Ginevra Di Marco
di Marco Ribechi
Ginevra Di Marco canta Mercedes Sosa. L’evento è venerdì 29 gennaio all’auditorium Sant’Agostino di San Ginesio. Una location diversa dal teatro Leopardi dove l’artista è di casa per aver più volte calcato il palcoscenico, anche per presentare delle anteprime di suoi lavori. Un legame forte lega la cantante, e il suo compagno Francesco Magnelli che la affianca anche in scena, con il balcone dei Sibillini. Memorabile lo spettacolo Stazioni Lunari con il collegamento in diretta con Margherita Hack nel 2013, una delle ultime uscite pubbliche della scienziata delle stelle (leggi l’articolo). Il nuovo spettacolo è dedicato a una figura di spicco della musica sudamericana e mondiale: Mercedes Sosa. Simbolo della lotta alla dittatura, della pace e dello spirito ribelle di tutti i popoli dell’America latina, Sosa è stata la cantautrice del cambiamento e della speranza anche a causa della condizione di esilio politico che l’aveva colpita. Una pietra miliare della musica mondiale. L’omaggio arriva da una delle voci femminili di spicco nel panorama italiano. Abbiamo intervistato l’ex membro dello storico gruppo Csi (Consorzio Suonatori Indipendenti) sul nuovo tour 2016 che arriva a San Ginesio dopo il debutto a Bologna. Alle 19 incontro intervista pubblica con la band, a cura del giornalista Massimo Del Papa, a seguire apericena su prenotazione. Info 347.0205759, teatro.sanginesio@libero.it. Inizio spettacolo ore 21,30, biglietto 13 euro.
Lo spettacolo dedicato a Mercedes Sosa
Ginevra Di Marco canta Mercedes Sosa, come nasce questo progetto?
Sosa è un’artista che amo moltissimo da sempre. E’ una figura di riferimento, imponente, grande sia nel suo spessore umano che artistico. Da sola non avrei mai pensato di confrontarmi con un personaggio così immenso. L’idea invece mi è stata proposta la scorsa estate. Ero stata invitata al festival di Firenze “Musica dei popoli”, una rassegna musicale storica che promuove l’incontro di culture. Gli organizzatori mi hanno chiesto esplicitamente di fare un lavoro su Sosa. Rimasi da un lato atterrita e spaventata ma dall’altro molto stimolata. Quindi a settembre c’è stato questo mini debutto a Firenze e dopo quel momento era chiaro che ne dovesse nascere un disco, un concerto da portare in giro.
Sembra avvertire una grande responsabilità nel presentare lo spettacolo, è così?
I testi di Sosa sono stati scritti dai più grandi autori e poeti, è una responsabilità presentare la produzione di una delle voci più belle e universali. Una trascinatrice che ha pagato le sue scelte politiche, il suo impegno. Inoltre è una donna e può essere considerata a pieno titolo un simbolo. Credo sia il massimo riuscire ad unire la bellezza e la grazia del canto con un impegno nei confronti della società e dell’umanità.
Ginevra Di Maarco con Francesco Magnelli
Cosa può trasmettere oggi, ad anni di distanza, la musica di Sosa?
Anche nell’attualità ha una grande importanza. I messaggi sono sempre validi. Cambiano le epoche storiche ma i dolori e le difficoltà restano le stesse. Viviamo in un mondo malato, pieno di ingiustizie e credo che sarà così fin quando comanderà l’uomo. E’ l’uomo stesso ad essere sbagliato. Per questo è importante cantare l’unione, la pace, l’uguaglianza, i diritti, l’amore e la speranza. Sono felice di poterlo fare grazie alle sue canzoni.
Credi che Mercedes Sosa sia abbastanza conosciuta in Italia?
Questo non saprei dirlo. Nel mio piccolo questo album e questi concerti sono un impegno a divulgare il suo messaggio. Sono curiosa di vedere come reagirà il pubblico e di capire quale sia la conoscenza che se ne ha in Italia.
A livello musicale resterete fedeli allo stile o avete pensato a delle reinterpretazioni?
Il debutto dello spettacolo a Firenze era stato fatto insieme al gruppo Forró Miór. Con loro avevamo mantenuto il sound latino. In concerto invece ora ci presentiamo in tre, con la nostra formazione classica (di cui fa parte anche Francesco Magnelli, compagno di Ginevra Di Marco ed ex membro dei Csi) quindi abbiamo rivisto gli arrangiamenti. Non siamo musicisti latini quindi non avrebbe senso cercare di ricostruire quel tipo di sound. Il nostro è un approccio sincero. Abbiamo mantenuta viva la musicalità di Sosa adattandola alla nostra sensibilità, a volte anche scarna e minimale. E’ un’emozione fedele con un vestito nuovo.
Ginevra Di Marco
Il concerto sarà dedicato solo ai pezzi di Mercedes Sosa o proporrete anche qualche vostro classico? C’è qualche punto di contatto tra i brani di altri paesi con cui ti sei confrontata, come ad esempio la canzone rom Ederlezi, e il canto di Sosa?
Per rispondere alla tua prima domanda ti dico che concerto è quasi esclusivamente su Sosa. Per il resto posso dirti che la mia condizione non mi fa vivere direttamente sulla pelle quel tipo di dolore, dei popoli oppressi. Ma sicuramente conoscere quei mondi e confrontarmi con i loro canti mi ha aperto il cuore ed ora è in grado di contenere più cose. C’è una sorta di immedesimazione. In fin dei conti canto ciò che mi innamora, il mio approccio è fortemente emotivo.
Forse un po’ di queste emozioni mancano alla tanta musica che viene sempre più spesso proposta con altri fini? Il tuo percorso è ben diverso, anche con i Csi non si può certo dire che fosse una musica di facile consumo.
Credo che si debba sempre restituire una verità di quello che sei. Poi ci si può muovere secondo modalità e matrici diverse. Io arrivo da una matrice emotiva. E’ anche la caratteristica della mia voce che definirei lineare, senza fronzoli, senza tecnicismi. E’ un approccio veritiero, sono Ginevra sempre e comunque. Devo dire con piacere che è uno dei motivi per cui il mio pubblico mi apprezza. Magari non sanno bene cosa andrò a presentare ma sanno che è un prodotto di Ginevra e mi seguono proprio per questo.
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E’ stato un bellissimo concerto, e le canzoni della Sosa sono state riproposte con arrangiamenti che, pur mantenendo il riferimento alla musica latinoamericana, le hanno arricchite notevolmente.
E’ sempre un piacere ascoltare dal vivo Ginevra Di Marco, speriamo che l’occasione ricapiti presto.