui canali social della manifestazione culturale come lo scudetto conquistato da Claudio Ranieri in Premier League. Tutto all’insegna della sorpresa: Macerata al vertice italiano e il Leicester campione d’Inghilterra, il 3 maggio, all’indomani del pareggio del Totthenam con il Chelsea, martedì 3 maggio AD 2016. Non è un inganno, seppure al tradimento, alla falsità, alla trappola omerica e via elencando sull’onda impressionante dei sinonimi, fosse stata quest’anno dedicata la sesta edizione della ‘Festa del Libro’ ma ad un dato vero, verissimo. Il primato di ‘Macerata Racconta’ è quello dell’hashtag #inganniscolastici lanciato da ‘Scritture Brevi’ che è risultato otto giorni fa come il trend topic di twitter a pari merito con quello in riferimento allo storico traguardo del team allenato da Ranieri ‘the King’.
«Storico ed entusiasmante –dice il direttore artistico, Giorgio Pietrani- come il nostro traguardo, che è quello di un’iniziativa che è unica nelle Marche». E snocciola una serie di dati record per questa serie A culturale scalata a suon di lettori: «12mila presenze, 47 case editrici, 40 soggetti tra istituzioni e mecenati coinvolti a vario titolo, 60 appuntamenti, 90 ospiti, 15 location (due nuove: Museo della Scuola e Duma), 1.500 copie vendute alla Fiera dell’Editoria (“allargata nel 2017 con una tensostruttura in piazza per gli eventi” ipotizza Stefania Monteverde), 600 scolari e 700 giovani studenti, 7 giorni di festival, 100 ore di dibattito (“gratuite” sottolinea Romano Carancini). «Macerata Racconta è ormai a pieno titolo un’infrastruttura culturale della città» definisce e stabilisce la vicesindaco, che racconterà venerdì a Torino al meeting “Le città del Libro” il miracolo di una Macerata che è nella lista ‘dantesca’ delle 70, altro numero d’oro della seriazione snocciolata da Pietrani. Un capoluogo, sia detto per inciso, che fino a poco tempo fa faceva emigrare un evento come “Tuttoingioco” per mancanza di comunicazione fra le varie realtà culturali. E che invece adesso è un laboratorio culturale a tempo pieno.
Già perché non si è trattato (prendendo a prestito una felice comparazione, anni fa, del collega Giancarlo Liuti) dell’ennesimo “miracolo di San Gennaro”, questo successo di ‘Macerata Racconta’, alla sua sesta volta (con record). «Perché noi ricominciamo a rimboccarci le maniche da settembre, con anteprime invernali per arrivare prontissimi per questo appuntamento» dice Pietrani, presente alla conferenza stampa finale con l’avvocato Paola Medori: un’altra griffe femminile (con Argia Merlini, Chiara Natalucci, Mina Pascucci) di questo evento che ha nella Monteverde il proprio ‘lumen’ a Palazzo. Paola, da parte sua, tiene a sottolineare: «E’ cresciuto il numero di giovani che si sono offerti come volontari e preziosa è stata la collaborazione dei ragazzi dell’istituto Pannaggi con i quali si è instaurato un rapporto bellissimo». Sette giorni a maggio che hanno dunque sconvolto (ad eccezione della movida del giovedì, s’intende) la quiete serale di Macerata.
Anche le sovrapposizioni con il recupero in settimana ai Giardini delle manifestazioni rinviate per nubifragio del Primo Maggio non hanno poi inciso sulla grande platea dei possibili utenti. Rientrata anche la pur larvata polemica di Pietrani che anzi trasmette al presente sindaco i complimenti di Arturo Brachetti e Massimo Recalcati (per loro ci sono voluti i megaschermi) le congratulazioni sulla città: «Bella, vivibile». Carancini ringrazia. Un eccesso del successo che non guasta. E non guasterà, ad esempio, neppure la ghiotta sovrapposizione domani (quasi lo stesso orario, 17,15 e 18, ‘location’ distanti la lunghezza del corso principale) tra la presentazione dell’ultimo libro, un giallo, del collega Giancarlo Trapanese, volto notissimo del Tg3 Marche all’Aula Magna dell’università, e l’evento legato all’uscita della raccolta di poesie di Filippo Davoli alla biblioteca Mozzi-Borgetti.
Macerata ‘città aperta’ per la cultura, ricucito lo strappo Comune- Fondazione, è una specifica rivendicazione di Carancini: «Finiti i compartimenti stagni tra i vari Palazzi, università ed accademia, adesso la comunicazione è completa ed efficace. Il libro rappresenta l’attore principale di questo progetto che va verso tutti, gratis. Il clima è cambiato, ed è questo un clima di comunità. Ed un grazie doveroso va a Stefania Monteverde». Altra novità, quest’anno: la presenza degli sponsor. Assente Maurizio Mosca, c’è Mirco Calcinari di ‘Adriatica Autonoleggi’, uffici a Macerata, Civitanova e San Benedetto: «Sono stato presente a molti eventi. Ho visto una partecipazione appassionata e forte. Ripeteremo come sponsor l’esperienza». promette. E Pietrani: «Io intanto mi rimetto al lavoro».
Lasciando in conclusione una cartolina ricordo: «Le immagini che terrò nel cuore di questa edizione 2016 sono quelle di un teatro Lauro Rossi gremito di bambini emozionati che ascoltando Paolo Di Paolo o quella di Federica Mazzieri, studentessa dell’accademia che quasi si commuove quando viene premiata per aver realizzato la sigla della manifestazione ed infine il grande applauso che ha salutato Matteo Squadroni, dell’istituto Agrario, vincitore come booktrailer». Macerata Racconta si congeda intanto con la mostra Jeux di Massimo Zanconi che resta aperta fino a maggio e domani, alle 21 all’Excelsior (evento curato dal Csa Sisma) con il docufilm ‘Calma e Gesso. In viaggio con Dondero’, presente il regista Marco Cruciani.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati