La lezione di Roberto Vecchioni:
“Stringetevi la cultura al cuore”

CINGOLI - Professore d'eccezione nel Balcone delle Marche. Il cantautore di "Luci a San Siro" ha tenuto davanti alla platea di studenti del Leopardi un'importante approfondimento sui temi dell'adolescenza e del futuro. Nel finale, l'emozionante racconto di «una terribile cosa che feci tanti anni fa»

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Roberto Vecchioni al teatro Farnese (foto di Francesca Rubini)

Roberto Vecchioni al teatro Farnese

di Leonardo Giorgi

(foto di Francesca Rubini)

«Siate portatori di bellezza». Lezione di vita al teatro Farnese di Cingoli, dove questa mattina il cantautore e professore Roberto Vecchioni ha incontrato gli studenti del liceo Leopardi. Per più di due ore, l’autore di “Luci a San Siro” e “Samarcanda” ha parlato ai tanti ragazzi presenti di futuro, cultura e responsabilità. L’appuntamento, teoricamente un’occasione per presentare l’ultimo libro del professore, “Il mercante di luce”, si è in realtà trasformato in un’entusiasmante lettera d’amore alle debolezze e i dubbi dei più giovani, dove Vecchioni si è intrattenuto ben oltre il suono della campanella per rispondere alle domande dei ragazzi del liceo e firmare autografi. Il cantante di “Chiamami ancora amore” suonerà domani sera al Palatriccoli di Jesi, dove porterà il suo ultimo tour.

Vecchioni tra i ragazzi del liceo di Cingoli (foto di Francesca Rubini)

Vecchioni tra i ragazzi del liceo di Cingoli

«Stringetevi forte la cultura al cuore ragazzi». É questo il monito che il cantautore lombardo, vincitore del festival di Sanremo nel 2011, ha voluto lasciare al liceo di Cingoli. «Siate sempre positivi – ha sottolineato Vecchioni – perché con i sogni si può fregare il tempo. Bisogna sempre affrontare il buio del destino e del futuro con passione e positività, con la consapevolezza che se qualcosa va storto, ci sarà sempre qualcos’altro in cui troverete le vostre soddisfazioni. Coltivare i propri talenti nei momenti di “otium” è qualcosa di sacro. Il liceo vi aiuta molto da questo punto di vista, insegnandovi a crescere, a diventare uomini e donne, che è la cosa più importante. Perché poi non importa se quello che fate in futuro non sarà il lavoro dei vostri sogni, chi se ne frega, svolgerete comunque un servizio importante per la società. E se qualcuno vi dirà che la cultura, le idee e i sogni sono tutte cose inutili, voi dovete rispondergli “No, tu sei inutile”».

Il cantautore nella sala insegnanti del liceo di Cingoli

Il cantautore nella sala insegnanti del liceo di Cingoli

Dopo essersi soffermato sull’importanza della figura del professore ed aver elogiato la capacità intuitiva innata delle donne («Le ragazze sono sempre più avanti dei maschi, dobbiamo ammetterlo» ha detto il cantautore scatenando l’applauso della parte femminile del pubblico), Vecchioni ha raccontato un inedito aneddoto del suo passato, che verrà probabilmente incluso nel prossimo romanzo che pubblicherà nel 2017. «Questa terribile cosa che feci tanti anni fa – racconta il professore – fa capire l’importanza degli errori, che a volte vanno fatti, quando si ha la possibilità di evitare una grande ingiustizia. Ero presidente di commissione in un esame di maturità di una scuola che ovviamente non citerò. Era il giorno della prova di traduzione dal latino e, a fine giornata, vedo un docente interno dell’istituto tutto buio in viso. Gli chiesi che cosa fosse successo. Mi spiegò che il suo studente migliore, che in tutto l’anno aveva sempre preso 9 e 10, ha lasciato il foglio della prova d’esame in bianco. Il ragazzo era stato lasciato dalla fidanzata il giorno prima ed era talmente afflitto da non volere scrivere nulla in un giorno così importante della sua vita. Allora andai nella mia stanza e riflettei a lungo. Decisi di aiutare quello studente. Sapevo che era la cosa sbagliata da fare e che se mi avessero scoperto, mi avrebbero tranquillamente radiato. Ma lo feci ugualmente: presi il suo compito e gli scrissi io stesso la traduzione, con due errori. Mi sono comportato da uomo. I giorni successivi andai a trovare quel ragazzo a casa, parlammo per più di due ore, di qualunque cosa. Gli feci capire che un amore finito non può rovinare una vita, ma può anzi essere uno stimolo a combattere il proprio destino. Agli orali, disputò una prova perfetta, totalizzando il massimo del punteggio».

Il professore ringrazia il pubblico cingolano per la calorosa accoglienza



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